di Tiziano Terracciano
IL PARCO ARCHEOLOGICO DI SELINUNTE
Ormai non sappiamo più che giorno sia, tanto siamo immersi nel nostro giro tra paesaggi e assaggi lungo l’intera costa siciliana. Tanto che quando arriviamo alla nostra successiva tappa, Selinunte, andiamo alla cassa per pagare l’accesso al parco archeologico e scopriamo che è domenica e precisamente la domenica dei Musei e dei Siti Archeologici. Così con un tempismo perfetto ci ritroviamo ad entrare gratuitamente. Paghiamo solo i biglietti per il trasporto opzionale con i mezzi elettrici che danno modo di spostarsi più agevolmente lungo i vari km che separano i vari siti di interesse. Pertanto senza stress ci immergiamo nella storia passando da un tempio all’altro, osservando i reperti conservati nel museo e passeggiando tra i vicoli percorsi da millenni da chissà quante persone di quante epoche diverse fino ad immaginare i coloni originari che potevano godere della spettacolare veduta sulle bellezze siciliane tra le maestose strutture appena terminate nel lontano 650 a.C..
I 5 ELEMENTI A PORTO EMPEDOCLE
Prima dell’ora di pranzo raggiungiamo il nostro alloggio nell’agrigentino, il Bed & Breakfast 5 Elementi a Porto Empedocle, dove ci viene assegnata la bella stanza con l’elemento Fuoco. La predominante rossa si fonde elegantemente con le finiture di livello che Francesca ed Aldo hanno voluto per la loro struttura al fine di dare la migliore accoglienza possibile ai propri ospiti. Il giardino è curatissimo e fa da sfondo alla bella piscina e al gazebo attrezzato con un grande forno e un barbecue. Dal nostro balcone inoltre ci affacciamo direttamente sulla piscina e sul mare in lontananza.
LA VEDUTA SULLA SCALA DEI TURCHI DAL BELVEDERE KAINON
Francesca ci consiglia di raggiungere il Belvedere Kainon per bere un calice di vino in uno dei punti più spettacolari della zona, situato sul Monte Rossella, a giusto 10 minuti di auto dal b&b, dove sorge lo storico e ormai dismesso omonimo faro. Ci ritroviamo in quello che definiscono agro-eco-sistema nel quale si alternano appezzamenti di terreno destinati alle coltivazioni, ai pascoli e ai boschi. Oggi c’è l’appuntamento col casaro che produce in loco trecce, ricotta e cacioricotta. Ne approfittiamo per fare un aperi-pranzo sorseggiando un calice di Nero d’Avola affacciandoci oltre la staccionata che guarda la maestosa Scala dei Turchi.
Scambiando quattro chiacchiere col casaro (che ha arricchito la sua esperienza anche in un caseificio Campano lavorando alcuni anni sulla produzione di mozzarella di bufala), col gestore del Belvedere e con uno dei promotori del territorio per farci consigliare un posto dove cenare con prodotti del territorio.
OSTERIA DEI FOLLI A REALMONTE
Incrociando i consigli con quelli di Francesca e Aldo decidiamo di cenare all’Osteria dei Folli a Relamonte. Avendo dato, come al solito, una sbirciatina alla pagina social del locale, ci innamoriamo dei pezzi di Vacca Siciliana a grasso giallo messi a frollare pochi giorni prima. Però scambiando quattro chiacchiere con Peppe Licata, uno dei soci del locale, che si occupa di prendere le ordinazioni e di dare consigli, scopriamo che prima di 40 giorni di frollatura quella carne non si tocca! Quindi, non potendo mangiare la bistecca Siciliana, ci facciamo indirizzare sui piatti più peculiari presenti nel menù del giorno. Partiamo con la Stigliola, un involtino di interiora di agnello avvolto nel suo intestino, molto simile agli abbuoti o mugliatielli campani con la differenza principale che sono aromatizzati con la cipolla novella invece che con l’aglio. Noi li adoriamo e non potevamo certo perderci questa interpretazione agrigentina! Si prosegue con “Il Folle” una specialità della casa fatta con crostini al Maialino Nero dei Nebrodi a crudo battuto a punta di coltello e aromatizzato. Conclude l’antipasto il Caciocavallo slow food all’Argentiera del Caseificio Mangiapane di Cammarata saltato in padella con aglio e acciughe per poi essere sfumato con l’aceto bianco. Per primo prendiamo un’altra specialità della casa, lo Spaghettone N’Caciatu fatto con pomodori secchi, capperi, olive e la rara Tuma Persa slow food del Caseificio Passalacqua l’unico che ad oggi la produce a Castronovo di Sicilia.
Tutte queste prelibatezze che non avevavmo mai provato, preparate sapientemente dallo chef Pietro, le accompagniamo con un bel Terre della Baronia Dop (Nero d’Avola e Perricone) dell’Azienda Agricola G.Milazzo. E giusto per concludere “siciliano” ci affidiamo al Marsala Superiore Oro di Marco de Bortoli e all’Amaro Punico.
Prima di andar via dall’Osteria viene consegnato un pennarello a chi volesse lasciare un suo graffito sulle pareti del locale a patto che il pensiero che si va a scrivere abbia a che fare con la “Follia”!
