di Antonella Amodio
Ospitalità, ricerca e contemporaneità, vocazione e un pizzico di coraggio sono determinanti per aprire un ristorante a San Gregorio Matese, il piccolo borgo arroccato a 800 metri sul livello del mare, dagli aspri sentieri montuosi e dagli incantevoli panorami, abitato da meno di mille anime.
Chef e proprietario del Ristorante RuRù, aperto un anno fa e ispirato dalla cucina del Zur Rose, in Alto Adige, dove ha acquisito gran parte delle sue esperienze lavorative, Davide Gianfrancesco propone una cucina “intelligente” e ricercata, che però non si discosta dalle tradizioni locali, non tradendone così le origini e rispettandone la materia prima, cioè i prodotti agroalimentari locali stagionali che fanno parte della cultura contadina.
Quella del Ristorante RuRù, non è una cucina “modaiola”, intendendo con questo una omologazione di proposta gastronomica. Davide – come Herbert – pone attenzione alle cotture e utilizza ingredienti non solo tipici locali, come le verdure in gran parte provenienti dal suo orto, ma anche altre risorse regionali, dando così origine a piatti creativi validi, che non ti aspetti di trovare in un borgo di montagna, recando una brezza campana, con l’impiego di ingredienti provenienti da chilometri di distanza dal borgo di San Gregorio Matese.
L’esempio è nel piatto di Merluzzo fritto, rapa rossa e verdure in agrodolce: una combinazione di consistenze, di cotture e di ingredienti che porta una ventata di novità e freschezza al tipico piatto di pesce fritto.
A proposito di tipicità, propongo l’assaggio del Caso i ova, porri e porcini, un piatto gustoso che fa rivivere in forma nuova una vecchia ricetta locale.
Mentre sa di dejavu la Melanzana capotata, parmigiano e pomodoro confit, che gioca il sapore su una sottile calibratura, aerea se vogliamo, ma che a mio avviso andrebbe perfezionata.
Molto invitante il Tortello ripieno di brasato di manzo, caciocavallo e cipolla di Alife fritta. La sfoglia della pasta dalla consistenza soda è raffinata.
Così come gli Spaghettoni, bisquit di gamberi, fonduta di mozzarella e guanciale – più buoni che belli – fanno emerge una consapevole misura del sale, che permette di distinguere in modo chiaro i sapori degli ingredienti. L’agnello, il vitello, il coniglio ed il maiale, sono le carni predilette dallo chef che si diverte a preparare in svariati modi.
Gustoso e autentico il dessert di Gelato di patata di San Gregorio Matese, crumble di nocciola e marmellata di more selvatiche proveniente dai rovi dei boschi circostanti. Il pane servito è preparato in sede con grano macinato a pietra.
Presto sentirete parlare di Davide Gianfrancesco e della sua cucina di montagna alla quale si dedica con passione, giocando tra carni, erbe aromatiche, verdure dell’orto personale e formaggi locali, alternando pesce proveniente dal fiume della Valle di Alife a quello pescato nelle acque del Golfo di Napoli. Una cucina rivoluzionaria – se vogliamo – per luoghi fortemente radicati alla tradizione. Lontano dalle rotte turistiche, Davide sta trasformando San Gregorio Matese in una meta/sosta d’obbligo per una piacevole esperienza gastronomica.
L’ambiente e l’arredo del Ristorante RuRù sono semplici, dando così risalto alla terrazza esterna dalla quale si gode un panorama mozzafiato. RuRù è anche il luogo ideale per l’aperitivo al calare del sole: la posizione dei tavolini a ridosso della balaustra, che guardano l’incontaminata valle, farà della pausa un momento indimenticabile.
Il servizio è professionale e gentile. Carta dei vini con una sessantina di etichette campane e nazionali, con prossimo ampliamento alle produzioni locali.
Costo medio di due portate: 25,00 euro
Ristorante RuRù
Via G. Bojano, 19 81010 San Gregorio Matese
Tel 338 4778353
www.ristoranteruru.it
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