di Maurizio Valeriani
Il fascino di cittadine medievali come Montefalco, detta anche la “Ringhiera dell’Umbria” per il panorama a 360 gradi che si scorge da ogni lato del paese, o Bevagna, con la sua piazza Silvestri e gli altri vicoli suggestivi, risulta sempre intramontabile.
Così approfittando dell’occasione della manifestazione “Enologica” nel fine settimana 19-20 Settembre, siamo approdati in questi luoghi a noi molto cari.
Una degustazione pomeridiana presso gli stand dei produttori, ha messo in risalto le potenzialità di quello straordinario vitigno che è il Sagrantino, una delle uve più ricche di tannino al mondo è vero, ma proprio per questo stesso motivo una delle varietà che potrebbero dar luogo a vini molto longevi.
Con tutta evidenza l’assaggio di Sagrantino giovani, non è tuttora affatto semplice, anche se le tecniche di vinificazione e la conduzione dei vigneti hanno fatto in modo di ridurre significativamente l’eccessiva durezza del vino, conferendo alla DOCG Montefalco Sagrantino una più immediata bevibilità.
Non è comunque un caso che la DOC di ricaduta “Montefalco Rosso” veda la presenza maggioritaria del sangiovese, ed una presenza del Sagrantino che arriva al massimo al 15%. Infatti questa denominazione, con l’eccezione della Riserva, è destinata ad una beva più agile e più facile.
Ma veniamo ai nostri 10 migliori assaggi partendo da un vitigno riscoperto che sta dando diverse soddisfazione ai pochissimi produttori della zona, il Trebbiano Spoletino, che di recente è rientrato nella DOC Spoleto, dopo una serie di ricorsi alle autorità preposte (fino allo scorso anno usciva come IGT).
Trebbiano Spoletino
Trebbiano Spoletino Trebium 2014 – Antonelli San Marco: teso, sapido, minerale, con toni di frutta secca e ricordi di pietra focaia, chiude con una lunga piacevolissima scia iodata;
Trebbiano Spoletino 2014 – Perticaia: pieno, ricco, con sentori agrumati, sorso dinamico e ricordi di macchia mediterranea ed erbe officinali;
Trebbiano Spoletino Tempestivo 2014 – Colle Ciocco: vino di grandissima bevibilità, agile, sapido e fresco, chiude con ricordi pietrosi;
Montefalco Rosso e Montefalco Rosso Riserva
Montefalco Rosso 2013 – Fattoria Collellodole Milziade Antano: minerale, sapido, dal sorso progressivo, da bersene una bottiglia da soli;
Montefalco Rosso Riserva Molinetta 2010 – Romanelli: sentori di spezie e macchia mediterranea fanno da preludio ad una gustativa ricca, piena che chiude con ricordi di piccoli frutti rossi.
Montefalco Rosso Riserva 2008 – Antonelli San Marco: scorrevole, ma strutturato, agile e complesso, fresco e speziato, veramente una bella espressione di Montefalco Rosso Riserva;
Sagrantino
Montefalco Sagrantino 2011 – Fattoria Collellodole Milziade Antano: ancora giovane, ma mostra carattere e personalità, con note di piccoli frutti rossi, rabarbaro e lunga chiusura sapida e balsamica;
Montefalco Sagrantino Etnico 2011 – Di Filippo: di grande eleganza, unisce note di frutta secca a sensazioni speziate, il sorso è dinamico e nonostante la struttura mantiene una straordinaria bevibilità;
Montefalco Sagrantino 2011- Perticaia: tanta materia per un Sagrantino da aspettare, ma che con i suoi toni fruttati e speziati e con il suo tannino di qualità. Diventerà un grande vino;
Sagrantino Passito
Montefalco Sagrantino Passito 2011 – Fattoria Collellodole Milziade Antano: caratterizzato da questo piacevole contrasto dolce-sapido, glicerina – tannino, soprende per mineralità e dinamicità di beva;
Approfittando della generosa ospitalità di Filippo Antonelli che ha visto cimentarci come partecipanti alle lezioni di cucina in cantina, che vengono normalmente tenute in azienda, abbiamo potuto degustare anche quattro ulteriori interessanti vini.
Assaggi fuori salone presso l’Azienda Antonelli San Marco
Montefalco Rosso 2001 vs Montefalco Rosso Riserva 2001– Antonelli San Marco: incredibile vedere la longevità di questi due vini, con il primo che è godibile con frutti rossi e spezie in evidenza, grande freschezza e chiusura minerale, mentre il secondo è ancora ritroso e serrato anche se il sorso è pieno e progressivo;
Chiusa di Pannone Montefalco Sagrantino Docg 2004 vs 2006– Antonelli San Marco: due annate di questo straordinario cru (di cui la prima annata è 2003) messe a confronto, con il 2006 che si concede all’olfatto ed al gusto più facilmente con note di more, lamponi e toni speziati, mentre il 2004 appare più austero, figlio di una grande annata, che esprime appieno il carattere della zona; due grandi espressioni di Sagrantino.
Dai un'occhiata anche a:
- La Maison di Champagne Bruno Paillard sceglie Napoli per l’anteprima nazionale dell’Extra Brut Millésime Assemblage 2015
- Nuits-Saint-Georges 2014 Premier Cru – Domaine Chevillon
- L’Esclusiva MasterClass Cuzziol Grandi Vini | Vincent Girardin e la Borgogna, la Côte de Beaune e il Meursault a Palazzo Petrucci
- Inside Krug’s Kitchen: dieci anni di “Krug X” a Parigi. Noi ci siamo stati
- 14° anniversario della Dieta Mediterranea patrimonio Unesco
- Dom Perignon 2002 Plenitude 2
- Prendersi il tempo con lo champagne Abele’ 1757
- Pouilly-Fumé Appellation Pouilly Fumé Contròlée 2020 Tradition Cullus Vieillies Vignes – Domaine Masson- Blondelet