di Simona Paparatto
Tra le dolci colline del Monferrato, Patrimonio UNESCO, nei comuni di Montemagno, Grana e Castagnole Monferrato, al confine con le più conosciute Langhe, la famiglia Morando investe nella viticoltura piemontese da tre generazioni, impegnandosi nella valorizzazione del Ruchè, portato in auge da quell’ormai celebre parroco, che negli anni Settanta, se ne innamorò, coltivandolo con fervente passione. Vitigno autoctono, tutelato dalla DOC dal 1987, diviene DOCG nel 2010. Inizia quindi la sua ascesa verso il successo, complice l grande lavoro dell’azienda agricola Montalbera, che, mette al centro della sua filosofia produttiva il vino frutto, esaltando le caratteristiche di ciascun vitigno tramite l’uso di acciaio, legno, diradamenti, sovra maturazioni ed appassimenti, secondo necessità. “Il clima caldo del Monferrato e la poca escursione termica, danno vini di importante alcolicità. Aiutati da suoli leggeri e lavorando con basse rese per ettaro, vendemmie tardive e uso dell’acciaio, sopperiamo a queste carenze, ottenendo vini freschi, dalla buona bevibilità, di grande pulizia! “così spiega l’enologo Nino Falcone. L’azienda è attenta al territorio, sceglie di non utilizzare sostanze di origine animale, preferendo composti ottenuti da macerazione dei resti vendemmiali, utilizzando lieviti autoctoni selezionati nei vigneti. Parte dell’affinamento avviene in barriques, tonneaux e botti grandi di rovere francese. (1) Montalbera interpreta il terroir, con studio e rigore. “La sostenibilità è un valore importante che si esprime nell’efficientamento delle risorse energetiche, in particolare idriche (anche solo per la pulizia delle vasche, adottiamo soluzioni tecniche che ci permettono di utilizzare quantità d’acqua decisamente inferiori rispetto al passato). Investiamo in pannelli solari (siamo autonomi nel 50% del nostro fabbisogno energetico diurno, con il fotovoltaico). Seguiamo il SQNPI (sistema di Qualità Nazionale a Produzione Integrata) in vigna ed in cantina, collaborando con fornitori che adottano il principio del risparmio energetico”, continua Falcone.
Le cantine sono due: quella a Castagnole Monferrato (AT), è la sede di vinificazione di tutti i vini, da “I Classici” a “Le Selezioni”: Laccento Ruchè di Castagnole Monferrato DOCG, Limpronta Ruchè di Castagnole Monferrato DOCG Riserva 2020, Lanfora Grignolino d’Asti DOC, Lequilibrio Barbera d’Asti DOCG Superiore, La mia Nuda Barbera d’Asti DOCG Superiore, Il mio Nudo Langhe DOC Chardonnay, Levoluzione Barolo DOCG.
Qui i vigneti a corpo unico, disposti ad ad anfiteatro intorno all’azienda, vanno dai 7 ai 30 anni con allevamento a Guyot basso su terreni prettamente limosi, con sabbia ed argilla, su altitudini elevate. I vini che ne derivano sono potenti, strutturati e persistenti, con alta concentrazione di frutto, ma dalla particolare vena sapida.
La seconda è una piccola tenuta storica a Castiglione Tinella, nelle Langhe ed è terra natale del Cavalier Enrico Riccardo Morando, capostipite della famiglia: anche questo è un unico grande appezzamento di 15 ettari, tra i 400 ed i 450 m di altitudine, ed è dedicato alla coltivazione di chardonnay, del moscato bianco per la produzione di Moscato d’Asti DOCG San carlo, con 3 ettari dedicati al Viognier, vitigno semi aromatico, capace di dimostrare espressività nella giovinezza, ma in grado di resistere negli anni, facendo emergere la propria importanza attraverso spiccata mineralità (che si traduce in sapidità, salinità, salmastro), come tratto distintivo dei suoli (connotazione trasversale per tutte le varietà). “Un Viognier in purezza magnifico, dall’evoluzione inaspettata, con vinificazione ed affinamento esclusivamente in acciaio. L’annata è la 2020 (fuori commercio), non la migliore in Monferrato, poiché colpita da grandi piogge e da gelate, ma in questo caso la grande tecnica enologica di Nino Falcone e la risposta agronomica dei Montalbera a valorizzare questo vitigno, ha fatto la differenza, portando ad ottenere grande evoluzione anche nei vini affinati nel solo acciaio, soprattutto se caratterizzati da aromaticità e potenza di frutto, riuscendo a sorprendere e ad emozionare”, spiega Franco Morando, direttore generale di Montalbera, oltreché membro di Confindustria Piemonte, del Consorzio di Tutela vini Asti e Monferrato, di Associazione Vini Piemonte, Associazione Produttori Grignolino, nonché autore della prima monografia sul vitigno Ruchè (2010) e tra i migliori 100 manager italiani (Forbes 2021).
