Vini per gli spaghetti al pomodoro. Il piatto nazionale che rappresenta l’Italia è nato ovviamente a Napoli, ed è la perfezione assoluta di equilibrio dei sapori. L’abbinamento in questo caso deve rispondere alla necessità di mantenere il carattere leggero e fresco di questo piatto. Seguendo il principio dell’abbinamento per colore, ci rivolgiamo ai rossi. Però leggeri e non impegnativi. A seconda delle varianti e del gusto però: ecco perchè il piatto di spaghetti al pomodoro è la corrida ideale per il Piedirosso in tutte le sue espressioni, cai Campi Flegrei al Vesuvio sino al Sannio.
Lacryma Christi Rosato doc, Sorrentino
Se volete accentuare l’aspetto della freschezza del piatto, magari in estate con tanto basilico, il rosato si presta bene a questo piatto purchè non sia srvito troppo freddo. In tal caso l’acidità del vino esalta quella del pomodoro e in qualche modo ne è esaltatore di sapore.
Piedirosso Sannio doc, Fattoria La Rivolta
Una azienda storica di Torrecuso ripresa una ventina di anni fa da Paolo Cotroneo. Oltre l’aglianico per cui è conosciuta, c’è anche il Piedirossoo, leggero, fresco e profumato, lavorato solo in acciaio, decisamente efficace quando al posto del fresco utilizziamo il pomodoro in conserva. Matrimonio d’amore.
Castellabate rosso Paestum igt, San Giovanni
La bellissima azienda di Ida e Mario Corrado è un riferimento per il territorio incontaminato cilentano. Questa etichetta, è un aglianico con il saldo giusto di piedirosso che lo rende morbido, fresco e scattante. Un vino più impegnativo dei due precedenti, da usare se mettete formaggio sugli spaghetti al pomodoro con grande scandalo dei puristi.
Terrazze Romane Piedirosso dei Campi Flegrei doc, Cantine del Mare
Ecco un rosso agile e scattante dell’area a Nord di Napoli, un abbinamento quasi obbligato per questo piatto grazie alla morbidezza del sorso e alla estrema mineralità particolarmente adatta quando il pomodoro è coltivato su suolo vesuviano, come il piennolo e lo stesso San Marzano.
Piedirosso dei Campi Flegrei doc, Agnanum di Raffaele Moccia
Restiamo nell’area flegrea, particolarmente vocata a quest‘abbinamento grazie al suo rosso che marca il territorio. In questo caso parliamo di una delle migliori bottiglie della Campania, da spendere dunque su uno spaghetto al pomodoro particolarmente riuscito e prezioso nei suoi elementi.
Colle Rotondella Piedirosso dei Campi Flegrei doc, Cantine Astroni
Ecco un’altra delle nostre bottiglie preferite. Fresco, pimpante, una versione di Piedirosso di valore assoluto, che matura e raggiunge il massimo dopo un paio di anni dalla vendemmia. L’abbinamento con il piatto principe della cucina napoletana e italiana risulta perfetto. Impossibile sbagliare.
Vipt Vesuvio rosso doc, Cantine Olivella
In questo caso ai proprietari di questa azienda non resta che abbinare i due principali prodotti, il vino e il pomodorino del piennolo del Vesuvio dop. Il sorso è fresco ed elegante, bellissimo l’allungo finale nel palato, preciso lungo e di grande efficacia perché in voglia a continuare il piatto.
Piedirosso Colli di Salerno igt, Giuseppe Apicella
Cambiamo scenario, ci spostiamo in Penisola Amalfitana dove certo non mano i rossi leggeri. Di recente produzione, questo piedirosso è diventato assolutamente un riferimento per gli appassionati. Prisco Apicella lo ha interpretato in maniera classica, cerca il fiore al naso e la freschezza al palato.
Lacryma Christi rosso doc Cantina del Vesuvio
In questo caso l’abbinamento è un must: ai turisti che vengono a visitare l’azienda e si fermano a mangiare viene offerto uno spaghetto al pomodorino del piennol con il rosso ottenuto da uva piedirosso. Un grande classico da cui non si può prescindere.
Munazei Lacryma Rosso, Casa Setaro
Ancora una versione classica del Piedirosso sul versante del Vesuvio che guarda sullo splendido Golfo di Napoli. L’azienda di Massimo Setaro è una certezza per l’affidabilità basata anzitutto su agricoltura di qualità. Abbinamento speciale con gli spaghetti al pomodoro…senza formaggio!
Dai un'occhiata anche a:
- Coda di Volpe, le dieci etichette da non perdere secondo il Mangia&Bevi 2024
- La verticale di 50&50 Avignonesi in scena da The Meat, a Caserta con l’Occhio di Pernice 2010 come strepitoso finale di serata
- La Falanghina del Sannio, dieci etichette selezionate dalla Guida del Mattino 2024
- Cirò Revolution in dieci etichette in vetrina a La Botte di Caserta
- Casavecchia: degustazione di un vitigno antico a Pontelatone
- Falerno del Massico tra storia e futuro. L’evento del Consorzio Vitica alla Reggia di Caserta
- “Tenuta Collazzi“ verticale in cinque annate
- Verticale di tre annate di Arenaria Campania Fiano IGP Cantina Cianciulli, in abbinamento con i piatti del Vijo Restaurant