di Floriana Barone
Un’apertura esplosiva a Toronto nel 2018 e un 2019 ricco di importanti obiettivi per Don Alfonso 1890, inaugurato lo scorso 27 giugno nel cuore del Financial District, grazie alla partnership tra la famiglia Iaccarino e l’imprenditore italo-canadese Nick Di Donato dell’Entertainment Liberty Group.
“Don Alfonso does Toronto proud”, ha titolato il Toronto Sun, un paio di mesi fa, in merito alle recenti tre forchette ottenute come migliore apertura dell’anno sulla guida “Top Italian Restaurants 2019” del Gambero Rosso, proseguendo: “This international honour will draw significant attention to Toronto’s dining vibrant scene”. Secondo il quotidiano canadese, questo riconoscimento internazionale attirerà in città una grande attenzione verso il vivace ambiente dei ristoranti dining. E non solo: Da Don Alfonso l’obiettivo sarebbe quello di ottenere l’ambito riconoscimento Michelin entro l’anno.
Il ristorante intanto lavora a pieno ritmo: un risultato molto importante, ottenuto grazie a ingenti investimenti, dedizione e concentrazione da parte della proprietà e dello staff. In Italia e nel mondo la famiglia Iaccarino è sinonimo di artigianalità: elemento chiave, fortemente legato alla passione, al gusto e al fiuto imprenditoriale di questa famosa “dinastia”.
Lo dimostra anche l’ultima avventura al San Barbato Resort di Lavello in Basilicata: La “Don Alfonso Consulting & Distribution” infatti, oltre che occuparsi della distribuzione di prodotti d’eccellenza del made in Italy, fornisce consulenze nell’ambito dell’alta ristorazione, diventando all’estero “ambasciatore” del Made in Italy.
Da Don Alfonso a Toronto lo chef de cuisine Daniele Corona e l’executive chef Saverio Macri lavorano in stretta connessione, secondo la linea impostata dallo chef Iaccarino, che fa spesso visita al ristorante. I due giovani chef propongono creazioni ad hoc per assecondare i desideri dei clienti.
Due i menu degustazione: il classico e il contemporaneo per i vegetariani (entrambi costano 150 dollari). I menu possono essere abbinati ai vini attraverso il cosiddetto “wine-pairing”, che costa circa 100 dollari in più a persona. Una scelta non casuale, perché la cantina è un altro fiore all’occhiello del locale con quasi 700 etichette: gli ospiti amano in particolare il Barolo di Giacomo Conterno 2001.
Da Don Alfonso sono molto richiesti lo spaghetto allo sgombro, gli antipasti vegetariani, come il croccante di verdure e il bisonte in crosta rustica di pane. Lo chef Corona si occupa anche del pane, mentre i dolci conservano tutto il profumo di S. Agata: sul menu ci sono la sfogliatella e la versione impressionista del caffè espresso, oltre alle piccole creazioni giornaliere.
A fare la differenza non è solo la cucina, ma anche il servizio: lo staff comprende 26 persone in sala e 24 dietro ai fornelli. L’accoglienza è quindi un punto di forza del ristorante, che può ospitare fino a 70 coperti, oltre al bar situato al piano superiore: ogni piatto a tavola viene servito da un cameriere diverso e gli ospiti possono contare sull’esperienza di tre sommelier, coordinati da tre manager. Il capo sommelier è Alexander Powell, uno dei più giovani più promettenti in Canada.
Per Dolce Magazine di Toronto questo ristorante “is becoming the go-to spot for gourmands in this truly great restaurant town”: sta diventando cioè la location giusta per i buongustai della città.
E in una metropoli in continuo fermento dal punto di vista enogastronomico, piena di ristoranti italiani “americanizzati”, Don Alfonso 1980 è considerato il locale più chic per gli addetti ai lavori: il primo italiano fine dining che segue fedelmente lo stile della famiglia Iaccarino.
“La gente deve sapere cosa sta mangiando e da dove arrivano gli ingredienti”, ha spiegato in una recente intervista a Dolce Magazine lo Chef Alfonso Iaccarino”, specificando che “Il cibo e gli ingredienti qui a Toronto sono molto simili a quelli originali in Italia, utilizzando il meglio del meglio in prodotti freschi e di stagione”.
I prodotti utilizzati in cucina sono eccellenze italiane: la pasta secca del Pastificio dei Campi, i pomodori Maida e i latticini, come la burrata di Andria e la ricotta di bufala campana. Le verdure arrivano dalle fattorie locali.
Attualmente la cucina utilizza l’olio toscano di Dievole “Primo Raccolto”, ma lo chef cambierà a breve con l’olio extravergine della sua Azienda Agricola biologica “Le Peracciole”, che si trova proprio davanti lo scenario di Punta Campanella.
“La mia intenzione era quella di portare un ristorante stellato Michelin a Toronto, uno che riflettesse la qualità dello stile, servizio e esperienza culinaria Michelin”, ha detto invece Nick Di Donato sempre a Dolce Magazine: uno sposalizio fortemente influenzato anche dalle origini del noto imprenditore italo-canadese, nato proprio a 15 chilometri da Sant’Agata sui Due Golfi e dal primo Don Alfonso 1980.
Quali sono gli obiettivi a breve termine per il Don Alfonso a Toronto? Nick Di Donato in un’intervista al National Post è stato abbastanza chiaro: “Credo che la Michelin arriverà a Toronto e in Canada nel prossimo futuro. Perché? Perché se la Michelin vuole essere un sistema di rating riconosciuto in tutto il mondo, deve includere le migliori scene culinarie del mondo e penso che Toronto sia una di quelle. Non possono più ignorarci”.
Don Alfonso 1890
19 Toronto St, Toronto,
ON M5C 2R1, Canada
https://www.donalfonsotoronto.com/
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Tel. +1 416-214-5888
Chiusi il lunedì
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