Osteria Don Abbondio a Forli
Piazza Guido da Montefeltro, 16
Tel. 0543.25460
Orari di apertura: MAR – DOM 12,30 -14,30 — LUN – SAB 19,30 – 22,00
www.osteriadonabbondio.it
di Virginia Di Falco
Complice la straordinaria mostra sull’Arte della Moda allestita nel complesso museale di San Domenico a Forlì (affrettatevi! chiude il 2 luglio) abbiamo approfittato di un tavolo libero all’Osteria Don Abbondio, proprio lì a due passi due.
Aperta nel 2001 da Simone Zoli, oste, sommelier ma soprattutto cercatore d’oro: di vini, di carni e di antiche ricette romagnole.
Qui c’era una volta l’Osteria della trippa, aperta dall’alba al tramonto per i mercanti di passaggio e bisogna dire che il dehors all’ombra del convento domenicano del XIII secolo, così come il bancone per vino e spiriti all’ingresso dell’osteria solleticano facilmente l’immaginazione.
Non c’è traccia invece (e per fortuna, come ricordava Stefano Caffarri un paio di anni fa qui) del carattere di Don Abbondio nell’osteria di Simone, in sala come in cucina.
Atmosfera di grande convivialità, tempi lenti a goder di cibo e chiacchiere, ma certo non lenti nel servizio, che è invece pronto, accogliente e preparato. Forse di primo acchito lo sguardo di Andrea Paganelli alla comanda vi farà venire in mente quello accigliato e burbero del Pojana di Andrea Pennacchi, ma poi tutto si scioglie nel racconto del Sangiovese.
E il menu? Ricco e vivace, come tradizione romagnola comanda. La carne proviene da allevamenti di produttori amici, ortaggi e verdura dall’orto cogestito in cooperativa; la pasta è tirata a mano, ancora con il mattarello. Infine, con l’Adriatico non lontano, qui si predilige il pescato del giorno, soprattutto di pesci poveri.
Tra gli antipasti, frittata con ortaggi di stagione; seppie su crema di piselli, calamaretti con asparagi super croccanti. E una sontuosa trippa fritta, servita nel coppo di carta paglia, con una salsa alla senape. Le porzioni sono davvero abbondanti, state in guardia.
Tra i primi piatti, accanto alle tagliatelle artigianali con ragù di ordinanza (pasta dalla consistenza perfetta) trovate i curzùl, una sorta di tagliolino, in questo caso con il baccalà; e gli strozzapreti con pesto di rucola, patate e fagiolini dall’indovinata punta amarognola.
Molto buona anche l’ombrina solo scottata, servita con spinaci.
Una cucina pulita, decifrabile e soddisfacente. Si capisce che dietro ci sono sia ricerca che mercato, non si improvvisa ma, allo stesso tempo, non si impartiscono al tavolo fastidiose lezioncine.
Curiosità, sapere e aggiornamento che troverete pure nella carta dei vini, ma Don Abbondio è anche enoteca e bottega e dunque non ci stupiamo, possiamo solo rallegrarci della conferma.
Il consiglio è di chiudere con la “cassata romagnola”, godurioso dessert al cucchiaio preparato con crema di squacquerone al posto della ricotta, canditi e frutta secca.
Conto sui 45-50 euro, davvero ben spesi.
Osteria Don Abbondio a Forli
Piazza Guido da Montefeltro, 16
Tel. 0543.25460
Orari di apertura: MAR – DOM 12,30 -14,30 — LUN – SAB 19,30 – 22,00
www.osteriadonabbondio.it
Dai un'occhiata anche a:
- Antica Trattoria Moreieta 1890 ad Arcugnano: cucina veneta sui colli Berici
- Biella, si va al Piazzo. Nel borgo antico l’Osteria Due Cuori racconta la vera cucina del territorio
- Laguna e costiera da Local a Venezia, chef Salvatore Sodano abbina i suoi piatti ai distillati di Capovilla
- La Rei Natura, la Grandeur in Langa di Michelangelo Mammoliti
- Un angolo di Campania in Langa: la cucina mediterranea di Luca la Peccerella all’Orangerie di Bossolasco
- Magorabin e l’anima snobpop di Torino
- Ristorante Trequarti di Alberto Basso a Val Liona (Vi)
- A Cucina Rambaldi a Villar Dora, Rambo corre come una lambo