di Sara Marte
E’ che dall’“Arte Fiorentina dei Vinattieri” ad oggi non son “solo” sei secoli di storia ma come in essa abbiano impresso il cambiamento. Parliamo della famiglia Antinori e del vino, in un percorso indissolubile, che dal 1385 attraversa ormai 27 generazioni.
Sorrento, elegantemente illuminata dai colori delle feste, assieme all’accurato garbo del ristorante O’Canonico 1898, ospita una degustazione senza precedenti: Tignanello e Solaia delle annate 1997, 2001, 2004, 2007; tutte bottiglie magnum o doppia magnum. Luciano Pignataro, Renzo Cotarella amministratore delegato ma soprattutto agronomo e uomo di vino come tiene a precisare, e Nicoletta Gargiulo, presidente AIS Campania e campionessa italiana 2007, ci guidano attraverso l’unicità dei bicchieri, la storia e lo stile.
Così, proprio Renzo Cotarella spiega che non è un incontro per definire la migliore annata ma un modo per comprendere l’animo e l’identità del Tignanello e Solaia.
Approccio alla Storia
Nel 1971 si comincia col Tignanello e da lì cambia tutto. Esce come vino da tavola e si evolve poi nel tempo, innovativo, rifiutando le uve bianche, accogliendo il cabernet e aprendo la strada per primo all’affinamento in barriques del Sangiovese. Renzo Cotarella ci regala una nota che parla da sé: già nel 1975 mentre il Chianti era venduto al prezzo di 800 lire, il Tignanello valeva più del doppio. Nel 1978 ebbe inizio poi la prima produzione di Solaia. Nacque quasi per caso, quando si decise di imbottigliare in purezza il cabernet eccedente che veniva utilizzato nel blend del Tignanello (circa 4000 bottiglie). Ripetuto l’anno seguente,lasciando ancora il cabernet in purezza, solo nelle annate successive si aggiunse il Sangiovese nella media percentuale del 20%.
Dove
Tra Firenze e Siena sorgono i vigneti (Solaia 20 ettari e Tignanello 57 ettari). Parliamo di altezze comprese tra i 350 e i 450 metri con terreni principalmente composti di marne marine, con uno scheletro di rocce di alberese e galestro. Da queste stesse rocce vengono i sassi bianchi che, posti ai piedi delle piante, svolgono in primis un’azione riflettente della luce sui grappoli per permettere una giusta maturazione delle uve e regalano poi un colpo d’occhio notevole in vigna in un suggestivo gioco di colori. E’ un mondo di cura e mestiere, dalla vigna alla cantina, passando per la comunicazione.
Ecco le note attraverso cui magistralmente ci ha guidati Nicoletta Gargiulo arricchite da incursioni di ospiti precisi ed appassionati.
Annata 1997
Il clima. L’inverno e l’inizio della primavera tendenzialmente secchi. Nel mese di aprile un ritorno di freddo. Un’estate calda e soleggiata e mantenutasi costante fino all’epoca di vendemmia. E’ ritenuta qualitativamente una delle migliori annate degli ultimi 50 anni.
Tignanello 97 (80% Sangiovese, 15% Cabernet Sauvignon, 5% Cabernet Franc). Di colore rosso granato con sfumature aranciate promette all’esame visivo una buona struttura ed una grande concentrazione. Al naso si apre con sentori molto ben fusi. Frutto, fiore e speziature formano un unico naso di grande eleganza e lascian spazio solo sul fondo ad una vena minerale. Dei fiori, percepiamo la violetta, e non sono affatto secchi. Tutto il bicchiere si esprime con vigore. Le spezie sono quelle dolci come la vaniglia e la cannella. Al palato è setoso ed il tannino, seppur levigato, è presente. In linea con il naso riscopriamo note tostate e di caffè. Il finale è sapido e lunga la persistenza. Ha ancora molti anni davanti a sé.
Solaia 97 (75% Cabernet Sauvignon, 20% Sangiovese, Cabernet Franc 5%) Questa volta al naso spiccano le note principalmente di frutta , seguono una mineralità più evidente e le spezie. Si sente certamente la marasca ed il cassis. Emergono i fiori tra cui la viola e la rosa. Una percezione di china ed ancora note di cioccolato fondente nero e amaro. Le spezie non sono più quelle dolci. Si affaccia il pepe nero e segue un sentore di tabacco. Al palato è setoso e ricco. Meno fresco del Tignanello. Continua con una certa mineralità . Il tannino è decisamente elegante. Molto morbido e di buon equilibrio.
Annata 2001
Il Clima: La pioggia è il filo conduttore della prima parte della primavera assieme a temperature leggermente più alte rispetto alla media stagionale. Piogge nella prima parte dell’estate ed un agosto dalle alte temperature diurne e buone escursioni termiche.
