Sal De Riso sulle dimissioni di Igino Massari
preferisce misurare le proprie parole per non essere frainteso su quella che è da due giorni la notizia del giorno del mondo gastronomico italiano: la rottura generazionale in una organizzazione fondata dal 1993 e che sembrava solida e inattaccabile. Sal De Riso è da poco il nuovo presidente dell’Ampi l’Accademia Maestri Pasticcieri Italiani. Ecco le sue dichiarazioni.
Dice Sal de Riso: “Sono veramente dispiaciuto nel leggere certe dichiarazioni del Maestro Massari, di cui personalmente ho sempre avuto grande stima e rispetto. In quasi trent’anni l’Accademia ha formato un gruppo di grandi professionisti che si è impegnato per il bene dell’Ampi e della pasticceria Italiana. Dopo tanti anni di intensa collaborazione, ora, solo perché la maggioranza degli accademici, ha chiesto il rinnovo del consiglio direttivo, senza mai mettere in discussione il Presidente Fabbri e il Presidente onorario Iginio Massari, siamo diventati “ASINI”.
Mi viene da dire che il vecchio consiglio direttivo, insieme ai due Presidenti, non hanno retto a un grande segnale di democrazia, volontà assoluta della maggioranza. Sono state fatte le elezioni del nuovo consiglio direttivo, in modo corretto e trasparente, come da statuto. Elezioni, per la prima volta, con voto segreto, ed è venuta fuori la verità. La maggioranza ha votato liberamente e senza paura il nuovo consiglio direttivo.
Dopo la lettura degli undici nomi eletti, il Presidente Fabbri insieme a Massari, hanno dichiarato che dopo qualche giorno, avrebbero organizzato un incontro per iniziare una nuova collaborazione. Dopo più di dieci giorni di assoluto silenzio, con stupore e delusione, abbiamo appreso le dimissioni dei Presidenti e alcuni membri del vecchio consiglio direttivo.
Abbiamo cercato in tutti i modi un dialogo aperto, un confronto costruttivo per continuare in serenità la strada intrapresa.
Ma è stato impossibile…
Abbiamo telefonato a Fabbri e Massari che più volte ci hanno promesso quel famoso incontro mai avvenuto.
Un’associazione come l’AMPI non può essere gestita da poche persone, mai votate dall’assemblea, tutti i membri dell’Accademia hanno diritto di scegliere, di decidere, di votare il Presidente è il consiglio direttivo, in piena serenità. Molte cose positive sono state fatte dalla vecchia a presidenza, ma anche molte altre discutibili.
Massari ha dichiarato, che è “DELUSO , DA GIOCHI SPORCHI E TANTA INVIDIA “. Tutto questo mi rattrista e mi fa male al cuore.
Tutti indistintamente abbiamo sempre avuto grande rispetto per Fabbri e soprattutto per IL GRANDE IGINIO MASSARI.
Ma noi siamo qua, pronti a confrontarci anche pubblicamente, per rispondere serenamente alle dichiarazione.
Non sono mai stati fatti giochi sporchi, né abbiamo invidia di niente e di nessuno. Anche perché non abbiamo mai avuto l’opportunità di esprimerci e di dire la nostra.
Siamo disposti a una conferenza stampa aperta a tutti, per dimostrare con carte e messaggi, alla mano. Alcune dichiarazioni fatte dalla Presidenza inopportune e offensive.
Ma credetemi, non cerchiamo la guerra, vorremmo continuare il percorso intrapreso tanti anni fa e far luce, a tante situazioni poco chiare.
Sicuramente il Maestro Igino Massari farà un’altra associazione, ma questa notizia gira già da alcuni mesi , speriamo un giorno, al più presto possibile, di poterci rincontrare, abbracciare e confrontarci tutti insieme, come ai vecchi tempi”.
La polemica dunque tende a ossificarsi
Le ragioni della rottura tra Massari e Ampi
Nel corso di quasi 30 anni il mondo della pasticceria è apparso granitico, con una gerarchia condivisa all’interno e imposta all’esterno. I pasticcieri, a differenza dei pizzaioli e degli chef, sono sempre stati una categoria a se, che nessuno ha neanche mai potuto giudicare e classificare.
Ma i forti cambiamenti degli ultimi decenni e la stessa Pandemia hanno fatto cadere anche l’ultima monarchia del Food. Notiziona per il mondo gastronomico italiano come attestano le letture del nostro post e la stessa pagina del Corriere della Sera pubblicata oggi. Qualcuno ha ironizzato sul fatto che una questione del genere sia finita in un quotidiano, ma è un riflesso della mentalità gentiliana che ancora alligna in gran parte degli intellettuali italiani per i quali è normale dedicare pagine sulle beghe del Coni e della Figc mentre occuparsi di una categoria emergente, che vede decine e decine di giovani appassionati entrare in pista, la terza gamba sulla quale si regge il made in Italy a tavola, una perdita di tempo. Senza considerare che Massari grazie alle comparsate su Masterchef è ben conosciuto fuori dalla ristretta cerchia degli addetti ai lavori, al punto da vantare oltre un milione e mezzo di follower. Ce ne faremo una ragione.
