di Giulia Gavagnin
Vengono dal tutto il Veneto e da gran parte del centro-nord ad Alano di Piave per la pizza di Denis Lovatel. Una pizza davvero speciale, se muove così tanti affezionati verso la sponda sinistra del Fiume Sacro alla Patria, dove la Marca Trevigiana si inerpica sulle pendici dei monti bellunesi, teatro di entrambi i conflitti mondiali. Ezio Lovatel, padre di Denis, lavoratore indefesso e temprato dall’ingombrante storia del suo territorio, ha aperto qui il suo locale nel 1977 ottenendo subito un grande successo. Certo, erano altri tempi, la pizza era la festa familiare del sabato e della domenica sera, non esistevano le pizzerie gourmet, né la sterminata varietà di farciture cui siamo abituati oggi. Già allora, tuttavia, girava voce che il DNA fosse eccellente: le mamme e le nonne raccontavano a figli e nipoti che la “pizza di montagna” era così diversa dalla “pizza di pianura”, così buona e croccante grazie all’acqua cristallina che sgorga dalle vicine vette.
Denis Lovatel, un passato da manager della moda a Milano e oggi orgoglioso maestro lievitatore non conferma la vox populi ma di un elemento non si priverebbe mai: l’acqua della vicina val Schievanin, luogo incontaminato dove è difficile incontrare anima viva. Insieme, ovviamente, alla sua ricetta segreta: l’impasto tramandato dalle mani paterne, un mix di biga e grani antichi, fatto lievitare per 72 ore con tecniche particolari che creano delle piccole bolle all’interno della pasta. Quelle che permettono il mantenimento dell’inimitabile croccantezza anche quando la pizza è fredda, molti minuti dopo l’impiattamento. “Sono estremamente legato alle mie radici, e fin da quando sono tornato ad Alano, nel 2009, ho deciso che avrei conferito al mio prodotto una forte identità di montagna”, dice Denis.
“Per prima cosa ho pensato al clima in cui vivo, che tendenzialmente fa raffreddare l a pizza prima che a Posillipo”, continua scherzando. “Pertanto ho perfezionato la ricetta di mio padre, puntando sulla croccantezza anche nell’ipotesi della pizza da asporto che, si sa, tende sempre a perdere determinate caratteristiche. I risultati mi hanno dato ragione: la mia pizza è stata ribattezzata “crunch” e non serve spiegare il perché”. La straordinarietà del lavoro di Lovatel , tuttavia, non si ferma all’impasto. Le farciture sono sempre state di qualità eccellente, grazie a prodotti di presidi Slow-Food e a km. 0 e a sapiente fantasia negli accostamenti. Ad oggi, la sua invenzione di maggior successo è la pizza “colori gustosi”: una base di pomodoro San Marzano DOP, stracciatella, mandorle tostate, olive taggiasche, pomodorini confit, tutti di filiera rigorosamente controllata. Quest’anno, tuttavia, il pizzaiolo bellunese ha fatto un salto di qualità: non si accontenta più del prodotto eccellente, lo vuole anche eco-sostenibile, prodotto da aziende rispettose dell’ambiente e del territorio. Quindi, i salumi proverranno soltanto da allevamenti selezionati (ad es. quelli del maiale dei Nebrodi) e le verdure saranno tutte bio. Al tempo stesso, Lovatel utilizzerà tutte le parti del prodotto, evitando qualsiasi spreco. Un esempio? La pizza con casatella trevigiana DOP, perlage di acciuga e tutte le parti del broccolo di Bassano: il fiore cotto a bassa temperatura, la foglia fritta, le scaglie ricavate dal gambo. Materiali che un tempo non sarebbero stati utilizzati, ma che oggi trovano impiego grazie alle nuove tecniche di cottura. Lovatel nei prossimi giorni presenterà il suo progetto di pizza eco-sostenibile a New York, all’importante fiera “NY Fancy Food”: “è un onore per me presentare la mia pizza di montagna rispettosa dell’ambiente a una manifestazione così importante. Spero di dare un piccolo contributo alla valorizzazione della nostra identità, che ha tanto da dare anche fuori dal territorio veneto”.
Pizzeria da Ezio
Piazza Licini 2,
32031 Alano di Piave (BL)
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