di Alfonso Sarno
Quando credi di sapere tutto sulla Dieta Mediterranea arriva questo libro che ti spiazza, ti fa scoprire nuove, inedite chiavi di lettura accompagnandoti in un viaggio alla scoperta di un modo di vivere e di mangiare antichissimo, al centro di tradizioni, feste e riti che appartengono ad una storia millenaria. Il merito va ai due autori, antropologi culturali dell’Università “Suor Orsola Benincasa” di Napoli, co-direttori del Museo Virtuale (www.mediterranean-dietvm.com) e del MedEatResearch-Centro di ricerche sociali dedicati alla Dieta famosa in tutto il mondo grazie ad Ancel Keys e Margaret Haney, due scienziati statunitensi che, venuti in Italia durante gli anni della Seconda guerra mondiale, decisero di fermarsi a Pioppi, piccola frazione della cilentana Pollica dove scoprirono i benefici di uno stile di vita – più che di una semplice alimentazione – basata sulla stagionalità con il consumo di verdure, frutta e cereali preferibilmente integrali, pochissima carne rossa e moderata assunzione di vino.
E caratterizzato dal sapiente altenarsi del lavoro con il riposo, la cura dei valori dell’ospitalità e della condivisione sociale. Il 16 novembre di dieci anni fa a Nairobi, in Kenia, il Comitato intergovernativo dell’Unesco inserirì la Dieta Mediterranea nella Lista dei patrimoni culturali immateriali dell’Umanità riconoscendone l’appartenenza oltre all’Italia anche a Marocco, Grecia, Spagna ed estentendola in seguito a Cipro, Croazia e Portogallo. Tutti Paesi poveri abitati da gente dalla “pelle scura e secca” come quella dei contadini di Bosco di San Giovanni a Piro, borgo dove si rifugiò il pittore José Ortega costretto a lasciare la natia Spagna perché antifranchista e scelto poprio perché trasudava sacrifici, duro lavoro, coraggio nel non arrendersi ai capricci della mutevole natura.
Decennale che gli autori celebrano con questo libro proposto sia in italiano che in inglese ed arricchito dai contributi di Pier Luigi Petrillo, professore di Diritto pubblico comparato all’Università “La Sapienza” di Roma, curatore della candidatura all’Unesco della Dieta e di Andrea Segrè, professore di Politica agraria internazionale e comparata a Bologna. A loro si devono i quattro saggi che, partendo dai rispettivi campi di studio, si armonizzano nel raccontare l’avvincente storia del cibo assurto a nucleo centrale di dinamiche virtuose, piramide alimentare e sociale, cura di sé in cui i comportamenti sono tanto importanti quanto gli alimenti.
Scrivono gli autori nell’introduzione: “Perché per mettere la salute nel piatto, non è sufficiente calibrare proteine, carboidrati e vitamine. Altrimenti andremmo a pranzo direttamente in farmacia. E allora qual è la ricetta? Ambiente sano, ritmi umani, prodotti di stagione, niente sprechi. E tanta, tantissima, condivisione. Le ricerche più recenti dicono, infatti, che la solitudine fa più danno dell’obesità”. In appendice 27 ricette regalate da chef stellati e non: tra queste la frittura di alici di Delia Morinelli che per quarant’anni lavorò nella casa di Ancel e Margaret Keys iniziandoli ai fascinosi gusti della cucina contadino-marinara cilentana.
“I segreti della Dieta Mediterranea. Mangiare bene e stare bene”
Elisabetta Moro e Marino Niola
il Mulino
Prezzo: 24.00 euro
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