
di Gennaro Miele
‘’Posso offrirvi un amaro?’’ è questa la frase che spesso accompagna il termine di un pasto al ristorante, un gesto cordiale che a discapito del nome del prodotto, ha il senso di voler lasciare un ricordo di dolcezza del momento conviviale passato insieme. Il mondo degli amari è ampio e complesso, legato alla territorialità, l’uso di specifiche erbe o frutti, ogni regione vanta una tradizione che affonda le proprie radici nei secoli passati. La Campania nel suo album degli amari annovera quelli ottenuti dall’uso delle noci fresche antiche ricette di cui il personale segreto si tramanda attraverso le generazioni. Una moderna versione di questo calicino da fine pasto viene oggi offerta attraverso l’amaro Don Carlo nato dalla ricerca attenta, durata anni, di Angela Caliendo nell’enoteca in Eboli aperta dai genitori del marito Carlo Gargiulo, Carmelina e Vito, negli anni Sessanta. Il colore è bruno e trasparente, l’aroma che ne scaturisce è delicato, racconta in primis della freschezza vegetale del mallo di noce appena spaccato, emerge un sentore di caramello, si unisce alla danza olfattiva un rinfrescante tocco che ricorda l’arancia sanguinella, dolce e profonda, spezia scura come chiodi di garofano e la parte amaricante delle erbe. La bocca viene coinvolta dalla morbidezza, scorre morbido, giustamente amaricante con una scia di aromi che richiama le sensazioni del naso, alla stregua di un nastro che si chiude come su di un regalo. Il packaging racchiude sensazioni moderne e vintage che racchiude il senso di tre generazioni, che oggi vede il nuovo gusto nel lavoro di Antonio e Rosario, figli di Angela e Carlo. Un momento di piacere che somiglia ad una dolce e lenta canzone da gustare fino al suo termine come il brano At Last! Di Etta James. Buon Calice.
***
Don Carlo amaro alle erbe
Viale Amendola, 137 – Eboli (SA)
Dai un'occhiata anche a:
- Spaghetti all’Assassina, la ricetta e otto locali di Bari dove mangiarla alla grande
- Ecco i vini più costosi d’Italia. Fra Toscana e Piemonte al terzo posto c’è l’Aglianico di Mario Ercolino
- La lasagna napoletana di Peppe Guida
- Vincenzo Sansone, il nuovo modo di bere il caffè a Napoli
- Carnevale tra chiacchiere al miele e nocche
- Il “Biondo” di Caulonia. La bella storia di Ilaria Campisi, visionaria imprenditrice agricola della Locride
- La Cantina Dei Quinti e i lievitati di Helga Liberto (Pizzart), eccellenze a Battipaglia (SA)
- A Capri Salt Bae e Donato “Con mollica o senza”?