di Marina Betto
L’Abbazia di Novacella in Alto Adige è una delle cantine più antiche del mondo. Fin dalla sua fondazione nel 1142 era circondata da vigneti e l’uva veniva vinificata nella cantina abbaziale. Sono quindi 900 anni che il vino viene prodotto in questo luogo non più certo per autoconsumo come è stato per parecchi secoli ma oramai ha raggiunto una fama di qualità in tutta la regione e ottenuto riconoscimenti importanti assegnati da esperti e consumatori internazionali.
L’obiettivo è stato sempre quello di migliorare la qualità dell’uva, puntando ad una perfetta maturazione, con un lavoro manuale impegnativo e faticoso per preservare un ambiente naturale intatto così come è stato lasciato dai predecessori dell’Abbazia. La gestione sostenibile dell’azienda è il filo conduttore, il principio ispiratore di ogni scelta fatta per una produzione ad impatto ecologico zero fin dal 1982.
Proprio dalle vigne di Novacella provengono i vini bianchi che nascono sulle colline della Valle Isarco fra i 600 e i 900m di altitudine su terreni ghiaiosi, plasmati dallo scorrere dei ghiacciaimentre i vini rossi si fanno con uve coltivate più in basso vicino Bolzano e Corniano. L’Abbazia èin montagna dove le escursioni termiche sono la norma e con il terreno di origine glaciale si crea un mix che aiuta Sylvaner, Gruner Veltliner e Kerner, Riesling, Muller Thurgau, Pinot Grigio e Gewurztraminer ad esprimere quelle particolari note aromatiche e minerali caratteristiche. Il clima fresco e rigido della Valle Isarco non si adatta invece a coltivare uve a bacca rossa e già nel 1623 l’Abbazia di Novacella acquistò dei vigneti a Bolzano che è una delle città più calde d’Italia. Qui il sole e i venti del sud creano un clima ideale per il Lagrein che ha note corpose e aromatiche, poi ci sono i vigneti coltivati a Schiava sulle colline a nord di Bolzano. I vini proposti sono tantissimi divisi in varie linee tra cui “Praepositus” dedicata ai 58 Abati di Novacella.
Per questa linea i vigneti sono selezionati e le rese sono bassissime donando una qualità superiore.Il Sylvaner è una vecchia varietà austriaca, nata da un incrocio di Savagnin e Osterreichisch Weiss,radicatasi in queste zone altoatesine che propone intense note di pera matura e fiori di sambuco e spezie, un gusto minerale e sapido. Il Sylvaner
Praepositus assaggiato nelle annate 2022, 2021,2018 (elegante con sentori di noce e vaniglia), 2015(ancora fresco), 2011, 2006(con una nota raffinata di evoluzione che ricorda la liquerizia dolce) è un vino emblema di questa viticoltura.
Se ben conservato regge il tempo e se nell’annata 1999 una bottiglia su due è buona il Sylvaner 1976 ha note di vermouth ma rimane ancora sorprendentemente molto fresco e agrumato, lungo e con riconoscimenti di cedro candito.
Il Pinot Nero Riserva Praepositus è un vino dalla struttura acida che si caratterizza con profumi di sottobosco e cannella. Le uve provengono da Markhof, Corniano e Appiano. Viene fermentato in acciaio e la maturazione è in barrique e tonneaux per due anni più un anno di bottiglia.
Le annate2020, 2016(elegante e freschissimo), 2011(dai profumi freschi e fini), 2007, 2000 (vino delicato, sapido, con profumo di arancia e rose secche) è un vino dalle sfaccettature rubino brillante nelle annate migliori anche più vecchie come dimostra l’assaggio dell’annata 1994 ancora con una filigrana di acidità presente è un vino integro che però comincia ad assottigliarsi.
Le annate 2000 e 2016 assaggiate sono state una vera scoperta.
Il Lagrein Riserva Praepositus 2002 ha un colore scuro quasi nero con riflessi violacei, ciliegia, bacche rosse e cioccolato. E’ succoso e potente con evidente vena acida. Viene coltivato a Gries eBolzano e fermenta in acciaio, matura in barrique 24 mesi più 12 mesi di bottiglia.
La linea Insolitus di Abbazia di Novacella è invece quella che permette di giocare, di fare innovazione, di fare delle prove, un po’ come artigiani, che se ben concepite queste prove poi diventeranno realtà concrete e in qualche caso ripetibili ma non sempre. Di questa linea il Pinot Nero Riserva X62342018 è affinato in anfora e diviene non più un vino tutta frutta ma l’effetto dell’anfora sul tessuto del vino e lo rende rotondo. Il Sylvaner Ton Insolitus. Il Sylvaner Perlae 36 Insolitus, Lagrein Rosé Rosa Insolitus 2023 e il Pinot Bianco Quota Insolitus 2018 tutti da provaree molto gradevoli.
La linea Classica è sinonimo di qualità e longevità, di questa linea il Pinot Nero Classico 1994 che ha fatto solo legno grande è ancora incredibilmente un vino fresco, rimanendo integro senza accenno di ossidazione.
I vini con menzione di vigna provengono da due vigne selezionate di Novacella e del podere Markhof a Corniano. Nel vigneto Stiftsgarten (giardino abbaziale) di Novacella si coltiva Sylvaner, le viti hanno più di 50 anni, rese basse e un’esposizione ideale forgiano un vino elegante e potente. Sylvaner Stiftsgarten 2018, 2019(con interessanti note di tabacco è un vino completo) e 2021(con note fumé e vanigliate e grande sapidità) e 2022 (prova di botte).
Il secondo cru è il vigneto Oberhof a Corniano del podere Markhof dove si coltiva il Pinot Nero. Questo è un vino di carattere, elegante, ricco di acidità e tensione unita alla mineralità che fermenta in acciaio e matura in barrique per 24 mesi più 18 mesi di bottiglia. Pinot Nero Riserva Vigna Oberhof 2019, 2020 (dotato di tannino fine ed elegante), 2021 sono tre vini complessi di cui si producono circa 1600 bottiglie.
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