di Virginia Di Falco
Cus Cus Roma, è un piccolo locale dedicato al cuscus siciliano nei pressi di Piazza Bologna. Lo ha aperto lo scorso febbraio Simona Iacono, occhi scurissimi, volto mediterraneo, un sorriso che si è portato dietro dalla provincia di Ragusa. E’ proprio lì che suo padre Carmelo aprì la sua trattoria di mare quarant’anni fa, dove ad un certo punto ha cominciato la lavorazione artigianale del cuscus con discreto successo, nonostante i 300 chilometri che lo separavano dal trapanese, vera patria di questo piatto.
Il sogno di Simona è stato sempre quello di aprire un posto qui a Roma proprio insieme al padre, che però, fatto il suo percorso, ha preferito passare la staffetta dell’attività ai figli.
Una cucina a vista, o meglio, completamente aperta a chi entra e vuole seguire il lavoro di sgranatura o cottura al vapore del cuscus. Preparato all’antica maniera, completamente artigianale, e personalizzato con un’idea di cannella e mandorle tritate finemente.
Colori vivaci, forti, come quelli del Mediterraneo. Una piccola saletta di appoggio, con qualche tavolino, le maioliche del pavimento che ricordano quelle delle case siciliane. Simona se l’è portate dietro, come tanto altro, dalle ciotole per la lavorazione della semola a quelle usate per il servizio, tutte di ceramica locale, fatte da un amico artigiano.
Le varianti di carne, pesce e verdure, sei al giorno, sono scritte alla lavagna. Qui davvero quello che offre il mercato e la stagionalità detta il menu quotidiano. Tra i vari condimenti c’è sempre l’opzione vegetariana; le ricette ricalcano sia quelle della tradizione isolana, come ad esempio il pesce spada con le melanzane; sia della cucina romanesca, come la carne alla picchiapo’ o il pollo con i peperoni; oppure ogni tanto incursioni etniche, come nel caso delle verdure con curry e curcuma. Qualche antipasto sempre pronto, solitamente di prodotti siciliani, come il misto “Ibleo” o il panino mignon con la caponata. Da bere, qualche etichetta siciliana o di birra arigianale di Marina di Ragusa.
Di carattere e ben amalgamato, il cuscus con verdure e agnello; hanno sapore e sono umidi al punto giusto quelli di pesce e quando – come nel caso del cuscus con spezzatino di vitella – sembra che sia un po’ troppo asciutto, ecco pronto il rabbocco di sughetto dalla cucina.
Se poi si è fortunati si trova anche le scaccia, tipico ripieno siciliano, e se si è fortunatissimi la scaccia con la ricotta che prepara la madre di Simona quando viene a trovarla a Roma.
E per chiudere, c’è una soluzione anche in caso di crisi ipoglicemica, con la ricca crostata alle noci, sempre in carta: tanta energia e un pezzetto di felicità.
L’ambiente, così come il servizio, sono molto informali ma di grande cordialità. E’ vero che funziona molto bene l’asporto ma qui si torna sempre volentieri anche solo per assaggiare una nuova combinazione di ingredienti e sorseggiare un calice di vino.
In meno di un anno, è probabilmente questo il risultato più importante di Simona: essere riuscita a far conoscere il suo cuscus ad un pubblico più vasto di quello del quartiere, così come alle guide di settore; ma, allo stesso tempo, aver creato un luogo in cui funzionano le dinamiche proprie della comunità rionale. Cominciano a ritrovarsi i clienti affezionati, i vicini passano per chiedere come va, qualcuno si ferma solo per il piacere di una chiacchiera.
Insomma, non si può non ritornare.
CUS CUS ROMA
Via Arezzo, 39 (piazza Bologna)
Aperto dal lunedi al sabato, dalle 12:00 alle 22:30
Chiuso: domenica
Tel. 349 360 3694
Conto dai 10 ai 25 euro.
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