Crescono il numero e la fama delle donne assaggiatrici di vino. Esiste per davvero un approccio “femminile” alla critica del vino o al suo racconto e, nel caso, come si distingue?
Come membro dell’Associazione italiana nazionale Le Donne del Vino mi rivolgo alle critiche di vino in Italia per saperne di più.
Oggi lo chiediamo a Barbara Amoroso.
Toscana di nascita, giornalista per incoscienza, sommelier per passione. Alla larga gli astemi: dal vino agli spirits il salto è breve e lei li adora entrambi. Il suo mantra: bere poco ma bere ottimo. Il suo sguardo sul vino lo potete leggere su Corriere Vinicolo, Cucina & Vini, Winesurf, Bubble’s, Gustarviaggiando e vederla ogni giovedì nel primo talk show enogastronomico al femminile La La Wine.
Quando e come nasce il tuo amore per il vino?
Tra i primi ricordi d’infanzia conservo la sensazione degli acini di vino che scoppiano tra le mie mani immerse nel tino di legno in mezzo al via vai della vendemmia, tra le voci lungo i filari della piccola tenuta di famiglia. Mio padre ha lavorato per Antinori e i suoi racconti sul marchese e le figlie, come persone e come e imprenditori, hanno unito ricordi e folgorazione. La scrittura ha spinto infine la passione verso la professione, la ricerca, lo studio, l’assaggio.
A tuo avviso, come e quanto credi sia evoluta la critica del vino negli ultimi 20 anni?
Cresciuta la qualità del lavoro in vigna e cantina, la critica ha fatto altrettanto, intersecando gusti e mode. Su quest’ultime non so quanto possa essere evoluzione fare voli pindarici tra i descrittori di un vino che diventano così difficili da recepire da spesso allontanare anziché no da un vino. Che poi alla fine, se non ti capisco, se non mi rimani impresso, mi sa che qualcosa non ha funzionato a livello critico e comunicativo.
Quali sono i tuoi riferimenti?
Sono di parte senza se e senza ma: la squadra di Winesurf, che unisce memoria, ‘database’ esperienziale e gustativo, lavoro di squadra e la volontà di insegnare, ormai merce rara. Sembrano tutti gelosi dei loro ‘segreti’ o presunti tali. Quando invece cerco un enologo, Vincenza Folgheretti, Donna del Vino anche lei. Grinta, gentilezza e disponibilità rare. Nel complesso sono piuttosto diffidente: ti devo poter guardare negli occhi per decidere se ispirarmi a te o meno.
Credi che l’approccio alla degustazione cambi tra uomo e donna?
Credo cambi in base alla maturità degustativa e non in base al genere. Maggiore è la memoria sensoriale più cerchi gusti e profumi nuovi, sofisticati, non scontati. Cultura e obbiettivi sono le altre discriminanti. A parità di esperienza e preparazione non credo ci sia differenza. Direi che la differenza è negli occhi di chi guarda.
E come cambia l’approccio ai social e/o al modo in cui il vino si racconta nonché alla formazione di settore?
I social sono una comunicazione rapida, per emergere nel mare magnum dei contenuti online i post devono essere veri, tornare a essere lo spioncino nella porta della vita quotidiana anziché la nuova forma di brochure online che personalmente mi annoia. Per arrivare devi conoscere l’argomento ed esporti almeno un po’, una sorta di fido se ci metti la faccia. La formazione è fondamentale per valorizzare il lavoro dei produttori e una forma modulare certificata forse la renderebbe più accessibile. Siamo entrati nell’epoca in cui la didattica deve sposare le capacità oratorie, che sia agli eventi o in aula: in molti ‘luoghi’ abbiamo… ampi margini di miglioramento. E l’esplosione del digitale dell’era Covid19 rende questo binomio improcrastinabile.
Chi vedi nel futuro della critica enologica?
Se vuoi nomi e cognomi non li faccio per scaramanzia nei loro confronti ma vedo chi studia, chi assaggia, chi resta umile, chi non si fa sedurre dal dio denaro, chi conosce il lavoro in vigna, chi vuole raccontare un vino e non decretare classifiche. Ecco chi vedo.
Critiche e degustatrici: il vino italiano al femminile 1| Stefania Vinciguerra
Critiche e degustatrici: il vino italiano al femminile 2| Cristiana Lauro
Critiche e degustatrici: il vino italiano al femminile 3| Monica Coluccia
Critiche e degustatrici: il vino italiano al femminile 4| Elena Erlicher
Critiche e degustatrici: il vino italiano al femminile 5 | Chiara Giannotti
Critiche e degustatrici: il vino italiano al femminile 6 | Divina Vitale
Critiche e degustatrici: il vino italiano al femminile 7 | Adele Elisabetta Granieri
Critiche e degustatrici: il vino italiano al femminile 8 | Laura Di Cosimo
Critiche e degustatrici: il vino italiano al femminile 9 | Antonella Amodio
Critiche e degustatrici: il vino italiano al femminile 10 | Valentina Vercelli
Critiche e degustatrici: il vino italiano al femminile 11 | Giovanna Moldenhauer
Critiche e degustatrici: il vino italiano al femminile 12 | Barbara Brandoli
Critiche e degustatrici: il vino italiano al femminile 13 | Laura Franchini
Critiche e degustatrici: il vino italiano al femminile 14 | Adua Villa
Critiche e degustatrici: il vino italiano al femminile 15 | Alma Torretta
Critiche e degustatrici: il vino italiano al femminile 16 | Rosanna Ferraro
Critiche e degustatrici: il vino italiano al femminile 17 | Francesca Ciancio
Critiche e degustatrici: il vino italiano al femminile 18 | Liliana Savioli
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