di Fabio Panci *
Segnalo con piacere una delle manifestazioni più interessanti, organizzata ormai da alcuni anni in maniera magistrale dall’Associazione Sommelier Delegazione di Arezzo, in ambito vino (ed olio vista la possibilità di andare a degustare anche un’attenta selezione di extravergine di oliva curata dagli amici dell’AICOO) prevista per Domenica 15 Maggio presso la bella cornice del Polo Enogastronomico di Villa Severi ad Arezzo.
Gli appassionati, muniti di calice, potranno andare a degustare praticamente l’intero panorama vinicolo offerto dal territorio aretino vista la presenza di oltre 40 aziende. Il mio personale consiglio è di seguire seguendo un iter logico cominciando dal mondo delle bollicine (da degustare ad esempio due metodi classici profondamente toscani, da uve trebbiano e sangiovese, come quelli proposti dall’Azienda Baracchi Riccardo), passando per i vini bianchi (molto interessante il vermentino “di bosco e non di riviera” dell’Azienda agricola San Ferdinando), andando a sconfinare nel settore degli orange wines ( imperdibile il paradigmatico, per la categoria, Chiarofiore di Tunia). Poi spazio a vini rosati (siete, a mio modestissimo parere, in una delle zone emergenti dell’intera penisola con alfieri di grande classe quali Rosa del Castagno Azienda Fabrizio Dionisio e Rosantico Azienda Podere di Pomaio e) e sosta obbligatoria al “casello” dei vini rossi. Qui avete davvero l’imbarazzo della scelta ed il consiglio è passare dal sangiovese in purezza (sempre Podere di Pomaio con il suo Porsenna), al sangiovese in unione con altri vitigni autoctoni (ergo il Trigono di Ornina, Il Chianti Colli Aretini sia dell’azienda Mannucci Droandi sia dell’azienda Paterna, senza dimenticare il Chiassobuio di Tunia). Poi Supertuscan (dal celeberrimo Oreno di Tenuta Sette Ponti al Borro della Tenuta Il Borro). Infine sempre sul “sentiero dei rossi” andate nella culla del Syrah italiano (quindi Cortona con il Castagno di Fabrizio Dionisio e l’ 0,618 dell’azienda Leuta) e terminate con gli autoctoni in purezza pugnitello, foglia tonda, barsaglina e ciliegiolo (aziende di riferimento Fattoria Santa Vittoria, Mannucci Droandi, San Ferdinando, Azienda Agricola Tiberio).
Mica vorrete concludere le vostre “fatiche di giornata” senza una bella carrellata di vini dolci. Non sia mai, dunque sotto con i vin santi (imperdibile l’Occhio di pernice della Tenuta il Borro, il Ceppeto di Mannucci Droandi, il Savinus dell’azienda agricola San Luciano, i Cannicci del Conte della Fattoria San Fabiano) e con alcune interessanti passiti (Bronzante di Tenuta La Pineta) e vendemmie tardive (Elis dell’azienda Fabbriche Palma, Conforta della Fattoria Santa Vittoria).
* Giornalista-Pubblicista
Sommelier Ais
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