…Sempre la stessa storia: nel momento in cui chiedi a qualcuno dove poter andare a mangiare, ti indicano sistematicamente qualche ristorantino pseudo figo, che io definisco “gourmetterie”, e mai una trattoria tradizionale di paese.
Quasi si vergognano. Lo fanno per fare bella figura indirizzando il turista o l’amico verso un risultato positivo e soddisfacente che incontrerà l’approvazione del nuovo cliente.
Questo “teatrino” mi è capitato in occasione delle degustazioni in costiera Amalfitana ad Agerola, di cui parlerò ampiamente a breve; dopo le varie degustazioni del mattino e dovendo attendere quelle del pomeriggio, ho chiesto all’organizzazione dove poter pranzare: la risposta già la conoscete.
Allora sono sceso in paese e da perfetto turista ho domandato al primo anziano che ho incontrato con “panza all’aria” seduto al bar della piazzetta. La risposta non ha tardato ad arrivare: poche parole, alzando il braccio col suo ditone da uomo vissuto mi ha indicato perentoriamente la “strada della felicità”. “Lì devi andare, da Gigino”.
A pochi metri da me c’era la trattoria: vetrina e tavoli vuoti. “Sarà presto o qui non ci entra nessuno perché si mangia male?” Chissà…
Sono entrato e ho avuto la sensazione che il tempo si fosse fermato racchiudendo tra quelle quattro mura gioie, sorrisi, abbracci e profumi del desco famigliare che si vanno perdendo…
A voce alta ho lanciato un “buongiorno”. Ho visto arrivare un signore con i capelli bianchi e un viso sincero, vissuto, di quelli che staresti ad ascoltare per giorni. Era proprio lui: Gigino.
Si è presentato, mi ha accolto gentilmente e mi ha chiesto cosa gradissi mangiare.
Ho risposto che avrei accettato volentieri i suoi consigli e quelli della cuoca, sua nuora, una donna rubiconda, con grembiule, cuffietta e mani piene di farina. Dunque gnocchi alla sorrentina e alici alla marinara e fritte, la mia passione.
Da bere ho chiesto una birra che Gigino mi ha prontamente portato.
Poi, quasi ad ammettere l’errore, gli ho chiesto se avesse del vino e lui, sommessamente e con autentica modestia mi ha risposto di avere solo del vino di produzione propria. Avrei potuto lasciarmi scappare un’occasione del genere? Assolutamente no.
Ed eccolo arrivare con il bottiglione. Ha versato il vino e, come un grande professionista, ha atteso il responso. A quel punto gli ho chiesto qualcosa per poter “appoggiare” (abbinare). Detto fatto: salame di Agerola in tavola, di cui avevo sentito parlare.
Insomma, abbinamento perfetto: gusto piacevole e fresco con una leggera nota di volatile tipica del vino fermentato a tino aperto, ma che rinfresca e denota artigianalità estrema, come quello che faceva mio padre e certamente più buono di tanti vini pseudo artigianali e falsamente naturali.
Ho reso felice un signore di 84 anni che mi ha raccontato come faceva il vino, quali uve utilizzava, una testimonianza importante e coinvolgente che oggi chiamiamo “Turismo esperienziale”.
Nel mentre il locale si è riempito di gente. Gigino ad un certo punto si è diretto a salutare calorosamente un signore, un giovanotto di 92 anni con il quale ha condiviso il vino dell’eterna giovinezza…
In conclusione vorrei suggerirvi di non esitare a chiedere di trattorie, raramente io sono rimasto deluso.
Gli gnocchi che vedete erano spettacolari: morbidissimi e la farina non si percepiva affatto.
La salsa di pomodoro fatta in casa: niente da aggiungere. Ho fatto la scarpetta.
Le alici fritte leggerissime e fragranti, quelle marinate si pulivano facilmente segno di inequivocabile freschezza.
Ok, va bene…avrò perso l’opportunità di assaggiare i vari “amuse bouche” del grande chef, non avrò avuto il sommelier che mi serviva il vino, non ho goduto dell’arte delle decorazioni ormai sempre più sterili, avrò perso la possibilità di conoscere l’estro creativo di ecc ecc…
La mia risposta:”E chi se ne fotte?”.
Ho mangiato bene, ho sorriso tanto, ho ascoltato l’esperienza di un territorio affascinante e sono andato via felice. Questo è ciò che conta.
Torniamo a valorizzare i piccoli che ci fanno star bene e si spende il giusto…
Trattoria Pizzeria da Gigino dal 1960
Via Miramare 10
San Lazzaro Agerola (Na)
Cell. 3334130017 – 081 8025069
Dai un'occhiata anche a:
- La cena dell’estate all’Osteria del Notaro
- Candida Di Pierro e il Gallery Bistrot Contemporaneo a Troia: tutta la Daunia da mangiare e da bere
- Li Risi a Lecce: un salotto buono dalla solita routine
- Ecco il nuovo Don Alfonso a Sant’Agata sui due Golfi
- L’officina del Gusto a San Leucio del Sannio (BN)
- Il Principe a Pompei: tradizione, creatività e contaminazioni nella cucina
- La Masseria di Ciccio a Limatola (BN), una verace e rara Trattoria Rurale
- Maninpasta – La cucina della mamma: rotta consigliata per mangiare piatti sinceri e di qualità a Caserta