di Gennaro Miele
Il momento in cui un appassionato incontra il vino è unico ed irripetibile, accade e basta, non ci sono altri modi per descriverlo, che sia il sorso fatto da piccolo dal bicchiere del nonno o un calice che scopri ad una cena questo segna uno spazio dal quale inizia quel vuoto che devi riempire.
In un pomeriggio di settembre parlavo con Pasquale Iorio del momento del vino nella sua Enoteca Iorio, in Afragola, lo sguardo di questo giovane che si affaccia ai quaranta in quel momento si è diretto allora verso un punto indefinito che attraversava il traffico di strada, un momento di silenzio in cui vedevo concentrare la sua attenzione che frugava nel passato.
‘’Più di dieci anni fa ’’ mi dice, restando in silenzio un attimo prima di riuscire a focalizzare il momento che accade e basta, rivissuto attraversando i gesti, i volti ed i luoghi, voltandosi poi a guardarmi ed annuendo con il sorriso di chi ha ritrovato qualcosa che lo fa star bene.
‘’È stata la Toscana’’ mi fa ed un gesto accompagna la frase descrivendo il luogo, una linea morbida disegnata nell’aria ripercorre le curve delle colline in Val D’Arno, dove i cipressi cercano il cielo accostando stradine bianche e strette che finivano, mi racconta, davanti a storiche cantine in cui entrava da profano seguendo gruppi di turisti stranieri; le degustazioni in quei tempi erano quasi tutte in inglese, e fra lui e quel mistero nel calice si frapponeva una questione linguistica che aumentava il fascino liquido di quel segreto da svelare.
Quei calici che passavano davanti ai suoi occhi erano custodi della storia d’ importanti rossi, come Sassicaia e Brunello, e nella penombra delle fresche cantine è accaduto il suo momento del vino, al di sotto delle rustiche costruzioni toscane, nel chiacchierare anglosassone, Pasquale riconobbe il suo calice, quello a cui avrebbe dedicato la propria curiosità, il proprio lavoro e dedizione, il vino era l’elemento con il quale avrebbe instaurato un dialogo che tutt’oggi è vivo
Dopo anni passati nella terra di Dante tornò portando dentro di sé quei calici da riempire, dieci anni fa ha scelto di tornare alla sua città, Afragola, con quel racconto dall’ accento toscano che gli è rimasto dentro e con la voglia di tradurre quell’insieme di sensazioni che è stata la spinta a ricreare la magia delle gastronomie toscane, un luogo dove potersi ristorare e confrontarsi sulla vita e sul vino che le si può abbinare nei suoi diversi momenti.
Oggi scorrendo le etichette delle bottiglie sugli scaffali in legno è chiaro che qui nulla è lasciato al caso, le vendemmie del Bel Paese sono ben rappresentate con ricerca ed essenzialità, qui tutto è immagine di uno stile personale che non cede alle mode ma cede il passo al gusto.
La selezione di formaggi e salumi sono un regalo per gli occhi prima e poi per il gusto ed è bello cedere ad un peccato di gola, lasciandosi tentare da un aperitivo al volo prima di riaffondare nella corsa della propria giornata magari uscendo con un dolce del suo pasticcere personale, Daniele Lorenzetti, dell’omonima pasticceria in Verona, che ha trovato in Pasquale la chiave per proporre la sua delicata e fine arte pasticcera al pubblico partenopeo.
Queste strade in cui si divulga il buon bere sono lontane dai clamori delle prime pagine ma in esse scorre una cronaca locale, fatta di tenacia, dove magari è più comodo parcheggiare la sera e meno comunicare un messaggio di qualità enogastronomica, quel messaggio che è nell’immagine sopra il banco degustazioni, una tavola imbandita con gusto avvolta da un nastro che sembra sciogliersi come un regalo svelato, dove il senso del suo lavoro si esprime in un motto ‘’Vini per Passione’’.
È da poco trascorsa la fine di un decennio passato ad essere curioso e coerente con se stesso, passato a vivere in una città cresciuta con lui, un’ Afragola che ha risposto al suo modo di educare il gusto, sono passati anni dai momenti in cui il calice era il wine degli stranieri, ora la parola vino per Pasquale non ha più un suono straniero e forse nemmeno è più una parola, è un modo d’essere, proprio come un calice sincero esprime la lettura di un’annata così la qualità del suo lavoro non conosce compromessi.
Il momento del vino dura solo un attimo, La passione per il vino tutta una vita.
Enoteca Iorio
Via G.amendola N°219
Afragola
0818603442 enotecaiorio@live.it
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