Eleganza, agilità e forza pura per un Primitivo, che si aggiunge ad altri nell’avversare il principio del dolce e morbidone, sempre e comunque, del Primitivo di Manduria.
…non vuole assomigliare a nessuno, anzi, vuole occuparne il posto, di chi da anni ha detenuto il podio…Gli ingredienti per l’alta qualità ci sono tutti, conduzione biologica dei vigneti, estrema freschezza e bevibili a dispetto dei suoi 16 gradi.
Altro bell’esempio di un’azienda ben integrata con il territorio e la natura, dove i vini sono prodotti con solo l’ausilio di sole sostanze di origini vegetali, secondo i principi ispiratori di un’agricoltura olistica che preserva nel tempo uno spazio vitale sostenibile per uomini, animali e piante.
Estrema vivacità nel colore, dal rosso granato con sfumature vivaci che vertono verso il rubino e, anche se è riserva 2012, ha l’unghia ancora spigliata e violacea, non ci sono note di cedimento, e facendolo girare nel bicchiere si ha l’impressione di approcciarsi ad un vino giovane e beverino, ma è solo la sua veste esteriore, il corpo nasconde sciabolate di acidità e sinuose note di frutti rossi e spezia dolce.
Lo ammetto, sono stato cattivo, l’ho aperto e ribevuto per tre giorni, inizialmente chiuso e introverso nei profumi, nei giorni successivi ha però lasciato emergere la sua anima setosa e leggiadra. I profumi riportano subito alla ciliegia rossa matura e spezie nere, seguite da un’amarena sotto spirito che si fonde bene al cacao amaro.
L’ingresso al palato è morbido, ma subito equilibrato da una struttura fatta di acidità e tannino di alto rango, sarà l’annata, boh…!!!, ma al centro bocca resta la frutta e tanta piacevolezze, i tannini e l’acidità si sfidano in continuazione in un gioco di salivazione e detersione continuo, ma a primeggiare è la ciliegia e l’amarena , con sensazioni resinose e di mirto nel finale, ma si potrebbe continuare ….
Nota ancora più positiva è l’estrema bevibilità a scapito dei suoi 16 gradi, che non si sentono affatto.
Don Filippo Primitivo di Manduria Riserva 2012 – Primitivo 100%
Certificazioni – bio, biovegan
Zona di produzione – agro di Manduria, contrada Acuti
Età del vigneto – 10 anni
Fermentazione in acciaio e affinamento per 12 mesi in barrique nuove
Azienda Agricola Cerfeda dell’Elba
Questa scheda è di Andrea De Palma
Dai un'occhiata anche a:
- Il Falcone 1986 di Rivera e il fascino dei vini invecchiati
- Vini Tenuta Planisium
- Casa Vinicola Apollonio – Nuove annate
- Vini Azienda Coppi
- Vini Rossi Schola Sarmenti – Nuove annate
- Macerotto 2022 Puglia igt, Elda Cantine
- Vini Tenute Conti Zecca – Nuove annate
- Vini Cantina Fiorentino a Galatina– Nuove annate