Dai vigneti di Castiglione Monferrato si produce, in acciaio, il Pinot Nero vinificato in bianco 120+1 Metodo Classico 2020: 120 mesi di affinamento sui lieviti, più 1 che è il giorno dedicato al tasting della bollicina. Un Pas Dosè con un rabbocco vino su vino della stessa annata. Acidità ed eleganza sono gli aggettivi giusti per questo Metodo Classico “dimenticato in cantina” fino al 2020, quando si è deciso di provare la prima annata, la 2009, dopo 118 mesi. Con competenza ed ingegno si è fatto un lavoro ottimo, partendo da una buona base”.
Novità del 2023, è IL DON, Nebbiolo DOC Monferrato, rosso dalla profumazione intensa, speziata e dalla beva leggera, con malolattica in acciaio, affinamento in botte grande di rovere di Slavonia per 8 mesi e 2 mesi di bottiglia. Proviene dalla vigna di Don Bosco, nel comune di Montemagno. “Eleganza, setosità, e profumi nebbioleggianti sono la mia nuova sommessa! Grande attenzione in vigna, selvaggi diradamenti, gradazioni alcoliche ed affinamenti in legni pregiati, conferiscono al vino una spiccata identità. È il nostro ultimo nato, lasciamogli il tempo di crescere e maturare, sono certo che saprà sorprenderci”, esordisce l’intraprendente Morando.
Oltre a Grignolino, Barbera, Pinot Nero, Nebbiolo e Chardonnay, la casa vinicola produce tre tipi di Ruché: il più tradizionale è quello che sette anni fa ha vinto i Tre bicchieri del Gambero Rosso “La Tradizione” 2015, il primo Ruchè in assoluto a prendere questo riconoscimento ed a fregiarsene per 5 anni consecutivi. Laccento è il vino più rappresentativo dell’azienda: nasce nel 2006. Una costanza ed una certezza per Montalbera. La conferma dei Tre Bicchieri per questo prodotto, nella Guida dei Vini d’Italia 2023 del Gambero Rosso, è un nuovo riconoscimento per il grande lavoro di valorizzazione dell’autoctono Ruchè, svolto dall’azienda, che dedica a questo vitigno 67 ettari su 110 a Castagnole Monferrato, oltre i 10 a Castiglione Tinella.
Setosità, morbidezza glicerica, ma anche alcolicità sono le peculiarità di questo vitigno generoso, con tannini presenti e morbidi senza nessun particolare affinamento. È sì un vino d’annata, ma va aspettato almeno un anno per regalare aromi intensi, grazie anche alla concentrazione in pianta, che può arrivare a un mese.
Il vigneto de Limpronta è caratterizzato da una massiccia presenza di argilla nel suolo. Uscito a febbraio 2023, è di fatto il primo Ruchè Riserva, l’unico affinato in legno ed è così spiegato da Franco Morando (che insieme all’enologo Nino Falcone esegue i blend secondo lo stile enologico dell’azienda):” Risoluto e deciso, ma aggraziato ed elegante. Da un vigneto storico capace di regalare i vini più eleganti di Castagnole Monferrato, solo 250 magnum e 8450 bottiglie numerate, un’ode all’eccellenza ed alla complessità del Ruchè di Montalbera. Ruchè DOCG Limpronta 2020 Riserva è un inno all’anima del Monferrato”. Dagli intensi profumi varietali, è un grande vino rosso dal tannino importante, espresso dalla vigna e ben gestito durante l’affinamento: struttura e longevità, con freschezza ed acidità maggiori grazie al 10% di Barbera d’Asti. L’utilizzo di tonneaux di rovere di Slavonia da 500-700 litri, di anche 10 anni, permettono di affinare il tannino senza incidere la personalità del vino, preservandone il frutto e rendendolo bevibile in tempi brevi.
Limpronta e Laccento, provengono da uve di vigne diverse, ma tutte collocate nella parte alta delle colline, tra 190 e 270 di altitudine, con ottima esposizione. Il cambiamento climatico in corso, forse in futuro vedrà l’utilizzo di vigneti dal riscontro più felice, ma per ora si ricorre a estrema maturazione e ad un anticipo di vendemmia. Laccento si può bere nell’arco di 2-3 anni, per la Riserva lo sapremo tra 10 anni!
