Via Mergellina 5
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Chiuso il mercoledì
Durante il suo ultimo soggiorno a Napoli Giorgio Napolitano ha cenato in uno dei locali preferiti dai napoletani veraci, cioé qui, proprio di fronte al mare prima di iniziare la salita di Posillipo. Tra i clienti più affezionati di questi decenni Totò, Eduardo De Filippo, Onassis, Vittorio Gassman, Sophia Loren, e tantissimi altri. Il motivo è semplice: senza pretendere di stupire, il locale fondato nel 1950 da Salvatore Aversano, pescatore di Mergellina diventato oste, propone sughi terra-mare su scialatielli e tagliolini freschi, frittelle di cicinielli, tartufi di mare al pomodoro, gamberetti e vongole profumati di limone, seppie in umido, fritture all’italiana. Il ristorante, oggi portato avanti da Antonio Aversano, nasce precisamente sulla scogliera di Via Caracciolo, su di una palafitta di legno, poi nel 1961 si è trasferito nella strada di dirimpetto in vecchie grotte di tufo dove i pescatori mettevano al riparo le proprie barche. In uno di questo antri è ricavata la cantina mentre nelle due sale si mangia, volendo anche all’esterno. Tra i primi di pasta, oltre ai classici spaghetti con i frutti di mare e le vongole, tagliolini con crostacei e carciofi, gnocchi con vongole e fiori di zucchine, risotto alla pescatora. Pescato del giorno alla griglia o al forno con patate, mazzancolle al vapore, sauté e ancora tante verdure tra cui i friarielli di Luigi Cremona, la parmigiana di melanzane, peperoni in padella, eccetera, eccetera. Babà e zuppa inglese onorano la tradizione per il finale dolce. Insomma il repertorio classico della ristorazione partenopea, a cui si aggiunge una grandissima pizza preparata da Enrico Masiello che da sola vale la visita. E poi c’è il nostro caro Tonino Aversano, decano dei sommelier di Napoli, il primo a spingere nei difficili anni ’80 verso la qualità e il recupero della tradizione. Starete bene e a vostro agio, coccolati da camerieri di consumata esperienza i cui occhi hanno visto tutto, tanta cordialità. La conduzione vede in prima linea anche le sorelle di Tonino, Maria Rosaria e Luisa, il cognato Elpidio Mastronardi e i nipoti Vincenzo, Salvatore e Daniela aiutati dalla nonna Anna Di Carluccio. Aria di Napoli e vini di territorio. Sui 35-40 euro.
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