COLLI DI CASTELFRANCI
Uva: aglianico
Fascia di prezzo: da 1 a 5 euro
Fermentazione e maturazione: acciaio
Non temete cari amici, non ci siamo dimenticati della gioia di vivere del vino, il rosato. Nè della campagna a suo favore che abbiamo fatto nel 2004. Al ristorante Tre Olivi del Savoy di Paestum ci siamo imbattuti nuovamente nel Crote dei Colli di Castelfranci, azienda giovane in territorio docg Taurasi di cui noi abbiamo apprezzato sinora soprattutto i bianchi, non a caso l’enologo Alessandro Mancini è a nostro modesto avviso uno dei migliori bianchisti del Sud. Dobbiamo dire dunque di questo 2002, non del 2003 di cui abbiamo già scritto tutto il bene possibile nella nostra Carta dei Vini: un bicchiere superbo, siamo colpiti dalla metamorfosi dell’aglianico che da queste parti ha spiccate note minerali e soprattutto decisa freschezza. Con l’annata 2002 in Irpinia valeva forse la pena fare più il rosato che tanti Taurasi commerciali! Il colore rosa cerasuolo annuncia un naso intenso e abbastanza persistente, con decisi sentori floreali di rosa e fruttati di mela, in bocca si esprime ancora meglio: intenso, persistente, fresco, la magrezza di quella annata è davvero solo un ricordo, in grado di affrontare regolando la temperatura praticamente tutta la cucina marinara italiana con l’eccezione di quella calabrese dove comunque il peperoncino accompagna i polipetti affogati, quasi tutte le carni bianche, i funghi, persino la colatura di alici di Cetara a cui in genere va accompagnato un bianco strutturato e passato in legno come il Serole di Terre del Principe o il Vigna Caracci di Villa Matilde. Dunque il Crote è vino delle ricette di costa o internazionali, allegro, una bella eccezione nel panorama irpino dove invece il rosato non è mai stato preso in considerazione seria da alcun produttore fatta eccezione per il mitico Lacryma Rosa di Mastroberardino. Non siamo tecnici sino al punto da controfirmare quel che abbiamo pensato, ma ve lo trasferiamo ugualmente: sarebbe una buona base per un grande spumante metodo classico. Questo 2002 si annuncia sicuramente longevo, la sua forma era assolutamente smagliante e crediamo sia destinato solo a migliorare. Dunque il precetto per il 2005 non cambia poi molto: insistete sui rosati perché il rapporto con il prezzo gioca a favore del consumatore e farete grandi scoperte, diffidate di ristoratori impegnati solo nel bianco e nel rosso perché non hanno curiosità enologiche e dunque non sanno fare bene il proprio lavoro. Del resto sappiamo tutti che sicuramente in Campania il peggiore dei rosati è migliore della media dei rossi! Voilà.
Sede a Castelfranci, Contrada Braudiano
Tel e faxi 0827.72392
Sito: http://www.collidicastelfranci.com
Email: cantina@collidicastelfranci.com
Enologo: Alessandro Mancini
Bottiglie prodotte: 150.000
Ettari: 10
Vitigni: fiano, greco, aglianico
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