Oltre al direttore generale Franco Morando e all’enologo titolare Nino Falcone, il team Montalbera si compone degli agronomi Roberto Abate ed Ettore Sandri, del direttore di cantina Daniel Morellato, del Manager Italia Massimiliano Fonio. Dieci persone fisse eseguono pratiche di cantina e 25 sono in vigna.
Il 60% del Ruchè di Castagnole Monferrato DOCG e circa il 15% del Grignolino d’Asti DOC, prodotti in Monferrato, provengono da Montalbera, presente in 45 Paesi con una produzione di 800 mila bottiglie annue.
Il progetto di espansione dei vigneti, iniziato negli anni Ottanta, non è ancora ultimato. Nel prossimo futuro si prevedono nuove acquisizioni (13 ettari tra Castagnole Monferrato, Castiglione Tinella e Montemagno), oltre a nuovi ed efficienti macchinari enologici, 50 barrique (a complemento della imponente barricaia già composta da 400 barriques), edifici e capannoni per consentire sviluppo ed ulteriore crescita.
Montalbera ha presentato le nuove annate ai giornalisti, il 23 marzo 2023. I vini hanno trovato adeguato abbinamento, ai deliziosi piatti di chef Alessandro Buffolino del ristorante Acanto, nel magnifico contesto dell’hotel Principe di Savoia, in Milano.
Frittelle con lattuga di mare delicatamente aromatiche, abbinate ai due bianchi:
120+1 Metodo Classico Pas Dosé, SA Piemonte DOC, Dal perlage fine e persistente, è espressivo e fragrante, con profumi accattivanti di tostatura, panetteria, ma affilato, freschissimo in bocca, ben strutturato e dal lungo finale sapido;
Piemonte DOC Viognier, Calypsos 2020 Dai profumi intensi che richiamano la frutta fresca, le erbe aromatiche ed i fiori di campo, si rivela morbido, fresco, equilibrato nella chiusura dal carattere minerale.
Vitello tonnato A modo mio arricchito da una salsina cremosa di tonno e capperi, dotato di tendenza dolce, sapidità, aromaticità, interagisce bene con, Ruchè di Castagnole Monferrato DOCG Laccento 2021, nuova ed interessante annata di Ruchè. Dallo splendido color rubino, con leggeri riflessi granato, al palato è fresco e sapido, mediamente strutturato, di facile beva, con buone doti di morbidezza e persistenza.
Ravioli ripieni con foie gras d’anatra con asparagi bianchi e guanciale croccante pietanza che incontra
degnamente il Ruchè di Castagnole Monferrato DOCG Limpronta Riserva, 2020, che dall’entusiasmante rosso granato luminoso, rivela profumi floreali e balsamici, anche se ancora un po’ chiusi. In bocca è fresco, sapido e alcolico, doti che gli permettono di contrastare grassezza, succulenza e tendenza dolce dell’intero piatto, dalla pasta, al nobile e delizioso foie gras ed agli asparagi bianchi. La leggera speziatura e l’aromaticità data dal guanciale, richiedono, la morbidezza e la buona persistenza gustativa data dal vino.
Un raffinato Rombo alla Wellington con salsa al vino rosso, attraente alla vista. L’involucro della pasta che esalta una certa tendenza dolce, è impreziosito da un rombo dall’anima rosata e dalla sua salsa succulenta, con particolari note sapide ed aromatiche. Coerente si rivela l’incontro con la Barbera d’Asti DOCG Superiore, La mia Nuda 2019, ricco, corposo, alcolico in bocca, di disarmante freschezza. Elegantemente strutturato, è dotato di lunga persistenza gustativa con riverbero balsamico.
A conclusione del delizioso pasto, un confortevole connubio tra la morbida, profumata Mousse al pistacchio, con fragole e crumble al pepe di Sichuan, accompagnata per concordanza al Moscato d’Asti DOCG San Carlo 2022, rinfrescante e leggero, dai delicati aromi floreali di tiglio, glicine e fiori d’arancio e dalla beva decisamente appagante.
Montalbera, Cantina di Castagnole Monferrato
Via Montalbera, 1 – 14030 –
Castagnole Monferrato AT Italia
Tel.: +39 0141 292125
Mobile: +39 338 7356001
Web: www.montalbera.it
Mail: visite@montalbera.it
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