di Antonella Petitti
Dopo la rottura con l‘Angiolieri molti si sono chiesti dove sarebbe andato Michele Deleo, il talentuoso chef acchiappa stelle di Torre del Greco. Lo abbiamo trovato una sera a Salerno, si proprio a due passi da casa nostra. Una cena fantastica che apre nuovi scenari.
La questione sulla “qualità” della ristorazione salernitana è sempre aperta, un livello medio lascia che le eccellenze rimangano in provincia. Giovani e talentuosi chef hanno provato a fare della bella città marina il proprio quartier generale, ma è durata poco. E mentre pare che a breve – nei locali a piano terra del Casino Sociale – si aprirà un posto per gourmet pensato dai Feudi di San Gregorio, ecco che a Villa Poseidon sbarca lo stellato Michele Deleo.
Una buona notizia a prescindere, che dona ulteriore lustro ad una delle ville più belle della città. Nonostante l’ingresso sia sul trafficato Viadotto Gatto, una volta all’interno si può godere della vista di una Salerno sospesa, silenziosa, ricca di bellezze.
Un vero angolo di paradiso, con tanto di piscina e di lussuose suite. Un luogo esso stesso “sospeso”, così come suggerisce l’eleganza classica, la ricercatezza minimal e la padrona di casa Paola Ravellese.
Coi suoi due figli rileva questa proprietà circa 6 anni fa, gestendola come una grande casa aperta agli ospiti, desiderosa di costruire a piccoli passi un luogo di riferimento per i turisti più esigenti. Non a caso Villa Poseidon viene scelta ogni anno dal maestro Franco Zeffirelli, per trascorrere qualche giorno tra relax e buon gusto.
Ma torniamo a Deleo. Classe 1971, di Torre del Greco, al di là delle proficue esperienze all’estero è nella costiera sorrentina che conquista il suo posto tra le stelle della ristorazione italiana. Basta nominare, tra gli altri, i ristoranti “Il Buco”, il “Covo dei Saraceni”, “Taverna 18” e “l’Accanto”.
Da diverso tempo consulente della signora Ravellese, Deleo da un paio di mesi ha preso in mano il timone della bella cucina con vista, scendendo un po’ più a Sud rispetto alle sue abitudini, ma con lo sguardo ben fisso sul mare.
Quel mare che non dimentica in nessuno dei suoi piatti e che unisce a odori e suggestioni tipiche della sua regione. Ma non c’è spazio per la banalità nei suoi piatti. Ponderato, elegante, attento, si racconta leggero attraverso la sua cucina. Non calca la mano, ma regala originali connubi e composizioni di grande carattere.
Lo dimostra anche nella sua breve uscita in terrazzo, ad una cena appositamente organizzata per la stampa. Poche parole, ponderate, solo la voglia di mostrarsi sul campo. Con la concretezza e la misura che appartiene a pochi dei sempre più numerosi “show-chef”. Alla domanda di un collega “Possiamo definirla una scommessa la tua presenza qui?”, lui risponde serafico “E’ già una scommessa vinta lavorare, considerato il momento che stiamo vivendo”.
E questa forte concretezza la si legge nei suoi piatti, dove un’interessante sperimentazione non mette mai in pericolo la forte riconoscibilità della materia prima.
Per l’occasione, vista la presenza del presidente dell’Enoteca Provinciale di Salerno, Ferdinando Cappuccio, sono stati serviti quasi tutti vini territoriali, ma la carta raggiunge le 150 etichette, spaziando in lungo ed in largo tra lo Stivale.
Ed ora veniamo alla nostra cena. Dopo un rinfrescante e buonissimo appetizer rappresentato da un’Ostrica con mojito, frutto della passione e germogli di soia, le danze sono state aperte dando largo spazio al mare.
Ad una Capesanta con crema di zucca, burrata e tartufo estivo, ha fatto seguito dell’Astice reale cotto a vapore con intingolo alla pizzaiola e ricotta di fuscella.
Poi è stata la volta del Risotto al limone con crostacei, bottarga e sughetto di riccio e dei Tortelli ripieni di cozze con salsa di fagioli. Considerato che il “gusto” è stato costantemente coccolato e rasserenato dalla cucina di Deleo, quest’ultimo è stato uno dei piatti più chiacchierati per via del modo in cui è stato servito.
Una vera e propria tavolozza, su cui ha sapientemente adagiato sia i tortelli che la crema di fagioli ed i pomodorini.
Prima di chiudere ancora del pesce con la Ricciola con patate, asparagi e ricci di mare, per poi rinfrescarsi con una sorta di sorbetto servito su vino, pesca e gassosa.
Coi dolci torna la sua passione per l’arte contemporanea che attinge alle culture del mondo, una creazione con formaggio, limone e lampone richiama i colori dei fiori primaverili giapponesi.
Una ben assortita ed invitante piccola pasticceria è stata – infine – accompagnata dalle classiche zeppoline. Un ever green che grazie alla maestria ed alla versatilità di Deleo si è trasformato in una apprezzatissima chiusura.
Villa Poseidon , dunque, adesso può entrare a pieno titolo nelle tappe campane dei gastronauti. Non manca nemmeno l’attenzione per il rapporto qualità-prezzo, in media un pranzo o una cena hanno un costo di 50/60 euro, ovviamente vini esclusi.
Anche questo è un punto su cui la signora Ravellese e lo chef convergono fortemente, “è importante stare coi piedi per terra ed offrire alta qualità a prezzi ragionevoli”.
VILLA POSEIDON
Via Alfonso Gatto 3 – Salerno Tel. 089.223130
www.villaposeidon.it
Il ristorante è chiuso la domenica sera ed il lunedì
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