Irpinia Campi Taurasini 2013 De Gaeta

Pubblicato in: Avellino
Aglianico De Gaeta Castelvetere

Riproviamo con piacere dopo un paio d’anni questo aglianico durante una sciusciata. No, non una soffiata, ma una mangiata a un ristorante giapponese. Ci colpisce la vitalità, il colore ancora rosso rubino brillante, le note di frutta e la freschezza al palato. Un piccolo gioiellino, poco conosciuto, uno dei tanti che l’Irpinia è capace di regalare in silenzio a chi sa ascoltare le sue parole.

Scheda del 12 ottobre 2016. Barbot a Paternopoli, De’ Gaeta a Castelvetere e Ra.Ro, a Montemarano: sono i tre pilastri del progetto dei comuni del vino ideato da Vincenzo Mercurio. Una filosofia che riteniamo vincente per le piccole aziende: in questa valanga di proposte in cui tutti offrono tutto vince solo chi ha qualcosa di non replicabile. In tutti e tre i casi l’idea è centrata su una sola bottiglia. Avendo avuto il problema di cosa bere sul primo ragù autunnale messo in piedi da Cristina a casa Cortese, non abbiamo avuto dubbi, tra le tante proposte, di puntare il dito sulla bottiglia di De’ Gaeta di Castelvetere sul Calore dei fratelli Salvatore e Bruno De’ Gaeta. Avviata nel 2009 e può contare su cinque ettari vitati posizionati a circa cinquecento metri di altezza.

In questa fase la 2013 è al massimo della freschezza, tre anni non bastano certo per domare l’acidità di questo vitigno coltivato a guyot sulle difficili colline tagliate dall’Ofantina che regala l’ascensione verso il silenzio e il verde sovrano popolato di greggi e mandrie. Una buona frutta ciliegiosa è la premessa di un rapporto non facile al palato dove il vino è ancora decisamente scorbutivo nonostante i tannini siano stati ben lavorati in fase di estrazione. Ma proprio questa esuberanza centra l’abbinamento con le candele al ragù, piatto grasso e ricco, bisognoso di vino di corpo che non abbia esistazioni nell’esprimersi.
Sono queste le chicche che l’Irpinia continua a regalare in questi anni, le premesse per nuovi vini evento di cui si sente la mancanza dopo l’esplosione. Zonazione, serietà di protocollo e rispetto per l’ambiente sono le condizioni per fare vini che riescono a dare il giusto reddito a chi lo produce. Nel vino, come nella vita, spesso le scorciate portano solo in un vicolo cieco dopo aver dato l’ebrezza di aver evitato un percorso inutilmente lungo.

De Gaeta a Castelvetere. Via Toppolocozzetto, 1 Tel.335.5814696. Ettari: 5 di proprietà. Vitigni: aglianico. Enologo: Vincenzo Mercurio. www.comunidelvino.it
Prezzo: sui 18 euro

 


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