di Lorenzo Colombo
Dopo aver intervistato, per la rubrica Delivery IGP, produttori di vino, direttori di consorzi, enotecari, ristoratori, distributori, comunicatori, diamo ora la parola alle associazioni che si occupano di diffondere la cultura del vino.
Eccoci quindi a dialogare con Francesco Iacono direttore di ONAV (Organizzazione Nazionale Assaggiatori di Vino).
Ciao Francesco, inizia col presentarti, cioè illustraci in poche parole il tuo C.V.
Dopo la laurea, ottenuta nel 1983, ho iniziato a lavorare come ricercatore presso l’Università di Piacenza e presso l’ex Istituto di San Michele all’Adige (oggi Fondazione E. Mach), dove sono rimasto sino al 1999.
Nel 2000 ho contribuito alla fondazione dell’azienda Fratelli Muratori che ho diretto sino a maggio 2018, da giugno dello stesso anno sono diventato il direttore di ONAV.
Come ha vissuto ONAV il periodo successivo al primo lockdown?
Come tutti quanti siamo stati colti alla sprovvista, ma sin da subito ci siamo attivati per mantenere il contatto con i nostri soci in un periodo nel quale non si potevano organizzare iniziative in presenza. Quindi già dai primi di marzo abbiamo attivato dei contest -come ad esempio #ilvinociunisce che prevedeva l’invio di brevi filmati, da parte dei soci, duranti i quali si presentava e si degustava un vino- da condividere con i nostri iscritti, che hanno avuto notevole interesse.
Altri esempi di contest attivati sono stati #onavraccontacovid che prevedeva l’invio e la condivisione delle proprie esperienze durante il periodo di lockdown e #scattodivino, una specie di concorso fotografico legato ovviamente al mondo del vino.
Abbiamo quindi messo mano ai social, che sino ad allora avevamo un poco trascurato e che erano principalmente utilizzati dalla varie delegazioni, potenziando sia Facebook che Instagram a livello nazionale.
Per quanto riguarda la formazione quali strumenti avete messo in atto?
Abbiamo attivato numerosi webinar, sia gratuiti che a pagamento, con notevole partecipazione da parte degli associati, relativi a diversi argomenti, come i diversi sistemi di tappatura del vino, il commercio del vino al tempo del covid, il vino tra naturalità e terroir e così via affinando sempre più gli argomenti sino a giungere al ciclo #lascienzaciracconta con relatori del calibro del Prof. Vincenzo Gerbi, presidente del comitato scientifico ONAV, il prof. Luigi Moio, l’enologa Graziana Grassini, il prof. Osvaldo Failla,il prof. Attilio Scienza, il prof. Mario Fregoni ed altri.
Nel frattempo abbiamo rispolverato un progetto di e-learning che da qualche tempo era nel cassetto e lo abbiamo attuato in collaborazione WhiteManager, una società specializzata nel settore del “digital training”. Si tratta di un corso -dal titolo #vinodentro– da tenersi in remoto che prevede 21 lezioni delle quali 16 pre-registrate con docenti selezionati e cinque in collegamento diretto durante le quali il docente conduce la degustazione dei vini e ne spiega le caratteristiche.
Il corso infatti prevede l’assaggio di 21 vini che vengono inviati ai corsisti in bottiglie da 50 ml. Realizzati con travasi sotto atmosfera controllate (gas inerte).
Lanciato lo scorso 15 dicembre il corso, con numero massimo di partecipanti fissato in 50 per ciascuna classe, sta ottenendo un successo persino superiore alle aspettative, sinora infatti abbiamo già riempito 4 classi e abbiamo apertole iscrizioni alla 5ª.
Il primo corso è iniziato lo scorso 29 gennaio, mentre in febbraio ed ai primi di marzo seguiranno gli altri: alla fine di questo percorso, per i partecipanti che lo vorranno, ci sarà la possibilità, frequentando due specifiche lezione del corso istituzionale in presenza, e sostenendo l’esame, di ottenere la qualifica di Assaggiatore.
Durante il lungo periodo di forzata inattività come vi siete comportati con i dipendenti?
Servendo meno personale in ufficio abbiamo utilizzato le loro ferie residue e poi lo strumento della CIG, riducendo la presenza in ufficio a quattro giorni a settimana.
Nel breve periodo intercorso tra i due lockdown c’è stata una ripresa di incontri in presenza?
Certamente, durante l’estate abbiamo cercato di chiudere tutti i corsi iniziati e forzatamente sospesi e le varie delegazioni hanno ripreso la loro normale attività legata alle mensili serate formative, purtroppo però, come dici, è stato un periodo piuttosto breve.
Progetti per il futuro?
In attesa di potere ripartire con corsi e serate in presenza abbiamo attivato una nuova serie di webinar che ci accompagneranno per tutto il 2021.
Venerdì 5 febbraio è iniziato IVenerdìDelProfessorFregoni, un Corso di viticoltura in dieci incontri che proseguirà, a cadenza mensile per tutto l’anno, mentre è in partenza il quarto ciclo di LaScienzaRacconta, realizzato in collaborazione con l’Università di Piacenza, ovvero una serie di quattro incontri con partenza lunedì 22 febbraio, con cadenza settimanale.
Terminato quest’ultimo ciclo, sempre al lunedì avrà inizio una nuova serie di webinar chiamati #vino&terroir che prevede 4 argomenti costituiti da 5 webinar ciascuno. Ogni ciclo è dedicato ad uno specifico argomento: il Nebbiolo, il Sangiovese, i Vini dei Vulcani, i Vini Rosati, prevedendo l’assaggio di 20 vini che verranno spediti a casa dei partecipanti in campioni da 50 ml.
Non è ancora finita, perché poi seguirà un nuovo ciclo di incontri con #lascienzaracconta questa volta in collaborazione con l’Università di Milano.
Insomma di carne al fuoco ce n’è e non si può certamente dire che i nostri associati resteranno a bocca asciutta.
Ultima domanda, che riguarda per l’appunto gli associati. Ci sono state notevoli defezioni da parte dei soci a causa della mancata attività in presenza di corsi e serate, lo scorso anno?
E come sta andando la campagna rinnovi quest’anno?
È inutile negare quanto è avvenuto per tutte le associazioni che si occupano di vino ed anche d’altro naturalmente, ovvero un prevedibile calo degli associati, che per quanto ci riguarda è collocabile attorno al 12%, mentre i rinnovi stanno andando bene ed al momento siamo attorno al 50% e prevediamo che, con la serie di iniziative messe in atto, questa percentuale non potrà che crescere.
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