Tignanello 2001: (85% Sangiovese, 10% Cabernet Sauvignon, 5 % Cabernet Franc) Colore rubino che tende al granato risulta molto fitto e vivace. Ci troviamo al naso di fronte ad un bicchiere ricco di frutti neri , come le more, i ribes ed ancora fiori come la violetta particolarmente intensa. Una buona nota minerale pervade il bicchiere. Ancora sentori di grafite , spezie come il pepe nero. Al palato è un vino di buona alcolicità e decisamente strutturato; “elegante nelle sue robustezze” come lo definisce Nicoletta Gargiulo. Il finale è di liquirizia nera. Morbido e setoso. Ritornano le note minerali ed i fiori per un finale lunghissimo.
Solaia 2001 : (75% Cabernet Sauvignon, 20% Sangiovese ; 5 % Cabernet Franc) Granato con riflessi aranciati mostra una buona struttura ma minore rispetto al 97. Bella la vivacità cromatica. Qui si ritrova una fusione di profumi ben equilibrati come fiori, frutta e spezie . La ciliegia, la mora, i piccoli frutti rossi giustamente maturi ed infine le rose riempiono il bicchiere. La speziatura risulta dolce ed allora ecco la cannella e la vaniglia. Nel finale si aprono note affumicate . Al palato risulta meno setoso del Tignanello e di tannino certamente presente . Questo non ne pregiudica affatto l’eleganza . Ha un bel finale sapido . Sicuramente lungo.
Annata 2004
Il clima: Qui siamo di fronte ad un inverno freddo seguito da una primavera un po’ più calda della media ed associata a precipitazioni regolari. L’estate calda fino al mese di settembre e buone escursioni termiche.
Tignanello 2004: (85% Sangiovese, 10% Cabernet Sauvignon, 5% Cabernet Franc)
Di colore rosso rubino con lievi evoluzioni nel granato, di buona struttura si presenta fitto. Al naso è decisamente intenso. I primi sentori che emergono forti sugli altri sono la frutta e i fiori . Siamo di fronte a frutti neri come il mirtillo e la mora . Dei fiori, la violetta domina. La speziatura è quella della cannella. Si percepisce il cioccolato , ma non più quello nero e amaro , ma moderato e dolce. Continua su note balsamiche e sottilmente minerali. Al palato risulta morbido e poi fresco e sapido. Il tannino è levigato e l’acidità è presente.
Solaia 2004: (75% Cabernet Sauvignon, 20% Sangiovese, 5% Cabernet Franc) Il colore rosso rubino è di grande vivacità. Il naso si esprime fruttato ed affiancato ai fiori nella loro fragranza. Spiccano le note balsamiche e sentori finemente minerali. La rosa lambisce gentilmente l’olfatto e le spezie si fanno largo sottili e ben dosate. Percepiamo la cannella ed ancora un ritorno minerale. Così passiamo all’assaggio e lo troviamo più austero del Tignanello lasciando presagire una vita lunghissima ed un’alta potenzialità espressiva .
Clima annata 2007: Inverno con temperature più alte della media e precipitazioni limitate. L’estate calda nella prima parte e seguita da un forte abbassamento delle temperature in Agosto passando per un Settembre e Ottobre con buone escursioni termiche.
Premessa: si grida all’infanticidio !
Tignanello 2007: (80% Sangiovese, 15% Cabernet Sauvignon, 5 % Cabernet Franc) Di un rosso rubino vivissimo si mostra compatto. Ha un frutto fresco che si esprime con la fragola su tutti e poi ancora la ciliegia. Nicoletta Gargiulo ci fa notare come il legno sia stato usato con grande sapienza . Ancora una forte mineralità sale al naso ed al palato si presenta con un tannino impegnativo . Ritornano la frutta e ancora la vena minerale. Nel complesso la bocca è di buona bevibilità ed eleganza.
Solaia 2007: (75% Cabernet Sauvignon, 20% Sangiovese, 5 % Cabernet Franc) Qui ci troviamo di fronte ad un vino concentrato , di grande estratto di un bel rosso rubino scuro . I fiori parlano di rose e la frutta è quella rossa piccola di bosco. Un po’ di cannella ed ancora la vaniglia si rendono evidenti assieme ad una vena minerale che solca il bicchiere. Al gusto si esprime di grande impatto con un tannino anche qui importante ma mai amaro. Speziato e minerale termina con una grande sapidità.
Ed ecco qui conclusa la degustazione. Che siate più da Tignanello o da Solaia ritroverete la cura in vigna per il vino che è “ prodotto, passione e pazienza”, l’unicità della cantina per ciascuna delle bottiglie, lavoro e mestiere, ed ancora eleganza. Vini che, oltre ogni opinione, rappresentano storia e presente dell’enologia nazionale ed internazionale.
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