BAGNOLI
Via Nuova Agnano, 1
Napoli NA
081 1858 1919
Lunedì – Domenica
Mattina 12:30 – 15:30
Sera 19:30 – 00:00
Altre sedi Pozzuoli, Roma, Doha
di Francesca Pace
C’è un Diego campione con la palla al piede e c’è un Diego campione con la pala tra le mani. I due sono accomunati da talento intrinseco senza dubbio.
Ho avuto modo di provare le nuove pizze primaverili nella sede di Bagnoli e ho avuto ancora una volta la conferma che con la testa bassa e con tanto impegno si può arrivare lontano.
Classe 1985 Diego ha fatto una gavetta preziosa e forse proprio questa è la sua grande fortuna. Perché non ha mai smesso di essere quello che era.
Sabato, pranzo, pioggia impietosa e incessante, locale pieno. Pieno anche di bambini. Una scolaresca. Cosa che avrebbe fatto venire i brividi a chiunque, tranne che a lui.
Mi confessa che ama vedere la sua pizzeria piena soprattutto di famiglie e bambini. Andare a mangiare la pizza deve rimanere un atto popolare.
Ben vengano quindi le tavolate allegre seppur chiassose. La vita stessa deve essere così del resto.
La sua porta sarà sempre aperta a tutti, perché ricorda che quando era bambino andare in pizzeria con il papà era proprio una cosa bella.
Forse è proprio quello che fanno i campioni, corrono in avanti ma ogni tanto guardano indietro.
Fatto sta che nonostante le temperature non siano proprio primaverili, la bella stagione la ritrovo tutta nei piatti.
Starter con parigina e spritz. Ritorno studentessa anche io, quando all’uscita di scuola con il vocabolario di greco sotto al braccio mi concedevo una giusta ricompensa.
Base quasi croccante, ripieno equilibrato superficie golosa. Una triade perfetta.
Operazione fritti. In genere cerco di evitarli prima della pizza, ma a questi non so mai dire di no. Fiore di zucca ripieno con ricotta, sale, pepe, formaggio e menta. Fresco, delicato, morbido, quasi si scioglie in bocca. Frittatina alla Nerano: bucatini, besciamella, zucchine fritte, grana padano, provolone del monaco. Il sapore classico di questa pasta conosciuta oramai ovunque, è racchiuso in una sfoglia dorata, al taglio si scoprono però piacevoli sorprese.
Le cose si fanno serie con il Doppio Crunchy di impasto fatto a ciabatta: crema di zucchine, chips di zucchine fritte, provolone del Monaco, lonza di maiale tranquillo selezione Stefano Bettella. Come ho detto allo stesso Diego seduta stante avrebbe potuto metterci anche della moquette bagnata all’interno, sarebbe stato buonissimo lo stesso. L’impasto è fragrante, profumato, perfetto nella forma e nel colore. La superficie croccante ma non graffiante nasconde una mollica quasi a spirale. L’alternanza di alveoli dà leggerezza e corpo. Il ripieno è preciso, piacevole, tutto si sente e tutto si fonde in un unico morso.
E se il meteo non ci permette di fare ancora i primi bagni è proprio quest’ultimo che arriva a tavola, direttamente nel piatto. Cassuola Fire: pomodorini del piennolo, olive, capperi, prezzemolo, aglio, carpaccio di baccalà, olio extravergine d’oliva piccante.
Il baccalà si sposa con i profumi mediterranei, su impasto classico il matrimonio è felice. Se fosse un vino questa pizza avrebbe l’appellativo di persistente. Ci si accontenta parecchio con questo tuffo a metà.
E se una rondine non fa primavera, la pizza con i carciofi la fa eccome. Giudia: crema di carciofi, fiordilatte di Napoli, carciofi fritti, scaglie di cacioricotta, pepe cuvè.
Croccanti loro, morbidissima la base napoletana condita con provola e cacioricotta, il mix di consistenze risulta piacevolissimo al palato. Non stanca, non stufa, fa chiedere il bis.
Degna erede di Come un Tortellino, la nuova arrivata in casa pizza diversamente napoletana, la Dama Bianca si fa amare al primo sguardo, alta, luminosa, colorata e godereccia è un quadro d’autore che fa ingolosire. Melenzane alla parmigiana bianca, cotto di maiale tranquillo selezione Bettella, pesto di basilico, fiordilatte di Napoli, olio extravergine d’oliva. La Come un tortellino era stata la mia preferita della scorsa stagione, questa non la fa rimpiangere affatto.
Sazia e satolla sarei andata tranquillamente via felice, ma Diego ci ha tenuto a farmi assaggiare il dolce. Del resto un posticino per il dolce lo si trova sempre no?
E dunque a gran sorpresa…con la genovese. Scarpetta d’obbligo quindi, dolci e dessert possono aspettare. Dopo un attimo di smarrimento mi rendo conto che trattatasi di chiusura perfetta.
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