![Roma, Dom Perignon](https://www.lucianopignataro.it/wp-content/uploads/2017/06/1-Dom-Perignon.jpg)
Il tema scelto da Dom Perignon per presentare l’ultimo nato, il Plenitude 2000 da uve chardonnay e pinot noir, risultato di sedici anni di elaborazione di un annata tutt’altro che facile da gestire, è il tempo. Dalla terrazza della Casa dei Cavalieri di Malta le rovine della Città Eterna rivelano l’ambizione su cui lo chef de cave Richard Geoffroy sta lavorando da alcuni anni a questa parte.
In un mondo assillato dalla velocità e dalla quantità solo ciò che richiede tempo e lentezza acquista valore e diventa eterno. Ma non basta essere solo capaci di resistere al tempo, bensi di usarlo per migliorare, conquistare il coraggio dell’armonia e della affidabilità.
E l’armonia non è stata facile da trovare con questo millesimo complesso che dopo 16 anni si presenta all’appuntamento in perfetta forma. Non ci si sofferma a parlare dei sentori, freschi di pompelmo, minerali, balsamici, e del palato assolutamente perfetto, integro, profondo. No, il tema, racconta Geoffry, è che un Dom Perignon può vivere anche cento anni.
Questa, alla fine è la scommessa che ogni presentazione rilancia nel tempo: «Dom Pérignon si concentra sul concetto dello scorrere del tempo, sulla sedimentazione degli anni necessari affinché profondità di questi anni che Dom Pérignon realizza la sua magia e porta alla vita un Millesimato trasformato».
Il gioco sul tempo è anche quella del menu, affidato a Roscioli in una sequenza di piatti classici, a signficare appunto che questo Champagne, come gli altri di Dom Perignon, non sono l’effimero, la moda di un momento, ma l’esaltazione della precisione e del metodo.
Ogni Vintage Dom Pérignon evolve gradualmente e, durante il suo percorso di maturazione, compie una serie di metamorfosi che ne esaltano le caratteristiche: sono appunto le «Plénitude».
Ecco esattamente il concetto spiegato da Geoffry: “DomPérignon Vintage, anche detta la Plénitude dell’Armonia. La DeuxièmePlénitude si ottiene dopo oltre sedici anni di elaborazione: il vino è intenso, vibrante, preciso, è l’energia al suo apice, questo è DomPérignon P2, l’età dell’Energia. La TroisièmePlénitude si raggiunge dopo almeno venticinque anni di elaborazione; il vino assume una complessità intrigante, mai raggiunta: è DomPérignon P3, la Plénitude della Complessità”.
Provare per credere
Dai un'occhiata anche a:
- Chablis Valmur 2001 Grand Cru Albert Pic
- 72 Spumante Dosaggio Zero Coppola
- Passione Metodo Classico: Eva Roberto e Francesca Carannante
- La Genisia bollicine d’Oltrepò
- L’Esclusiva MasterClass Cuzziol Grandi Vini | Vincent Girardin e la Borgogna, la Côte de Beaune e il Meursault a Palazzo Petrucci
- Nuits-Saint-Georges 2014 Premier Cru – Domaine Chevillon
- 14° anniversario della Dieta Mediterranea patrimonio Unesco
- Pouilly-Fumé Appellation Pouilly Fumé Contròlée 2020 Tradition Cullus Vieillies Vignes – Domaine Masson- Blondelet