Uva: viognier, malvasia puntinata, sauvignon
Fascia di prezzo: nd
Fermentazione e maturazione: acciaio
Non deve essere facile stare nei panni di un produttore di vino laziale. Infatti è l’unica regione d’Italia nella quale non c’è, a cominciare dalla critica, l’orgoglio delle etichette regionali. Una forma di snobismo rovesciato, luoghi comuni che non si riescono a scalfire nonostante i continui miglioramenti, l’impegno a narrare storie.
Troppo devastante, nei decenni passati, il destino del “vino dei castelli”, poca ricerca sugli autoctoni negli anni ’90, messaggi importanti come quello dei suoli vulcanici della Tuscia che non riescono a filtrare oltre gli addetti ai lavori.
E poi Roma è il mercato più grande ed è aggredito continuamente da tutti. E questo certamente pesa.
Eppure non mancano le sorprese, come questo Donna Adriana pescata per pura combinazione in una cantina che avrbebe bisogno di 700 giornate lavorative per ritrovare un senso. Castel De Paolis di Giulio Santarelli, proprio alle porte di Roma, resta una cantina leader e questo vino si produce su suoli tufacei dal 1993.
Una semplice bottiglia lavorata in acciaio che usciva a meno di dieci euro e pensata per il consumo annuale ha regalato magia ed emozioni, a cominciare dai sentori di frutta bianca purissima e di miele di acacia al naso, in bocca un equilibrio assolutamente perfetto tra alcol e freschezza e il ritorno della frutta.
Un vino non strillato, paziente e confortante.
Per fortuna ne ho un altro po’:-)
Sede a Grottaferrata (Roma), via Val De Paolis. Tel. 06.9413648, fax 06.94316025. www.casteldepaolis.it. Ettari: 11 di proprietà. Bottiglie prodotte: 75.000. Uve: cabernet, merlot, syrah, cesanese, montepulciano, moscato rosa, malvasia puntinata, viognier, sauvignon