di Antonella D’Avanzo
«Dieci» è il nome delle sue pizzerie considerate le più hi-tech della Campania, poi una voglia di non fermarsi mai, una forte determinazione ed una spiccata intraprendenza. Studio costante per il miglioramento degli impasti di una pizza dallo stile contemporaneo e una ricerca delle materie prime per un risultato finale di alto profilo. Un percorso in ascesa come pizzaiolo nato per caso, quando interruppe gli studi per iniziare la sua carriera in una delle pizzerie storiche di Napoli. È il biglietto da visita di Diego Vitagliano, un giovane oggi affermato imprenditore di uno dei settori trainanti del nostro Paese.
Ora che la fase due, quella della graduale ripresa delle attività ha preso il via, dove però rimane ancora l’incognita sulla data ufficiale delle riaperture e sulle modalità operative, ci racconta come ha affrontato questo periodo di crisi da lui visto come un momento di riflessione sul rilancio del proprio lavoro ed afferma: “ci aiuterà a capire come ‘fare meglio’ in futuro e può essere anche un’opportunità per elaborare nuovi progetti, rivisitare i propri menù, innovare il proprio stile”.
Lei, ha due pizzerie nell’area Flegrea, una a Bagnoli e l’altra a Pozzuoli che con il lock-down ha dovuto chiudere. Cosa è accaduto in questo periodo?
“Io ho vissuto il periodo di lock-down con grande ansia e preoccupazione perché ha significato sapere 70 dipendenti a casa (33 a Pozzuoli e 37 a Bagnoli) in cassa integrazione, non ancora arrivata, le utenze non sono mai state sospese, i fitti li abbiamo continuati a pagare e a marzo il versamento delle tasse è stato puntuale”.
Ora, come sta gestendo questa fase di ripresa?
“Quando ho saputo che anche nella nostra regione era consentito il delivery ho chiamato 12 dipendenti che hanno famiglia per riprendere a lavorare, per dare loro la dignità e il sostentamento che avevano perso, dove a tre persone è stata cambiata la mansione occupandosi delle consegne. Noi, abbiamo un progetto da portare avanti e ripartire ci consente di allenarci per la fase tre”.
Solo delivery o anche asporto?
“Devo prima dire che per il momento abbiamo aperto solo una pizzeria, quella di Bagnoli perché è in una posizione favorevole per questo tipo di servizio, qui lavoriamo sia con il delivery che con l’asporto, ma noi preferiamo la consegna per evitare assembramenti fuori dal locale e che le persone escano di casa. Inoltre, a giorni partirà una “App” personalizzata (10 Diego Vitagliano delivery) con cui si potrà scegliere e pagare comodamente dal divano di casa con la prenotazione e consegna per fasce orarie”.
Cosa cambierà nelle sue pizzerie al momento della riapertura?
“Saranno tante le cose a cambiare come per tutte le attività del mio settore e, per questo, già ci stiamo adoperando. I 200 coperti di Bagnoli ne diventeranno 90 di cui 70 interni e 20 esterni, mentre a Pozzuoli, saranno dimezzati: 150 divisi tra interno e le terrazze esterne che affacciano sul mare. Per i tavoli, rispetteremo i due metri di distanza e tutte le misure igienico-sanitarie saranno fortemente osservate ed – aggiungo – i nostri servizi igienici verranno sanificati con l’ingresso e l’uscita di ogni singola persona, attenzione da sempre rispettata nei nostri locali. E, in questa fase, reintegrerò tutto il personale. Ancora, cambierà la mise-en place, sarà tutto “uso e getta” tranne le posate sigillate in un cofanetto ed il bicchiere che, a scelta, sarà biodegradabile. I turni: due a pranzo e tre a cena, il tutto su prenotazione”.
Le sue pizzerie sono definite le più hi-tech della Campania, ci sarà qualche novità a riguardo?
“La novità che stiamo studiando riguarda il menù, penso che avremo un tablet su ogni tavolo con cui scegliere quello che si desidera e poi diversi sono in cantiere i progetti hi-tech che andranno a migliorare le nostre offerte e servizi. Non ci fermiamo e annunciamo che ci saranno anche altre aperture”.
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