di Franco D’Amico
Ad Isernia, siamo in Molise, si prospettano nuovi orizzonti, c’è fermento e aria di cambiamento tra i giovani, che con coraggio riaprono un capitolo da tempo relegato in stand-by a causa della pandemia globale. Così Vincenzo Scarselli, chef nel centro storico, nel mese di luglio 2020 in piena crisi-covid ha aperto il ristorante Distinto, riportando dall’estero a casa le sue esperienze attraverso una cucina innovativa e di qualità, con radici rivolte alla tradizione molisana.
L’abitato di Isernia, seconda provincia del Molise dal 1970, annovera trascorsi storici antichissimi già dal fiorente periodo dell’epoca Sannita, con la sua posizione strategica in un territorio montano con variazioni altimetriche tra le due parti che compongono la città, dove dalla zona sud del centro antico si arriva al corso Marcelli, in piena area pedonale e tra le piazze principali. Qui troviamo il ristorante Distinto, ricavato da un’ala di un palazzo storico con una sala principale e una più piccola contigua, per circa 30 posti a sedere, in una atmosfera rilassante tra volte a pietra ed arredi moderni, volendo vi sono alcuni tavoli all’aperto nel vicolo.
Vincenzo Scarselli, dagli studi alberghieri di Roccaraso verso località del centro Italia e della Riviera Romagnola, poi altre importanti esperienze tra Francia e Inghilterra, dove rimane per svariati anni. A Londra incontra la sua metà Rosalinda Celestre, maestra pasticcera, con cui decide di ritornare ad Isernia per concretizzare l’idea di aprire un ristorante di alta gamma, una coraggiosa e inusuale iniziativa in una città tradizionalmente legata alla cucina territoriale, tra realtà casearie, pascoli e tartufi.
Distinto: differenze, innovazioni e istinto creativo di Vincenzo, si parte, Isernia annovera così il nuovo concept della cucina di classe che mancava. Nella sala l’accoglienza da parte della sorella Fabiola Scarselli, sommelier AIS, che con dovizia racconta le pietanze e i menù agli ospiti proponendo gli abbinamenti dei vini per ciascuna esigenza. Cucina fusion, dove vengono sì ripresi i piatti della tradizione molisana – rivisitati in chiave moderna – ma con ricerca spinta anche fuori regione e all’estero, per riportare nel ristorante sapori lontani da far conoscere ai clienti.
Vincenzo Scarselli parla comunque del Molise nei suoi piatti, innanzitutto attraverso le materie prime, di cui molte provenienti dall’azienda agricola di famiglia qui ad Isernia, dove la stagionalità e il territorio fanno la sua parte importante. Nel periodo la degustazione del nuovo menù estate, coniato appunto per valorizzare la freschezza degli elementi e delle preparazioni, come la pasta e le creazioni dei dessert al momento composti con maestria da Rosalinda Celestre, la pastry chef.
Una cucina importante che vede, tra l’altro, le contaminazioni Molise-Sicilia donata dai suoi attori principali in cucina, che realizzano al meglio pure mediante diverse tecniche molecolari, tra cui la sferificazione, che ho trovato presente in varie composizioni dall’aperol entrèe al datterino rosso nello spaghetto, poi l’affumicatura nella vellutata di piselli, ma anche le arie, come di lime e zenzero nella tartare di tonno o le spume, per la burrata nella battuta di filetto di manzo, nei dessert ed altri preparati.
migliore di sempre.
Due menù degustazione terra/mare, che variano in base alle stagioni:
Radici: di terra a 40 euro composto da quattro portate di livello e un dessert, più il dolce arrivederci, vini esclusi;
Innovazione: di mare a 50 euro composto da quattro pietanze di qualità e un dessert, più il dolce arrivederci, vini esclusi;
Menù a la carte:
Antipasti tra le varie portate troviamo dai 9/15 euro, la trippa di vitello in salsa tapenade e aria di limone, battuta di filetto di manzo, spuma di burrata, tartufo e nocciole tostate, ostriche con uova di lompo e gel di champagne, ed altro.
Primi piatti si va dagli 11 euro ai 14, tra cui spaghettoni con gyoza di agnello con salsa di yogurt e pistacchio al profumo di menta, risotto al nero di seppia, capesante scottate, uova di lompo e confit di mango, sfere di patate ripiene di caciocavallo molisano, burro e salvia e le altre proposte.
Secondi tra 14 e 19 euro e si va dal filetto di manzo con spuma di burrata e ammogghiu siciliano, al tentacolo di polpo con crema di carote, confit di sedano e pepe Sichuan, petto di anatra su crema di patata dolce e salsa hoisin ed altro.
