di Virginia Di Falco
Cucine di Strada, la manifestazione organizzata a Roma nel quartiere della Garbatella dall’8 all’11 ottobre dalle associazioni Sarti del Gusto e Compagnia della Terra Alta, è una vera e propria festa popolare dello street food.
Ha già raccolto nei primi due giorni una media di circa 30.000 persone a sera e, nonostante la pioggia, promette di metterne insieme ancora di più tra sabato e domenica.
Il percorso si snoda tra le strade del quartiere della Garbatella, partendo da via Passino, a pochi metri dalla fermata della metropolitana, attraversando piazza Sant’Eurosia fino al Parco Nobels.
Non c’è un ticket di ingresso, ogni stand ha la sua cassa: si sceglie e ci si mette in fila per ordinare.
Atmosfera di festa, come deve essere, pubblico di giovani e di famiglie, code – sempre piuttosto ordinate, per la verità ma consistenti– praticamente a tutti gli stand. Che sono poi una sequenza di bracerie, piccole cucine all’aperto, food trucks.
Cosa si trova?
Di tutto. Dagli alimenti più poveri che storicamente fanno parte della tradizione di cucina ambulante del nostro Paese, alle novità delle proposte vegane o attente alle intolleranze alimentari. Dalle specialità regionali ad incursioni più o meni conosciute nella cucina spagnola, messicana o del barbeque americano.
Tanto per cominciare, se non riuscite a fare a meno del panino, non avrete che l’imbarazzo della scelta. Da quello gourmet, che nobilita l’hot dog, con i wurstel di culatello; al sandwich con il pulled pork da vero American barbeque del team SPQR Grillers.
Ma anche pane e panelle e la frutta martorana dello stand siciliano con i cannoli preparati al momento; le scamorze con le pere del Molise; gli arrosticini abruzzesi, la tiella di Gaeta.
E ancora, la pizza e i supplì della Gatta Mangiona di Giancarlo Casa, la porchetta dello staff di Supplizio, il kebab e i felafel della cucina mediterranea di Mezè Bistrot.
E’ sicuramente presto per fare bilanci, ma di sicuro ci sono dati a sufficienza per fare qualche riflessione sulla diffusione dello street food.
Intanto una conferma. L’attenzione all’alimentazione di qualità, a partire dalla consapevolezza dell’origine dei prodotti, non riguarda più pochi maniaci dell’etichetta ma abbraccia anche la curiosità sul cibo da sempre considerato più popolare. Quello degli ambulanti, dei food track, dei panini e del fritto da strada.
Questo aspetto comporta ormai il coinvolgimento a vario titolo di milioni di persone ed è dunque una voce non secondaria della nostra economia.
Non a caso, in questa manifestazione gli organizzatori hanno puntato ovviamente sulla varietà e qualità degli espositori, ma sforzandosi di inserire la degustazione in una cornice di discussione e riflessione più ampia che coinvolgesse il pubblico di appassionati insieme ad operatori del settore ed università (due gli Atenei coinvolti, Milano Bicocca e Roma Tre).
L’impressione che si ricava anche da un’esperienza come Cucine di Strada, infatti, è che al di là del carattere popolare insito nel cibo da strada – e che si è voluto rimarcare proprio scegliendo un quartiere dall’anima pop, come quello della Garbatella – ci troviamo di fronte ad un settore dell’enogastronomia che non sembra conoscere crisi anche quando si alza il livello della qualità (e dunque del prezzo). E che, anzi, pur in una fase di calo dei consumi, una fetta sempre più consistente di pubblico non abbassa la soglia di attenzione e di curiosità neppure su un panino.
CUCINE DI STRADA PER LE VIE DI ROMA
Quartiere Garbatella, 8-11 Ottobre 2015
giovedi e venerdi, ore 19:00 – 24:00
sabato, ore 12:00 – 24:00
domenica ore 11:00 – 22:00
www.cucinedistradaroma.it
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