
La provincia italiana, sia quella del Nord a ridosso di Milano o quella profonda del Sud, non finisce di stupire per la forza di reinventarsi e rilanciare trasformando la periferia in centro. Davide Oldani regala l’emozione più grande per chi segue la gastronomia: vedere un ristorante in costruzione.
Non è un ristorante qualsiasi: si tratta di una fabbricato nel cuore a San Pietro all’Olmo, frazione di Cornaredo che chiude la piazza: di fronte la bella chiesa di quasi mille anni, di lato il municipio. ”È la sintesi dell’Italia – dice Oldani mentre ci illustra dove verrà la sala da pranzo, e poi la cucina, la cantina e via discorrendo – la Chiesa dove siamo stati battezzati, il municipio dove si fanno i certificati e il ristorante dove si passano le ore belle”.
Chiude così il cerchio il Peter Pan della cucina milanese, 48 anni portati molto bene grazie al fisico asciutto e il volto da ragazzino. Un cuoco che ha inventato la cucina Pop a basso costo nel 2003, quando ancora c’era l’onda lunga degli anni ’90 e nessuna crisi aveva resettato i nostri comportamenti. Ma lui forse aveva percepito che qualcosa cambiava, del resto la bolla speculativa della net economy era ben esplosa e il sogno di fare soldi facili maturato nell’era del primo Berlusconi faceva i conti con un mondo sempre più piccolo e dunque rischioso.
«A furia di fare cipolle caramellate – scherza Davide facendo riferimento a uno dei suoi piatti più famosi – ho pagato il mutuo del D’O e adesso ho potuto fare uil grande salto, comprare questo fabbricato e trasformarlo in un luogo importante, dove però il mio stile di cucina non cambierà». Davide ha le idee molto chiare su cosa sia un gran piatto: «Il palato non deve mai rilassarsi, bisogna giocare di equilibrio nella temperatura, nelle consistenze, con la sapidità e la dolcezza. Un grande piatto è un equilibrio raggiunto in bocca dopo aver percorso le montagne russe».
E adesso a febbraio, il trasferimento. Ma da buon lombardo, sfidando la scaramanzia e la burocrazia italianaha inziato ad avvisare la clientela sin da novembre con dei bigliettini lasciati sui tavoli.
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