Entrèe di benvenuto
Sulla pietra: sciuscellina (ad Isernia la chiamiamo così) ovvero un disco di pasta all’uovo che viene fritta con aggiunta l’emulsione di ricotta mix vaccino/capra e fiori edibili. La “bombas siciliana”, una fusion tra Sicilia e Spagna, ovvero un’arancina siciliana con ragù misto a riso, con le due salse in accompagnamento che ci riportano in Spagna, la chilly jam (salsa piccante) e la salsa aioli.
Benvenuto analcolico/alcolico:
il benvenuto analcolico arriva con un’acqua aromatizzata al cetriolo e menta, mentre il benvenuto provato è leggermente alcolico, consiste nella rivisitazione dell’aperol spritz. Nelle fialette una sferificazione di aperol, foglioline di menta e la bollicina, il tutto in un bicchiere con ghiaccio.
I vari tipi di pane home made:
pagnottina di farina di tipo 1 che viene macinata a pietra
focaccia aromatizzata al rosmarino e sale grosso
grissini aromatizzati al sesamo bianco
Le farine utilizzate sono Petra del Molino Quaglia.
Orominerva: tra gli EVO il molisano azienda di Cerro al Volturno IS, Colore verde con leggeri riflessi gialli, sapore deciso come quello delle olive appena raccolte al giusto grado di maturazione. Perfetto equilibrio tra amaro e piccante, di media intensità.
Inserito nella carta ma anche nel menù degustazione Radici, uno degli antipasti più importanti, la vellutata di piselli, ricotta mix e crutons al profumo di menta. Al servizio, le note di affumicatura si disperdono nell’aria, al gusto il crostino esalta la vellutata calda che racchiude il piatto tra eleganza e profumi.
Uno dei primi: cappellacci ripieni di burrata, pomodorini e caviale di basilico. Un piatto importante qui in evidenza la tecnica di sferificazione la ritroviamo nel basilico, poi le note di contrasto tra dolcezza e acidità con la burrata e i pomodorini.
Il primo calice, un’etichetta che proviene proprio da una di queste zone, Fannia Falanghina del Molise Doc 2019 dell’azienda Campi Valerio di Monteroduni, a pochi km da Isernia. Acciaio ed elevazione in bottiglia, nel calice si presenta giallo paglierino brillante con note verdi, al naso agrumi, albicocca e fiori mediterranei. Minerale, fresco.
Il filetto di maialino CBT con cipolla BIO e confit di prugne segna un altro tassello importante tra i primi piatti degustati. Cottura esemplare della carne, ma anche il contributo (oltre che visivo) nella preparazione omogenea del contorno cipolla/prugna, un intreccio di sapori e profumi che ben sposano con il suino, tra alta qualità e freschezza dei prodotti
Dal cilindro di Distinto a chiudere i piatti del menù alla carta ecco uno dei dessert composto dal cannolo siciliano in versione ice-cream, realizzato dalla pastry chef Rosalinda. wow
Chi è Rosalinda Celestre, 24 anni, classe 1997, nata a Partinico in provincia di Palermo, la Pastry chef di Distinto Ristorante. “La passione per i dolci nasce fin da quando ero piccola, siciliana di origine ho frequentato l’alberghiero Dolci di Partinico, grazie a questo istituto ho fatto vari stage in giro per l’Italia in ristoranti diversi. Diplomata decido di trasferirmi a Londra, dove per anni lavoro per il noto chef Jamie Oliver, imparo tanto, tecniche nuove e innovative.
Dopo 4 anni inizio a pensare che era ora di fare qualcosa di più, così vado a fare uno stage in America, di preciso nella grande città di New York dove lavoro insieme a pasticceri professionisti, che mi hanno insegnato non solo a preparare dei dolci buoni ma anche saper usare la mente e il cuore in tutto quello che facevo, dalle piccole cose alle più complicate. Mi sono sentita pronta, e insieme al mio compagno Vincenzo Scarselli, nonché titolare e chef di Distinto Ristorante, decidiamo di tornare nel suo paese d’origine, Isernia, e aprire il nostro ristorante in pieno centro storico, insieme mia cognata Fabiola, sommelier del locale, così tutti insieme facendo dei sacrifici si è avverato il nostro sogno e abbiamo dato vita al nostro ristorante”.
INNOVAZIONE, qui parte il menù degustazione che parla del mare: ostriche di Normandia, uova di lompo, gel di champagne e aria di limone, un’apertura che guarda all’estate con profumi salmastri e freschezza nei sapori.
A seguire:
la tartare di tonno con gelo e confit di fragole, aria di lime e zenzero, semi di sesamo nero e polvere di capperi.
