Distrutto dai No Global il campo illegale di mais ogm piantato da Giorgio Fidenato. Critica da Slow Food: a illegalità non si risponde con illegalità

Pubblicato in: Polemiche e punti di vista

Somiglia a Unabomber ma non è Unabomber. L’areale è lo stesso, ma lo scopo è opposto: apparire, finire a tutti i costi in tv. In passato versando direttamente in busta paga tutto lo stipendio lordo per colpevolizzare lo stato ladrone. Lo stesso invocato da questi fuorilegge quando poi fanno crack le loro banche e i loro promotori finanziari.
Ora piantando illegalmente un campo ogm senza pensare alle conseguenze di questo gesto invocando la libertà di ricerca.
Di fronte a questa porcata la magistratura ha provveduto al sequestro del campo ma non alla distruzione del mais ogm.
Ci hanno pensato da poco una settantina di militanti No Global.

Questa l’agenzia
Una settantina di aderenti ai gruppi No global del Friuli Venezia Giulia e del Veneto ha abbattuto questa mattina un campo di mais di proprietà di Giorgio Fidenato, a Vivaro (Pordenone).  Il blitz è scattato poco dopo mezzogiorno.  I giovani, tutti in tuta bianca, sono entrati nel campo e hanno calpestato le piantine radendole praticamente al suolo. Carabinieri e Polizia stanno ora identificando i partecipanti all’azione dimostrativa
.

Critiche all’azione da Slow Food
«Condanniamo l’episodio. Le azioni condotte dalla Task Force per un’Italia libera da Ogm, di cui Slow Food Italia fa parte – puntualizza Roberto Burdese, presidente di Slow Food Italia – sono rivolte a far rispettare la legge, che prevede il divieto assoluto della semina di piante geneticamente modificate sul suolo italiano. E’ da settimane che chiediamo agli organi preposti di intervenire su quei campi, poiché le coltivazioni delle aree limitrofe sono esposte al primo vero rischio di contaminazione da Ogm in Italia. Stiamo facendo tutto il possibile, come coalizione di associazioni e movimento della società civile, per contrastare quanto sta avvenendo in Friuli rispettando le regole. Condanniamo fermamente l’agire di chi ha seminato questi campi in disprezzo dei dettami delle normative. Chiediamo nuovamente, come abbiamo fatto più volte in questi giorni, alle autorità preposte di agire prima possibile per evitare il reale rischio di contaminazione. Trovo inammissibile che l’attività di accertamento abbia questi tempi biblici, quando bastano pochissimi giorni per accertare se si è in presenza di Ogm o meno. In questo caso il tempo è un fattore essenziale perché stiamo parlando di organismi viventi. La costituzione del Presidio della Legalità aveva questa finalità: far capire alla Procura della Repubblica di Pordenone e all’opinione pubblica che siamo di fronte a un’emergenza. Ad illegalità non si risponde con illegalità, ma chi è preposto a far valere il rispetto della legge agisca tempestivamente, anche per evitare che la situazione degeneri ulteriormente».

Politicamente è impossibile non condividere la posizione di Roberto.

Ma io sto acquistando un po’ di napalm. Da lanciare su Fidenato, non sul campo transgenico:-) 

Al suo confronto Borghezio è un raffinato intellettuale.
Ecco come ha reagito: «Presenteremo una denuncia di apologia di reato -spiega l’imprenditore- nei confronti del governatore del Veneto Luca Zaia e di tutte le altre persone che hanno esaltato queste azioni, tra le quali il presidente dei Verdi Angelo Bonelli. Il comunicato di oggi di Zaia dimostra la sua natura di nazicomunista. È ora che le forze democratiche si rendano conto -conclude Fidenato- di chi è questa gente e che la magistratura intervenga».


Dai un'occhiata anche a:

Exit mobile version