La carne degli animali da cortile è sempre stato l’alimento di sopravvivenza per le zone più povere: i paesi dell’interno e le periferie rurali della grande città. Oggi è diventato difficile trovare un pollo cresciuto in maniera salubre, ma per fortuna ci si sta provando. Il coniglio all’ischitana è il piatto identitario dell’Isola verde, così come il pollo alla cacciatora è il modo più diffuso per cucinarlo in Campania.
Terrazze di Levante Ischia Rosso, Cantine Mazzella
Ischia su Ischia, il rosso di Nicola Mazzella ottenuto da per e palummo e un saldi di Aglianico è il vino da spendere sul coniglio all’ischitana. Abbinamento di colore insomma, come vuole l’istinto, che completa il piatto grazie a quel tocco giusto di acidità e di sapidità.
Per ‘e Palummo, Casa D’Ambra
Una etichetta storica per un piatto storico. Quante volte si sono conosciuti durante le gite ai Frassitelli dove vengono coltivate le uve grazie alla piccola cremagliera? Poesia a parte, quando si incontrano a tavola scatta subito il colpo di fulmine anche per la grande affidabilità di uno dei vini simbolo della storica azienda campana.
Tifeo rosso, Pietratorcia
La bellissima cantina nata nel 1996 ha questo vino da tavola ottenuto da uve per ‘e palummo e guarnaccia che si presta alla perfezione all’abbinamento con il coniglio all’ischitana: si tratta di un rosso di buona beva, moderatamente tannico, fresco, e con una buona chiusura finale che lo rende gastronomico.
Mavros, Cenatiempo
Stesso blend del precedente, questo però viene affinato in vasca di cemento e non è filtrato. L’idea è quello di riproporre il rosso tipico di Ischia tipico dei contadino ovviamente privo di difetti e soprattutto senza chimico.Per questo motivo non possiamo non berlo sul coniglio all’ischitana.
Artus Piedirosso Sannio doc, Mustilli
Dallo scaffale di questa storica cantina che per prima nel 1979 imbottigliò la falanghina in purezza tiriamo fuori un piedirosso lavorato in terracotta che si presenta ricco, elegante e con un piacevole allungo finale che lascia pulito il palato. Ben si accorda con questi piatti, ma anche con le cotture classiche sulla brace o al forno.
Lacryma Christi rosso doc, Villa Dora
Vino rosso base di questa bella azienda di Terzigno, alle falde del Vesuvio, impegnata nella vinificazione delle proprie uve. In questo caso il blend è quello classico, Piedirosso con un saldo di Aglianico. Per questo motivo il vino si presenta di buona beva, moderatamente tannico, fresco e minerale. Perfetto per polli e conigli comunque li preparate.
Lacryma Christi rosso, Casa Setaro
Un Piedirosso in purezza di straordinaria bevibilità, fresco, amarognolo. Decisamente interessante proprio nell’ultimo millesimo per la sua capacità di affrontare piatti strutturati. Da stappare subito e da bere in gioiosa compagnia.
Piedirosso Sannio doc, La Fortezza
Ecco un’altra espressione del vitigno in terra sannita, interpretato con molta semplicità ed efficacia. Abbiamo un olfatto tipico di geranio e di frutta rossa, al palato è acido con rimandi fruttati e gode di un efficace finale amarognolo e salino che lo rende facilmente abbinabile alle carni bianche.
Bacioilcielo rosso Paestum igt, Viticultori de Conciliis
Un blend di aglianico, barbera e primitivo, dunque un rosso base che gioca di potenza che può essere usato quando i piatti in questioni sono un po’ più strutturati e speziati, ppure se si usa un poco di peperoncino forte. Un vino decisamente efficace in questo tipo di abbinamento, da non perdere.
Cardamone Tramonti rosso doc, Reale
Anche questo un blend, di tintore e piedirosso tipici del territorio della Costa d’Amalfi. Il vino ha tannini ficcanti ma non eccessivi, la beva è efficace e l’abbinamento con questi piatti a base di pollo e coniglio, magari leggermente più speziati e strutturati, diventa obbligatorio e sempre ben riuscito.
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