di Enrico Malgi
Esistono bottiglie di vino che per loro natura lasciano un segno indelebile nella nostra memoria per cui è facile ricordarle anche a distanza di molti anni, perché ci sono piaciute particolarmente e ci piaceranno sempre. Ed è bello poi ritrovarle integre e pimpanti dopo qualche lustro e godere così della loro felice compagnia.
Una bottiglia indimenticabile è sicuramente quella di Donna Lisa Salice Salentino Rosso Riserva Doc 2006 dell’Azienda Leone De Castris, che proprio in questi giorni ho scovato nella mia cantina dopo avere assaggiato l’identico millesimo giusto dieci anni fa.
Nel bicchiere traspare un colore rosso granato ancora molto vivo, giovane e luminoso. Lo spettro aromatico dispiega i suoi complessi e variegati profumi. In primis risaltano goduriosi respiri di tanta buona frutta fresca. In appresso ecco qui tocchi di macchia mediterranea e floreali splendidamente in forma. Pregevoli vezzi speziati e terziari vanno poi a completare tutto l’ottimo registro olfattivo. Bocca di straordinaria purezza, che lascia entrare un sorso avvolgente, opulento, maestoso, strutturato, tonico, solido, sontuoso, balsamico e vibrante di energia, ben contrastato da un’eccellente acidità. Trama tannica dolcemente remissiva. Tensione gustativa plastica, aristocratica, vellutata, rotonda, equilibrata, sapida e dinamica. Non è stato ancora raggiunto lo zenit. Chiusura da incorniciare. Da abbinare ai succulenti piatti della terragna cucina pugliese.
Scheda del 16.03.2011
Ma la mia attenzione è rivolta soprattutto al vino top di questa azienda: Donna Lisa Salice Salentino Rosso Riserva Doc, millesimo 2006. La scheda aziendale ci dice che questa bottiglia è frutto di un uvaggio di Negroamaro al 90% e saldo di Malvasia nera. La tipologia del terreno è di natura argillosa e limosa, posizionato su gradini di appena 70-90 metri s.l.m. Il sistema di allevamento è quello classico ad “alberello pugliese” e i vitigni hanno più 70 anni, con una resa di 50 quintali per ettaro. La vendemmia viene effettuata a fine settembre e l’uva appena raccolta è subito avviata alla vinificazione in contenitori d’acciaio. Il vino, poi, passa 18 mesi a maturare in barrique di rovere francese ed altri 12 mesi per l’affinamento in bottiglia. La gradazione alcolica arriva fino ai 14° C.
Nel bicchiere si coglie un colore rubino intenso, impenetrabile come il semantico “sangue di piccione”, con sfumature granata. Il naso sfiora il bordo e subito viene investito da effluvi vivaci, balsamici, fruttati, che richiamano la frutta matura, le ciliegie sotto spirito e la confettura di prugne, cui si aggiungono note terziarie empireumatiche di legno tostato, caffè torrefatto e goudron. L’impatto del primo sorso sul palato ha un registro espressivo corposo, intrigante, coinvolgente e sottolineato da un’accentuata morbidezza che stempera la sensazione papillosamente calda, ma non bruciante. L’espansione tannica, pur profonda e pervasiva, è discreta e per niente prevaricante. II finale, abbastanza persistente, fa masticare la confettura di frutta rossa e lascia in bocca un piacevole retrogusto speziato. La perfetta temperatura di servizio si aggira sui 18-20 gradi, in abbinamento a primi piatti “decisi”, ad una bella “fiorentina” alla griglia, costolette d’abbacchio e formaggi di media stagionatura. Prosit!
Sede a Salice Salentino (Le) – Via Senatore De Castris, 26
Tel. 0832 731112 v- Fax 0832 731114
marketing@leonedecastris.com – www.leonedecastris.cvom
Enologo: Matteo Esposito – Consulente esterno Riccardo Cotarella
Ettari vitati di proprietà: 300 – Bottiglie prodotte: 2.500.000
Vitigni: Negroamaro, Primitivo, Malvasia Nera e Bianca, Fiano, Verdeca, Chardonnay e Sauvignon Blanc.
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