A cura di Giulia Cannada Bartoli
Prima della perfomance della squadra della generazione dei trentenni che ha chiuso la serata, è toccato a Cristina Bowerman, una tra le poche chef italiane stellate. Un percorso inusuale raccontato da Fiammetta Fadda: arriva ai fornelli dopo la laurea in Giurisprudenza in Italia e in California e poi, quella in Arti Culinarie in Texas. Oggi dopo 6 anni alla direzione di Glass Hostaria nel cuore di Trastevere a Roma, dove non solo è chef ma si occupa della gestione imprenditoriale del locale, la Bowerman ha intrapreso una nuova avventura insieme ai fratelli Roscioli: il Romeo, un locale di charcuterie dove si occupa dell’angolo gastronomico, ma anche di confezionare panini d’autore. Questa esile donna con la passione della conoscenza e la curiosità tipicamente femminile è una ferma sostenitrice della grandiosità della cucina italiana di questi anni e della necessità di sdoganarla dall’immagine che se ne ha troppo spesso all’estero. Bisogna far passare – continua Cristina- il ‘concept’ della cucina italiana, non necessariamente corrispondente a specifici piatti, così come la moda italiana nel mondo non corrisponde a capi particolari: è uno stile.
La cucina di Glass si caratterizza per l’utilizzo del prodotto nella sua interezza, senza buttare via nulla. Questo concetto è stato applicato anche ai piatti presentati a Paestum: un risotto tostato a secco con burro di bufala realizzato da Cristina, con cipolla sfumata al sakè e profumato all’anice stellato. Il piatto si finisce con erbe aromatiche e fiori edibili.
Il secondo piatto, quello degustato, è un dessert, l’unico della giornata:
zuppetta di espresso alla bufala realizzato con latte condensato di bufala, mandorle tostate, gelatina di caffè e gelato al Baileys. Sapori rinfrescanti accostati con modernità e tecnica acquisita in anni di studio.
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