Dives 2004 Cesanese del Piglio

Pubblicato in: I vini del Mattino

«Give the consumers what they want», dai al mercato quel che cerca. Senza mezzi termini, Riccardo Cotarella ha riassunto la sua filosofia produttiva usando questo famoso slogan americano parlando davanti alla platea dei produttori da lui riuniti al Savoy Beach di Paestum la settimana scorsa. Se non si fa questo, ha chiosato l’enologo umbro, le cantine chiudono. Tutto il resto sono chiacchiere. Andare incontro al mercato non vuol dire banalizzazione, bensì essere attenti alle tendenze in continuo cambiamento e rispondere in maniera sofisticata ma decisa e riconoscibile. Ecco perché nei suoi vini, strepitoso l’assaggio finale in cui era riassunta tutta l’Italia enologica dal Piemonte alla Sicilia, hanno una chiara impronta personale pur esprimendo diversità territoriale nel bicchiere. Un esempio è il Dives 2004, ottenute da uva cesanese d’Affile, vitigno a bacca rossa laziale che costituisce l’unica doc nella provincia di Frosinone, il Cesanese del Piglio, la cui filosofia tradizionale produttiva è stata rivoltata come un calzino. Già, perché questo vitigno a bacca rossa praticamente sconosciuto fuori Roma prevede persino nel disciplinare l’impiego di una piccola percentuale di vitigni a frutto bianco, la cui funzione principale consiste nell’innalzare il tenore di acidità e dare maggiori profumi al vino. In passato era prodotto da sempre in anticipo rispetto agli altri vini (anche a fine novembre), quasi un antenato dei novelli, con i quali ha in comune l’abbinamento ideale con le castagne. Bene, dall’incontro di Riccardo con Marcella Giuliani, poco più di dieci ettari ad Anagni, a due passi da uno dei nostri locali preferiti nel Lazio, Le Colline Ciociare di Salvatore Tassa ad Acuto, è nato un rosso potente, di grande freschezza, capace di imporsi al naso e soprattutto al palato. Riccardo ha lavorato sulla concentrazione mentre prima veniva diluito con il trebbiano, sono quelle porcherie oggi assolutamente inconcepibili ma in uso ovunque nell’Italia contadina che usava il vino come alimento. Il Cesanese di Marcella ci è piaciuto soprattutto per il grande carattere mostrato al palato, una beva rinfrancante e potente, lunga, sostanzialmente in equilibrio, compiuta nonostante l’annata non eccessivamente calda. Bene, avete risolto il problema di un rosso laziale da abbinare all’abbacchio romano: il Cesanese del Piglio non vi può tradire. Così parlò Plinio il Vecchio.


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