Dom Perignon 2002 Plenitude 2

Pubblicato in: Champagne e Vini francesi
Il Dom Perignon firmato da Richard Geoffroy

Non recensiamo quanto vorremmo lo Champagne ma stavolta dobbiamo fare una eccezione dovuta alla bevuta fatta con amici al Veliero di Acciaroli. Una bottiglia ben conservata in cantina privata e non di ristorante per cinque, sei anni. Si tratta di una riserva ideata dall’ex chef de cave della maison Richard Geoffry che per 28 anni ha lavorato qui lasciando un segno indelebile di uno champagne che, pur manifestando affidabilità assoluta per rispetto dei clienti che lo comprano a colpo sicuro, esprime sempre un carattere che rende la bevuta unica.
Blend di Chardonnay e Pinot Noir, il Plenitude è l’esaltazione assoluta della evoluzione nel tempo del Dom Perignon, ossia la capacità della bottiglia di esprimersi al massimo grazie alla sua evoluzione, ragione per cui in genere resta oltre 15 anni in azienda prima di essere messa in commercio, non in tutte le annate, e per gli appassionati è un evento quando succede. Il prezzo oscilla fra i 400 e i 600 euro, si tratta di un costo alto ma tutto sommato non impossibile, in linea comunque con i prezzi medi della Borgogna e di Bordeaux.
Il grande vantaggio è che qui si gode dell’espressività del tempo attraverso l’opera dell’uomo e quando viene speso sul mare, come è stato nel nostro caso, l’abbinamento è davvero insuperabile e fantastico
A distanza di 22 anni dal millesimo, il P2, variamente giudicato dalla critica che vede in Jansis Robinson il massimo con i 19/20 e Parker il più basso con 95/100 rappresenta una bevuta indimenticabile grazie alla caratteristica che Geoffry ha sempre cercato nel Dom Perignon, ossia la complessità olfattiva trasmessa in modo immediato ed efficace al momento della beva. Per cui il naso ci narra il cedro condito, le note di zafferano e di pasticceria, spunti di frutti rossi di bosco maturi, miele di castagno che al palato diventano una sciabola, una freschezza assoluta, piacevole, sapida, lunga con un finale asciutto e persistente. La conferma che la 2002 è stata una buona annata per lo Champagne e che i gioco vale la candela.
Il Dom Perignon sicuramente è uno di quei punti di riferimento da cui non si può prescindere quando ci si avvicina a questa tipologia. Indimenticabile e irresistibile, affabulatore com il suo creatore, il geniale Richard Geoffry.

Plenitude 2003

Plenitude 2000


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