Ma cosa ha portato a questa traumatica rottura fra Massari e i suoi discepoli? Già, perchè di questo si tratta: la generazione salita al potere con Sal De Riso è stata tutta battezzata dal grande Igino.
Ebbene, potremmo dire che è una conseguenza del successo …del panettone artigianale!
Già perchè se il fenomeno non è certamente nuovo, dobbiamo dire che negli ultimi tre anni il panettone artigianale è diventato una ossessione, con una offerta che non sembra mai soddisfare la domanda nonostante si siano messi a farlo ristoratori, panettieri e pizzaioli. Un giro di affari vorticoso che in questa pandemia è stata una boccata di ossigeno per il comparto.
Fondata nel 1993 da Massari e Fabbri, l’Accademia Maestri Pasticcieri Itaiani è stata una fucina di talenti. Ma arriva sempre il punto in cui bisogna capire come favorire il ricambio perchè è nella natura delle cose che la generazione più giovane chieda spazio sino ad un punto in cui deve prenderselo se non gli viene dato.
L’errore di fondo di Massari forse è stato questo, praticamente il direttivo è di fatto andato avanti per cooptazioni, come i vecchi politburo dell’Unione Sovietica. Ma anche il meccanismo di cooptazione non sempre tutela chi lo controlla come dimostra la storia.
Il 25 luglio di Igino Massari e Gino Fabbri
Il primo forte segnale di rottura avviene nel settembre 2020 quando nasce l’Accademia del Lievito Madre e del Panettone Artigianale promossa da Maurizio Bonanomi (Pasticceria Merlo.Pioltello MI), Salvatore De Riso (Tramonti, Sa), Claudio Gatti (Pasticceria Tabiano.Tabiano Terme PR), Paolo Sacchetti (Il Nuovo Mondo, Prato) Vincenzo Tiri (Acerenza Pz) e Carmen Vecchione (Dolciarte (Av). I sei pasdaran del panettone mostrano subito di avere seguito e iniziativa e raccolgono 48 maestri pasticceri sparsi in tutta Italia. “L’obiettivo – dice Sal De Riso – era quello di promuovere il panettone italiano nel mondo, una eccellenza che sta avendo un grandissimo successo e che vede il consumatore disposto a spendere pur di avere qualità”. Nessuna regola impedisce a chi fa parte di Ampi di aderire ad altra organizzazione, ma la mossa dei sei determina una forte reazione di fastidio da parte di Fabbri e di Massari. Anche se sottotraccia, ormai è chiaro che il dissenso è marcato ma gli anziani leader sono convinti di avere ancora tutte le carte in mano.
E mentre l’Accademia dei Lievito Madre organizza il campionato mondiale del panettone, Massari e Fabbri pensano ad un cambio di statuto e provano a farlo passare in assemblea il 15 marzo, mentre gran parte dei ribelli è impegnata a Verona e non può partecipare ai lavori. In 38 mandano una messaggio in cui dichiarano di rifiutare ogni modifica.
Ma lo scontro è solo rinviato, si arriva al 15 aprile quando finalmente l’assemblea si riunisce e si decide, per la prima volta, di votare a scrutinio segreto il nuovo direttivo.
Ed è così che Massari e Fabbri hanno il loro 25 luglio perchè scoprono che la loro lista è in minoranza mentre l’opposizione guidata da Sal De Riso e Paolo Sacchetti si prepara a festeggiare il 25 aprile, quello della liberazione.
La rottura e il caso Knam
Alla luce di questo braccio di ferro può anche essere letto un episodio che fece scalpore. Questo
Sal De Riso presidente Ampi
Il resto è cronaca delle ultime ore. La corrente maggioritaria aspetta prima di rispondere, valuta lo statuto insieme ai legali e decide di emettere il comunicato ufficiale che annuncia Sal De Riso nuovo presidente.
Non è difficile prevedere adesso che il Campionato Mondiale del Panettone tornerà in un modo o nell’altro sotto la sfera di influenza dell’Anpi. Massari e i fuoriusciti sicuramente annunceranno una nuova associazione com’è nel classico stile italiano, il paese nel quale il numero ideale per società e associazioni è due meno uno.
Una cosa è certa, come dicono a Milano, non sarà Massari a mangiare il panettone
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