Derby della Madonnina: Luini o Zia Esterina di Sorbillo?

Pubblicato in: Polemiche e punti di vista
Panzerotto di Luini

di Fabiola Quaranta
Da qualche giorno è iniziata la grande vestizione delle città a festa per il Natale. Luminarie, alberi e Babbo Natale smorzano pensieri e problemi creando uno scintillio nel grigiore invernale, almeno nel grigiore milanese. Piazza Duomo a Milano ospita un albero enorme che attira sguardi e cattura speranze rendendoci tutti un po’ più bambini. La folla però non si accalca soltanto per ammirare le luminarie; altre due stelle brillano nei pressi della più famosa piazza di Milano e vendono per pochi euro un concentrato di bontà per placare l’appetito dei numerosissimi avventori intenti allo shopping più sfrenato. Nel Derby della Madonnina si sfidano a colpi di olio e padella Luini, mitica istituzione meneghina, insignito dell’Ambrogino d’oro nel lontano 1988 come segno di “vivo apprezzamento, amicizia, simpatia” e meta fissa di migliaia di milanesi e non, grandi e piccini, e la new entry per la categoria street food, Zia Esterina di Sorbillo, pizzaiolo star napoletano.

Da un lato il panzerotto pugliese, piccolo, impasto leggero, venduto in più varianti salate e dolci, trionfante nelle mani delle migliaia di persone che ogni giorno affrontano code chilometriche, veloci indubbiamente, ma pur sempre chilometriche, per accaparrarselo. Non conta che tu sia un colletto bianco, che abbia la giacca e la cravatta griffata Armani o che sia lo studentello che in barba a mamma e papà abbia “bigiato” a scuola. Chiunque, di qualsiasi categoria o appartenenza  si mette in fila in qualsiasi ora della giornata per mangiare il “panzerotto di Luini”. Basta svoltare due angoli a destra e ci si ritrova in via Agnello, pochi metri e si raggiunge un’altra tappa quasi oramai obbligata per gli amanti del cibo di strada, Zia Esterina di Sorbillo, da Napoli con furore per conquistare la mecca del cibo. Chi diceva che sarebbe stato un flop profetizzava sul nulla, anche qui una calca affolla la strada per soddisfare papille e portafoglio in un sol colpo, complice forse anche San Gennaro che osserva e protegge dalla sua teca in bella mostra.

La pizza fritta di zia Esterina a Napoli è un cult, anche a Milano il format è il medesimo: impasto preparato con farina di tipo 0 e biologica, acqua, sale e ingredienti della tradizione partenopea quali provola e ricotta di bufala, cicoli, salame, prosciutto cotto  e pomodoro san Marzano. Offerta in poche varianti sbanca per 3,50 euro al pezzo. Calda e fragrante, fritta al momento in un mini locale all’ombra del Duomo, attira innumerevoli bocche. Chi vince il Derby secondo me? Nessuno! I due prodotti offerti nel triangolo dello street food (altro che moda!), Luini, Spontini con la sua pizza al trancio, Sorbillo sono simili eppur diversi, con un sapore ed un impasto totalmente incomparabili perché tipici di due regioni diverse e come tali, espressione di culture gastronomiche che in qualche modo possono somigliarsi, ma in realtà differiscono. I “gemelli diversi” del fritto e mangiato soddisfano, a mio parere, due voglie diverse… Personalmente alla domanda “ Panzerotto di Luini o pizza fritta di Sorbillo” risponderò “Dipende dal giorno!”.


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