
La pazienza premia sempre. Cosi la famiglia di Antonio Molettieri, che da cento anni coltiva uva su una bella collina di Castelfranci, ha aspetto un anno in più per presentare il suo Taurasi al Vecchio Mulino, il fiabesco ristorante poggiato sulle acque del fiume Calore. L’annata 2020 è stata lavorato da Sabino Colucci, giovane enologo emergente con studi a Bordeaux ed esperienza di vendemmia in giro per il mondo. Il modo migliore per aprire la mente e il risultato si vede bene forte e chiaro: il Taurasi non rinuncia alla sua potenza ma i tannini sono risolti in maniera davvero brillante e definitiva. Sicchè il vino acquista una bevibilità assoluta e inedita. Una bottiglia che si accompagna ad una Coda di Volpe e ad un Aglianico solo in acciaio per una bella serata di altri tempi, in cui il piacere di stare insieme è arricchito dal valore della famiglia. Di Sabino sentiremo parlare, di questa bottiglia anche grazie alla sua modernità che nulla toglie all’invecchiamento.
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