Uva: greco di Tufo
Fascia di prezzo: Nd
Fermentazione e maturazione: acciaio
Vista: 5/5. Naso 22/30. Palato: 25/30. Non omologazione 31/35
Un salto veloce alla Cantinella di Napoli per provare qualche piatto di Agostino Iacobucci. Ritroviamo Gianni Piezzo rientrato alla base dopo una bella esperienza da Gennaro Esposito e la solita domanda, un bianco vecchio please, di quello che i vostri clienti mai vi comprerebbero please.
Ed arriva così la sorpresa della giornata. Il Cutuzzi Greco di Tufo 2003 dei Feudi di San Gregorio.
Direi doppia sorpresa, ma a ben pensarci dovevo aspettarmelo. Il Greco di Tufo base dell’azienda di Sorbo Serpico, prodotto in alcune annate anche sino a 500mila bottiglie, non ha mai deluso naso e palato presentandosi sempre bene all’appuntamento e spesso riuscendo ad emergere anche in degustazioni coperte.
La fuga in salita in questo caso avviene grazie a due luoghi comuni rovesciati dai fatti: quello della 2003 annata calda e impossibile soprattutto per i bianchi e il mio scarso entusiasmo per i cru dei Feudi, in molto annate pieni di note dolci e non adeguatamente pimpanti come ci si aspetterebbe da vini irpini e per di più di fascia più alta.
Invece questo Cutizzi 2003, vecchio Tre Bicchieri della Guida 2005 Slow/Gambero, sin dalla prima annusata si presenta fresco, agrumato, senza alcuna nota di stanchezza o di surmaturazione.
Anzi, al contrario. La polpa del frutto prevale sicuramente sulle note di zolfo tipico di molti Greco delle piccole aziende, ma nel complesso ci troviamo di fronte ad un naso non ruffiano, snello e appagante.
In bocca, come sempre succede con questo vitigno, le note migliori: piena, ricca, dotata di grande acidità, molto lunga.
Un esempio di cosa potremmo avere noi oggi se queste bottiglie, invece di uscire a pochi spicci (sui 14 euro in enoteca nel 2005), fossero rimaste ad aspettare i tempi lunghi della evoluzione in vasca e in bottiglia.
Un buon vino, insomma, che rivela le potenzialità dell’agricoltura dei Feudi ormai completamente riconvertita alla totale territorialità. Il vigneto di Santa Paolina spicca per la qualità rurale curata sin nei minimi dettagli ed è un esempio virtuoso a tutte le piccole proprietà che sono ancora coltivate nel piccolo areale della docg bianca campana più venduta.
Energico sulla triglia con il foie gras, centrato sullo spaghetto con pomodorino, origano e tartare alici crude.
Sede a Sorbo Serpico, Località Cerza Grossa Tel. 0825.986266 www.feudi.it Ettari: 250 di proprietà. Bottiglie prodotte: 3.800.000. Vitigni: aglianico, piedirosso, falanghina, fiano, greco, primitivo,merlot
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