CANNOLO DI NOTTE AD AGRIGENTO
Il dolcino ce lo riserviamo per la passeggiata notturna ad Agrigento. Così dopo essere stati rapiti dal fascino dei Templi illuminati ci concediamo un Cannolo presso la Pasticceria Albanese , aperta fino a tarda sera.
TRATTORIA (AGRITURISMO) VOSSIA A SICULIANA
All’indomani mattina ritorniamo ad Agrigento per poter ammirare da varie angolazione la Valle dei Templi e per addentrarci nei vicoli della città alla ricerca di qualche posticino dove cenare la sera. Ci sono alcune proposte interessanti ma non troviamo quello che stiamo cercando!
Desideriamo assaggiare un po’ di carne di origine Siciliana e dopo varie ricerche e consigli la troviamo a Siculiana, da Vossia, un Ristorante-Trattoria (nella denominazione) che è a tutti gli effetti un Agriturismo dove poter essere accolti da Gerlando con l’elisir di Moscato e Inzolia, la cui ricetta gli è stata tramandata dal nonno, e dove poter mangiare prevalentemente pietanze fatte con produzioni proprie a partire dalle olive e dall’olio extra vergine di oliva. Un Olio che ci viene fatto assaggiare anche nella versione “Novello” con un gusto e profumi strepitosi, tanto che prima di andar via ne acquistiamo una bottiglia da portarci a casa!
Vogliamo assaggiare la carne siciliana e carne sia! Cosi si inizia con il Carpaccio servito con verdure crude di stagione, capperi e melograno. Si prosegue con le verdure biologiche a metro-zero grigliate al momento, le proprie olive sotto il proprio olio, lo sformatino di caponata siciliana, i peperoncini ripieni, i Carciofi Nostrale sott’olio e i formaggi locali accompagnati da una fantastica marmellata di albicocca artigianale che ricorda tanto il sapore della Pellecchiella Vesuviana.
E non si può concludere che con una bella e succulenta bistecca di vitello siciliano accompagnata dalle patate del proprio orto cotte alla griglia e da un’altra interpretazione di rosso dell’azienda G.Milazzo, il Castello Siciliano Terre di Sicilia Igt 2012.
Gerlando si dedica con amore e sacrificio all’agricoltura e alla cucina donando i suoi frutti a chi ha la fortuna di trovarsi da queste parti per godere a tavola della genuinità di materie prime di grande qualità. E non molla mai, anche quando deve fare i conti con il raccolto delle Arance il cui mercato è stato massacrato dalla globalizzazione a vantaggio di produzioni intensive di una qualità che non si può nemmeno lontanamente paragonare a quella delle arance siciliane. Un massacro che spesso porta allo stremo gli agricoltori costretti a dover valutare la riconversione dei terreni estirpando le piante dei frutti più famosi della Sicilia!
PETRANTICA RESORT A MARINA DI RAGUSA
Dopo due giorni trascorsi nell’Agrigentino ci dirigiamo verso Marina di Ragusa dove ci attende un’altra dimora incantata, il Petrantica Resort. Ci accoglie il gentilissimo Vincenzo che ci mostra la struttura ed il nostro appartamentino Stromboli su due livelli con un terrazzino che affaccia sugli uliveti ed il mare in lontananza. Tra le tante cose ci sono anche i calici per il vino e i bicchierini con gambo per la grappa. Ogni appartamento è fornito di lettore blu ray per dare la possibilità di rilassarsi durante il soggiorno scegliendo dei dvd tra centinaia di titoli disponibili nella immensa sala proiezione dove ci si può immergere in un’atmosfera da cinema o partecipare ad una delle rassegne culturali che si tengono periodicamente. Molto bella la grande “piscina a filo”, ancor più bella al crepuscolo illuminata della luci e dalla luna.
LOSTERI A RAGUSA IBLA
La sera ci spostiamo dalla Marina a Ragusa, e più nello specifico a Ibla, il quartiere più antico e affascinate della città arroccato sulla collina con le sembianze di un presepe.
Dopo un giro tra i vicoli ci fermiamo a LoSteri per cenare con pietanze locali. Nell’antipasto Ibleo troviamo la Scaccia Ragusana (una sorta di ripieno con pomodoro e caciocavallo arrotolato in un sottilissimo impasto), gli Arancini, il formaggio Ragusano, la Ricotta infornata, la Caponatina siciliana, la crocchetta di patate artigianale ed il tipico Salame Chiaramontano. Felici di aver iniziato con prodotti locali ed artigianali, con alcune cose che non avevamo mai provato, non possiamo che continuare con uno dei primi piatti più rappresentativi della zona, i Ravioli alla Ragusana che rendiamo ancora più Ragusani chiedendo, al posto del parmigiano, le scaglie di Ragusano Dop.
Vengono serviti in un bel piatto di ceramica con coperchio conico decorato e sono fatti con un ripieno di Ricotta Ragusana leggermente dolcificata e con un ricco ragù di polpa di maiale, cotenna e salsiccia Ragusana. Non ci facciamo mancare neppure un’altra eccezionale specialità della casa, gli Spaghettoni alla Carbonara di Tonno fresco. Dopo il Nero d’Avola assaggiamo Terra e Cielo, un buonissimo Passito di Frappato Terre Siciliane Igp delle Cantine Pepi.
PRIMA TAPPA: MESSINA-TINDARI-CEFALU’
SECONDA TAPPA: BAGHERIA-PALERMO
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