di Marina Betto
Sanna Sulis Nero di Troia Rosato 2020 e Delia a.C. Bombino Bianco 2020 sono due nuovi vini dedicati alle donne entrate nella storia. Dopo Busa il Primitivo dedicato alla prima crocerossina che si distinse nella battaglia di Canne e Valla 1936 Nero di Troia dedicato alla prima donna a vincere una medaglia d’oro alle Olimpiadi nel 1936 l’azienda Pugliese Madri Leone che si contraddistingue per assegnare alla sua produzione nomi femminili per omaggiarle continua.
La narrazione si amplia con il racconto di Sanna Sulis vissuta nel 1700 in Sardegna, imprenditrice creò un’azienda tessile di broccati, stoffe pregiate che per la loro bellezza e qualità varcarono i confini italiani richieste dalle corti di tutta Europa. A lei si associa il Rosato che riporta sull’etichetta il motivo di un broccato; il tessuto del vino è composto da solo Nero di Troia, macerato e vinificato in bianco, per un colore rosa tenue con riflessi buccia di cipolla. Il naso ricorda la rosa, il melone bianco maturo con accenti pungenti di pepe rosa, poi si riconoscono le ciliegie, il mandarino candito. Sorso salino reso gentile da accenti agrumati con una lunga persistenza. L’uva Nero di Troia del centro nord della Puglia, dove si trova l’azienda, possiede un corredo polifenolico elevato e buona dose di tannini che in questo caso si avvertono ma in modo delicato, arricchendo le sensazioni gustative. Rosato corposo Sanna Sulis lo si può abbinare alla parmigiana di melanzane, alla mortadella accompagnata dalla pizza bianca e ai pomodori secchi ripieni che si usa mettere sott’olio in Puglia. 11 euro sullo scaffale.
Altra storia è quella di Delia a.C. definita la prima mamma preistorica. Il ritrovamento nel 1991 a Ostuni nella grotta carsica di S. Maria ad Agnano dello scheletro di una donna in cinta risalente al Paleolitico Superiore ( 28.000- 20.000 anni fa) nominata dagli archeologi Delia ha colpito le sorelle Marilia e Linda Leone che hanno voluto dare il suo nome al Bombino Bianco IGP 2020.
L’etichetta questa volta riporta un disegno animalier per ricordare le pelli di animali con cui si vestivano nell’antichità. L’identità del territorio pugliese si esprime anche e soprattutto in questo caso nella scelta del Bombino Bianco ricorda l’enologo Leonardo Palumbo, vitigno che è diffusissimo nel nord della regione. Sue sono note dolci ed eleganti che ricordano il melone e soprattutto i fiori di sambuco. Le vigne si trovano vicino Trinitapoli dove ci sono le saline di Margherita di Savoia, note per saper rilasciare nelle colture una speciale vena sapida.
I venti del Gargano poi favoriscono la crescita sana delle uve ed ecco che questi elementi li ritroviamo nel vino. Delia a.C. Bombino Bianco IGP Puglia 2020 è un sorso minerale e fresco con riconoscimenti di selce e pietra focaia, fiori e melone. Morbido e ben integrate le sue componenti è un sorso corposo ed elegante. Solo acciaio e 5.000 bottiglie prodotte. Da abbinare a primi saporiti come la Cacio e Pepe, la pasta alla Gricia, al pesce e alle carni bianche. 10,50 euro in enoteca.
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