Dolci calabresi di Natale
di Giovanna Pizzi
Alzi la mano chi, in questo periodo, non stia pensando di allontanare diete e restrizioni (culinarie). Impossibile resistere alle dolci e innumerevoli tentazioni delle festività natalizie. E la Calabria, in tema di dolci e dolcetti con il presepe e l’albero sullo sfondo, non è seconda a nessuna regione.
Gli ingredienti principalmente usati? Uvetta, fichi, frutta secca, agrumi, vino cotto, miele… e i dolci tipici sono davvero i più vari. Ogni angolo di questa regione ha il suo dolce tipico ed ogni zona la sua variante e le ricette, come spesso avviene per quelle della tradizione, cambiano addirittura da famiglia a famiglia.
Difficile anche fare una scelta e citare questa o quella delizia. Proviamoci.
Ad accomunare, da nord a sud, tutta la regione sono senz’altro le “Susumelle”. A forma di ovale o rombo, dalla pasta morbida e tipicamente speziata e ricoperti di glassa al cioccolato bianco o fondente, a Natale, sono presenti su tutte le tavole calabresi.
Simile alla susumella e tipica della provincia di Reggio Calabria è la “Pitta di San Martino”, ricoperta di glassa di zucchero e farcita con noci, uvetta e frutta candita.
E c’è anche la versione farcita come le susumelle imbottite di amarena.
Dolci calabresi di Natale: ancora, il “Torrone gelato”, che non è né torrone né gelato, dolce natalizio tipico della provincia di Reggio Calabria fatto di morbido zucchero fondente, farcito di mandorle e canditi e ricoperto di cioccolato, può essere tagliato a quadrotti o avere la tipica forma di un tronco d’albero.
Immancabile è “Pitta ‘mpigliata” che è un dolce della tradizione natalizia cosentina. Si prepara con i frutti raccolti in autunno, quali noci, mandorle, pinoli, uvetta, fichi secchi, uniti dal miele e racchiusi in un guscio di pasta arrotolata su se stessa. Nelle varie zone della provincia il rotolo può essere chiuso (pitta ‘nchiusa) o tagliato per il lungo, a mostrare il goloso contenuto (pitta ‘mpigliata).
Se si cita la “pitta” allora diventa doveroso parlare anche dei “Petrali” tipici della tradizione natalizia di Reggio Calabria. Frutta secca e candita, vino cotto, cacao ad arricchire la pasta frolla. Esistono quelli chiusi a mezzaluna, a contenere il dolce ripieno, che appartengono prevalentemente alla città di Reggio Calabria, e quelli aperti e variamente decorati, tipici della fascia ionica, dove si chiamano “Sammartini”, e dell’Area Grecanica, dove si chiamano anche “Pretali”.
E ci sono i “Turdilli”, tipici del cosentino, detti “Crustuli” nella fascia ionica, che diventano “Pignolata”, anche se la ricetta è leggermente diversa, nel reggino. Sono dolci fritti, a forma di “gnocchetti” di circa due cm, che vengono immersi nel miele, tradizionalmente di fichi ma anche mieli più chiari.
Tipici dell’Area Grecanica sono, poi, i “Buffeddi”, deliziosi dolci quasi scomparsi, fatti di una profumata sfoglia ripiena di crema di patate dolci o di ricotta.
Mentre tipiche della Piana di Gioia Tauro sono le “Nnacatole”, dolci a base di farina, uova, anice, olio e limone e a forma di culla.
Ma la Calabria è anche terra di agrumi. E non manca occasione per farcire panettoni con creme aromatizzate al bergamotto di Reggio Calabria, dall’aroma intenso e caratteristico, o al Cedro, perfetto in pasticceria il “Cedro Diamante” o, perché no?, con le dolcissime clementine.
E a Natale immancabili sono i fichi, quelli secchi, si possono gustare semplici o farciti di mandorle o noci e ricoperti di cioccolato.
Ed infine, e in questo caso è proprio il caso di dire “last but not least”, sua maestà il “torrone”. Al miele, con le mandorle, con o senza ostia, morbido o croccante, ricoperto di cioccolato bianco o fondente, alla vaniglia, al bergamotto, al cedro, gianduia… straordinari sono quelli della Piana di Gioia Tauro o, ancor di più (e qui c’è un annoso derby), il “Torrone di Bagnara IGP”, a base di cacao amaro, oli essenziali e spezie in polvere. A seconda della copertura, di zucchero in grani o di cacao amaro, si distingue nelle due varietà Martiniana o Torrefatto glassato.
Tutto questo e molto altro è la tradizione dei Dolci calabresi di Natale
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