Non c’è appassionato o operatore di vino che non abbiamo pronunciato il suo nome più di una volta: Annamaria Clementi. E’ stato il modo di Maurizio Zanella di ricordare la sua straordinaria madre consegnando il suo nome a uno dei gioielli dell’enologia italiana di cui lo scorso anno fu organizzata la spettacolare verticale da Nicoletta Gargiulio a Sorrento.
La signora è scomparsa ieri, un grave lutto per la Franciacorta e per l’Italia.
Nata a Bormio il 17 aprile 1928, seconda di tre figli, due femmine e un maschio, Annamaria è rimasta orfana di padre in giovane età e da ragazzina ha vissuto l’esperienza forte e drammatica della seconda guerra mondiale, di cui ricordava spesso il ruolo protettivo di sua madre albergatrice, capace di tenere testa da sola persino ai militari delle truppe tedesche. Annamaria ha frequentato quasi tutto il periodo scolastico a Bolzano ed è stato proprio lí che, un giorno, ha conosciuto Albano Zanella, di professione spedizioniere. È bastato uno sguardo per innamorarsi, tanto che dopo tre mesi i due erano già sposati e poco dopo sarebbe arrivato il primogenito,
Maurizio, seguito dalla secondogenita Emanuela. Albano era originario di un piccolo paese incastonato tra le Dolomiti trentine, Ossana, dove le prospettive di lavoro erano scarse: per questo motivo Annamaria e Albano decidono di andare a vivere a Milano in cerca di fortuna.
I primi tempi sono duri, ma poi Albano fonda un’azienda di trasporti internazionali e la vita inizia a cambiare. Con i primi soldi risparmiati Albano, che aveva il pallino del mattone, si mette a caccia di qualche buon investimento. Sul Corriere della Sera c’è un annuncio che parla di una tenuta in provincia di Brescia. Era il 1962. Oltre al terreno c’era una cascina soprannominata Ca’ del Bosc e il proprietario era disposto a vendere per 3 milioni di lire. La zona non era minimamente urbanizzata: non c’era una strada che conducesse li, né l’elettricità o l’acqua corrente, e Albano non aveva nessuna intenzione di mettere i suoi soldi in quel terreno.
Per Annamaria, invece, fu un colpo di fulmine: Ca’ del Bosc sarebbe stata, un giorno, la sua casa.
Da molti anni Annamaria Clementi si era ritirata a Ossana, la località nativa del marito, in Trentino, nella tranquillità delle sue amate montagne che le facevano compagnia stagliandosi imponenti nel paesaggio che guardava dalle ampie vetrate del suo delizioso chalet di montagna.
Una generazione di ferro, che ha fatto l’Italia.
All’amico Maurizio Zanella le condoglianze mie e dei collaboratori del blog con un pensiero di consolazione, se possibile in questi momenti: la sua cara mamma vivrà per sempre.
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