di Andrea Docimo
Scrivi “Dolciarte”, leggi: “il regno del dolce di Carmen Vecchione”.
Semplice: un laboratorio e un punto vendita da cui fanno capolino dolci d’ogni tipo e formato, che, anche grazie ad un’estetica giovane ed indubbiamente accattivante, sembra quasi chiamare a sé le persone che si trovano negli immediati paraggi.
Ci si sente un po’ Ulisse con le sirene.
Carmen si dà da fare dalla mattina presto, tra lieviti da rinfrescare, impasti da maneggiare e dolcezze da creare.
Staff ridotto al minimo con tre collaboratrici fisse, più gli stagisti (ma di solito sono “le stagiste”). Un laboratorio in rosa, in pratica.
Pur essendo in senso proprio una pasticceria, il laboratorio di Dolciarte produce anche pane per il punto vendita (posto dall’altro lato della strada, di fronte al laboratorio) e i panini per l’Ottavonano di Atripalda.
Petra, del mulino Quaglia, è la farina adoperata.
E pensare che questa non era la vita scelta originariamente da Carmen, che è laureata in Economia e Commercio dopo aver fatto studi scientifici al liceo.
Come spesso accade, dopo essersi resa conto di stare vivendo una vita che non si confaceva alle sue reali aspirazioni, ad un certo punto la svolta.
Prima tre anni con Lino Scarallo a La Maschera con i corsi del Gambero Rosso, l’École Valrhona (il cioccolato è la grande passione di Carmen) e l’incontro col “papà di lievito” Morandin; infine, l’apertura di Dolciarte il 10 maggio 2008 nel centro storico di Avellino.
Così, senza perdermi in digressioni troppo approfondite sul suo percorso professionale (che comunque sono esposte anche in questo pezzo d’annata di Lello Tornatore, vi parlo di Dolciarte adesso.
È un locale perfetto per un caffè con qualche dolcetto in accompagnamento, ma anche per una ricca colazione o per una pausa pomeridiana di puro piacere.
Paucae tabulae, sed varietas magna.
Punti forti del locale sono il panettone (tra i quali è d’obbligo citare l’incredibile Panramata con cipolla ramata di Montoro candita) e la colomba, come quelle che vedete in foto e che ebbi modo di assaggiare accanto ad un caffè durante un break veloce nell’allora tiepido meriggio avellinese.
Una ai frutti rossi e ricoperta di cioccolato bianco, l’altra al cioccolato.
Mi ripromisi di ripassare a breve, così il mattino dopo ci tornai per la colazione.
Squisiti per fattura, fragranza e sentori sprigionati i cornetti: l’uno all’albicocca, l’altro alla rapa rossa con crema alla vaniglia e marmellata di frutti di bosco.
Se foodporn dev’essere, che sia almeno come quello in foto.
Anche se… Non sarebbe meglio chiamarlo foodlove?
Continuando, deliziosi fagottini con crema, mela e cannella e bocconi di pasticceria fresca: biscuit alle mandorle, cremoso di cioccolato al latte e mousse di cioccolato bianco con frutti di bosco essiccati in infusione; “Cubo Speziato” con biscuit sacher, cremoso di cioccolato al latte all’arancia (!) e mousse di cioccolato fondente speziato; biscuit alle mandorle, mousse di mandorle e bavarese all’arancia con fichi; pasta frolla montata con bavarese alla vaniglia; “Ratafià” con pasta frolla al cioccolato, cremoso di cioccolato fondente all’interno con sopra panna cotta al Ratafià con glassa al cioccolato.
Infine, bignè croccante con crema e panna alla vaniglia: esplosivo in ogni senso, ci ha rimesso le penne un pantalone appena lavato e stirato.
Fusioni perfette, armonie sul filo del rasoio e percezione zuccherina ridotta ai minimi termini così da esaltare le materie prime di partenza. In una sola parola: fantastico.
I dolci di Carmen sono la perfetta riflessione della sua natura minuziosa e perfezionista, che lei peraltro non fa nulla per nascondere. Giustamente, aggiungerei.
Da bere, invece, Dolciarte propone, oltre ai prodotti della caffetteria, tè ed anche degli squisiti succhi e nettari di frutta, tra i quali ho scelto un nettare Alain Milliat alla pesca bianca, gradevole sia dal punto di vista estetico che da quello palatale.
Ma non è tutto, perché nel beverage rientrano anche birre e vini (rossi, bianchi e bollicine e passiti), di produttori locali e non.
Poi, come in ogni pasticceria che si rispetti, da portar via ci sono biscotti, tavolette di cioccolato, scorze candite di agrumi, zenzero, fichi cilentani e albicocche, frutta secca ricoperta di cioccolato, pastiere, delle buonissime creme spalmabili (strabiliante quella al pistacchio), zeppole, mono-porzioni di grandi classici (tre cioccolati, setteveli etc.), tozzetti ed altri balocchi che adesso non mi sovvengono.
Insomma, il cuore del capoluogo irpino è una vera e propria oasi dolce.
Pasticceria Dolciarte
Indirizzo: Via Trinità, 52 (laboratorio) e 55 (punto vendita), 83100 Avellino AV
Telefono: 0825 34719
Giorni di apertura: Sempre aperto
Pagina FB: https://www.facebook.com/Carmenvecchionedolciarte/
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