Corso Sant’Agata, 11-13
Tel.081.8780026
www.donalfonso.com
Sempre aperto. Chiuso lunedì e martedì da giugno a settembre. Lunedì e martedì a pranzo.
Ferie da novembre a marzo
Il Don Alfonso 1890 chiude una stagione magnifica, un faro per tutta la Penisola Sorrentina e il Sud. Ci siamo dunque tornati per un saluto scaramantico, verificare comunque il passo avanti che questa struttura mantiene in questo settore e godere in un po’ di selvaggina cacciata da Alfonso Iaccarino cucina in maniera impeccabile da Ernesto: cinghiale e beccaccia da urlo. Piatti di scuola e di precisione che hanno esaltato il sapore della carne senza cercare compromesso.
Una rarità che siamo stati fortunati a trovare perché ovviamente non sempre sono disponibili, anche se questo ristorante è ben lontano dall’omologazione dei prodotti.
Restiamo impressionati dalla consistenza materiale di questa solida realtà familiare che esiste prima e dopo le guide. Finale di stagione, ma anche di partita, se, come sembra, tutto il mercato delle guide valutative di ristoranti in Italia non raggiunge le 30mila copie, di cui un terzo circa vanno alla Michelin e un altro terzo a Osterie Slow Food.
Un monumento gastronomico che negli ultimi anni non ha ricevuto gli applausi dalle guide, a cominciare dalla Michelin che ha tolto la terza stella al Don Alfonso, qualcosa che appare ancora oggi incredibile e inspiegabile. E come è possibile che i locali a Macao, Marrakesh e Toronto non riescono a catturare l’attenzione della rossa?
Ci sono realtà talmente forti che possono con il solo fatto di esistere mettere in discussione la credibilità di chi giudica. Questo avviene quando si va oltre i dati oggettivamente constatabili da tutti e si lascia capire che il giudizio dipende da altro, dalla posizione geografica, dall’impostazione filosofica di un menu centrato su orto, mare e pasta, dalla necessità di far crescere altre aree geografiche perché più appetibili agli investitori. E dal fatto che si esaltano ristoranti vuoti che si reggono solo grazie al circuito consulenze, cucinate per sponsor e presenze ai convegni, ristoranti dove gli unici ad entrare spesso sono i critici e i gastrofighetti che non sanno nulla della vita reale fuori i social.
Sono passati gli anni. Ogni finale si stagione è bello al Don Alfonso e finché ce la faremo noi andremo a trovarlo sapendo che starà lì.
Nel frattempo ci godiamo il finale di partita.
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