Ancora un elemento della cucina di mare con una pietanza al crudo, che sposa freschezza e i profumi dei campi, tra note di fragola e sapidità.
Traminer Tuzko 2020 Pannon
Dall’Ungheria la Tenuta Tuzko estesa su 140 ettari divisi tra vitigni autoctoni ed internazionali. La filosofia produttiva è da sempre stata quella di ottenere la migliore espressione varietale delle uve, vinificando per lo più in purezza e acciaio. Da questo territorio una perla autentica come il Traminer, nel calice si presenta di colore giallo paglierino con leggeri riflessi verdolini all’unghia, luminoso e cristallino. Eleganti i profumi legati alla varietà, con note delicate di fiori di sambuco, agrumi ed erbe aromatiche. Freschezza e aromi in ottimo equilibrio con acidità e sapidità.
Un piatto mediterraneo, uno dei primi eccellenti presentati dallo chef Vincenzo, gli spaghetti con colatura di alici di Cetara Slow Food, perle di datterino e crumble aromatizzato al finocchietto (il tutto completato con un ulteriore spruzzo di colatura). Sicuramente un must di riferimento per l’estate.
Di certo non poteva mancare onnipresente il baccalà, qui in cottura CBT su gazpacho di pomodori, crutons e polvere di olive nere (anche qui si gioca con le diverse consistenze e temperature).
Ancora una bella etichetta concordata con Fabiola Scarselli, dall’area collinare di Termoli (CB) un rosato derivato da Tintilia in purezza con affinamento in acciaio, il Dajje Rosato DOC della Cantina Cieri si esprime bene nel calice e negli abbinamenti conclusivi, dal colore rosa brillante, intenso con sentori di frutta fresca e fiori, credo tra i migliori rosati che ho degustato quest’anno, l’anno del vino in rosa che mi prefiggo di assaggiare in ogni occasione, provare per credere, gli scettici dovrebbero evitare di storcere il naso. Un bel vino, bilanciato, fresco e sapido, molto profumato.
Tanta pazienza, determinazione e soprattutto sacrifici, fissando degli obiettivi, così lo staff di Distinto Ristorante, entrato nel 2021 a far parte della Guida Espresso, in questo breve lasso di tempo e nonostante le avversità del periodo non proprio roseo.
La carta dei vini è stata ideata da Fabiola Scarselli per adattarsi alla linea della cucina e cambia stagionalmente con essa, per far conoscere vini sempre nuovi (lasciando comunque quelli più versatili e che meglio si adeguano alla cucina).
Al momento la cantina conta circa 90 referenze, tra cui bollicine (metodo Classico e metodo Martinotti), bianchi, rosati e rossi, sia molisani, nazionali, che internazionali, arrivando a toccare le terre dell’Austria, Slovenia, Ungheria, e soprattutto la Francia, dalla regione della Loira alla Borgogna Chablis, Cote d’Or, Bordeaux, per finire nella Champagne, con le etichette più rinomate e ricercate.
Abbinato al menu Innovazione troviamo il dessert composto da quenelle di fragola, meringhe, crumble di biscotto e nocciole tostate, con foglia d’oro edibile da 24 carati.
Infine, il Dolce arrivederci: la tavolozza di cioccolatini accompagnati da confit di frutta (mango, fragola, frutti di bosco), crumble di biscotto e amaretto, meringa all’italiana sminuzzata, zucchero filato. Cioccolatini con foglia d’oro, con cocco, con fiori edibili, tutti diversi a seconda dell’inventiva della pasticcera, per creare una sorta di dipinto su tela dove il gioco dei colori e bontà si fondono tra loro.
Ai saluti, dal cuore dell’antico Molise si conclude al meglio con PASSARE’ – Ratafia, l’Elisir a base di vino D.O.P. e succo di amarene.
Una foto emblematica, tutto lo staff insieme che ho chiamato al banco al termine delle operazioni di cucina e sala, con gli auguri per il primo anno di attività. Un ristorante dall’impronta giovane quella di Distinto che in pieno centro ad Isernia intraprende un percorso unico, diretto alla valorizzazione della cucina di qualità con innovazione, in un ambiente intimo e con accoglienza speciale per gli ospiti, tra quelli incontrati alcuni provenivano da altre regioni. Una bella realtà che contribuisce ad accrescere la conoscenza della buona tavola nella città molisana, dove adesso più che mai una “visita” non può di certo mancare. Il Molise già esisteva, ve l’avevo detto!
Distinto Ristorante
Corso Marcelli 321 – Isernia
Telefono: +39 0865 250396
Email: info@distintoristorante.it – distintoristorante@gmail.com
Chiuso il Lunedì
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