Cronaca di un colpo di fortuna: andare a cena a El Celler di Can Roca dei fratelli Josep, Jordi e Joan Roca i Fontané a Girona non era in programma ed è comunque successo, grazie a un tavolo già prenotato da molti mesi e ad un paio di commensali che disdicono per sopravvenuti impedimenti! Io m’intrufolo by-passando l’impresa, molto difficoltosa, al limite del possibile, di prenotare un tavolo (ho ricontrollato, per scrupolo: prenotazioni chiuse al momento) in uno dei più rinomati ristoranti del mondo. Siamo curiosi, oserei dire elettrizzati essendo, per tutti, la prima volta in questa eccellenza mondiale della ristorazione, El Celler de Can Roca. Il ristorante dei fratelli Roca i Fontané è situato in una zona periferica, anonima, della città di Girona: c’arriviamo di sera, è oramai scuro, siamo accolti cordialmente dallo staff. Veniamo guidati al tavolo ove siamo coccolati da due camerieri che parlano italiano (Davide, sardo di nascita; una simpatica giovane spagnola di mamma italiana), un dettaglio molto apprezzato che ci mette ancor più a nostro agio. La sala si riempe, rapidamente, ed i tavoli – ovviamente – sono tutti occupati: qui il no show non è previsto! La carta prevede solo menù fissi e noi optiamo per quello più corposo; decidiamo di lasciar carta bianca per il bere optando per la degustazione vini al calice firmata dal Roca sommelier, Josep: alla fine risulterà una cavalcata enoica internazionale (niente Italia, per precisa scelta del sommelier) di tutto rispetto.
Il menù FESTIVAL (preceduto, comunque, da una serie di divertissement) costa 195 euro, vino escluso ed era così composto
– Consommè autunnale, zucca con tè verde, tofu di nocciole, spinaci, succo di frutto della passione e castagne alla brace
– Triglia marinata con kombu, fico d’india, salicornia, lime e attinia
– Scampi con salsa di fava dì cacao, mole nero con cioccolato e crema di canocchia con cocco e tartufo
– Insalata di pernice con cavolo fermentato brodo di pancetta affumicata e spuma di dragoncello
– Piccione con riso fermentato, salsa di bucce di riso, pane di riso con parfait di piccione
– Gambero di Palamos marinato in stelo di riso, vellutata di gambero con una spugna di plancton e alghe e con la sua testina e le sue zampine liofilizzate
– Razza confettata con olio di senape, beurre noisette, miele, aceto di chardonnay, bergamotto, senape aromatizzata, capperi confettati e nocciole tostate
– Pagello con mosaico di samfaina di verdure saltate
– Maialino iberico con insalata di papaya verde, pompelmo thai, mela, coriandolo, chile, lime e anacardi, pure di tamarindo e sisho
– Agnello con puré di melanzane e ceci con zampe di agnello e pomodoro speziato
– “Llata” (taglio locale della spalla) di vitello, avocado, tuber aestivum, midollo, tendini
– “Suspiro limeno”
– Profumo turco
– Cromatismo di tonalità arancioni
Una cena molto complessa al El Celler di Can Roca: il mio personale ricordo è che non s’è trovato veramente niente di scorretto, tutti i (numerosi) piatti erano perfettamente equilibrati a dimostrare una tecnica superlativa che non ammette errori. Il mio piatto preferito: il gambero di Palamos, che ho trovato curioso, soprendente, con l’ingrediente bizzarro (ancora sto a chiedermi come fanno a procurarsi una quantità adeguata di plancton marino per poi spugnificarlo!). Nota di merito: servizio in sala praticamente perfetto, curato nei minimi dettagli. Nota di ultramerito: non uno dei vini serviti in abbinamento – per ogni piatto, inclusi i pre-antipasti, c’era un vino diverso ad accompagnar la pietanza – era meno che perfetto come compagno dei piatti che si susseguivano, a testimoniare una conoscenza strabiliante sia del vino stesso sia della pietanza a cui era destinato a far da spalla.
La sensazione è quella di una cena spettacolo e lo si capisce da uno dei pre-antipasti che ci accolgono: un divertissement (foto) che racconta la storia dei fratelli Roca, fin dai primi passi.
I vini in abbinamento, al calice, non li elenco: li vedete e leggete in foto, il ricordo della impegnativa degustazione è ancora ben vivo ;-)
La considero un’esperienza importante che un appassionato di cibo che voglia parlare di ciò che ha sperimentato – non visto in foto sui social – dovrebbe regalarsi, per far libreria: sedere al tavolo di un ristorante unanimente considerato ai massimi livelli mondiali con le elevate aspettative del caso, in considerazione dell’impegno economico e temporale necessari per portar a termine l’impresa da inserire nell’album delle Memorabili Cene Stellate.
E siccome eravamo in Spagna e c’avevamo ancora voglia di disfrutar (traduzione): il giorno dopo ci siamo dedicati un’altra tappa gourmet. Siamo riusciti a trovar posto da Disfrutar, il ristorante di Mateu Casañas, Oriol Castro e Eduard Xatruch (formatisi a EL BULLI di Ferran Adrià) a Barcellona: questa è un’altra storia e ve la racconto qui.
El Celler de Can Roca di Josep, Jordi e Joan Roca i Fontané
Calle Can Sunyer, 48
17007 Girona, Spagna
cellercanroca.com
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