di Marco Contursi
Ce la faremo…….ma pure no.
E NON ce la faremo perché il buonsenso non appartiene a questa umanità, in cui vige, sono sempre più convinto, la regola del “2 su tre”, ossia ogni 3 persone, due sono prive di ogni buonsenso. E poiché i simili “si apparano” coi simili, anche nelle votazioni, salgono quasi sempre i peggiori.
Quello che sta accadendo in questi giorni ne è un chiaro esempio:
- Il virus circola e circolerà sempre finchè non si trova un vaccino. Non è pensabile coniugare una vita lavorativa quotidiana con l’assenza di contagi. Riflettete, se neanche due mesi di quarantena quasi totale sono riusciti a fermare i contagi, come si può pensare non avvengano con tutto aperto? Ci sono stati decini di positivi in una nave militare e in un seminario quindi è la dimostrazione che se si lavora, se si incontrano persone i contagi aumentano inevitabilmente.
- Per fortuna il 90% dei contagiati attuali è asintomatico o paucisintomatico e anche quelli che devono ricorrere alle cure ospedaliere sono, grazie ai protocolli attuali, fuori pericolo in pochi giorni. Resta una minoranza, che purtroppo sviluppa problemi maggiori, e purtroppo non sono evitabili, ma sono contenibili.
Premesso ciò, manca totalmente il buonsenso da parte di tutti:
- Manca il buonsenso al Presidente De Luca che minaccia ogni giorno lockdown senza rendersi conto di cosa accade dopo una sua pronuncia. Ordini disdetti, gente che si precipita ai supermercati, anziani in panico che corrono in farmacia. Insomma, un gran casino. Sempre De Luca obbliga a tenere la mascherina anche per strada, cosa totalmente inutile e mette regole capestro ai ricevimenti, con l’unico risultato di danneggiare il settore, senza ottenere benefici concreti, poiché le persone si incontrano comunque e festeggiano nelle abitazioni private. Quindi non serve a nulla vietare eventi di più di 20 persone ma dovrebbe potenziare la risposta della sanità, capendo che, per fortuna, solo una minima percentuale dei positivi necessiterà di cure ospedaliere. Al contempo non è possibile che per fare un tampone passino 10 giorni, più altri 5-6 per avere i risultati. Questo è inaccettabile.
- Manca il buonsenso alle persone che organizzano eventi in un momento storico in cui bisogna starsene tranquilli, organizzano feste inutili solo per il piacere di vedersi, stanno ammassati fuori a discobar senza la minima precauzione. Bisogna capire che i contagi non si possono evitare totalmente ma è NECESSARIO contenerli, ossia evitare che 60-70 persone necessitino contemporaneamente di tamponi o ricoveri per non ingolfare il sistema sanitario già provato. Quindi evitare ogni occasione di aggregazione numerosa, non necessaria. Che significa? Che se due persone si devono sposare adesso, un minimo di festeggiamenti, prendendo precauzioni devono pur farlo, ma invece è totalmente assurdo organizzare ora manifestazioni con scopi vari, (beneficenza, promozione sociale, politica, pubblicità ecc..) che possono tranquillamente essere rimandate a tempi migliori. Perché se in uno di questi eventi che vede alcune centinaia di persone intervenire, si sviluppa un focolaio, poi è un gran casino. Qualcuno dirà “ma si prendono precauzioni”, ma poiché nessuna precauzione lo è al 100% perché rischiare se non è strettamente necessario fare ora questi eventi e oltretutto sembra non si tratti neanche di lavoro ma di beneficenza. Chi la riceve può tranquillamente aspettare, ergo perché rischiare? Ma invece si continuano a fare, partecipano chef e pizzaioli, gli stessi che poi si lamentano se De Luca chiude tutto. Ma lo volete capire che anche voi dovete fare la vostra parte per non far andare tutto a rotoli.
- Manca il buonsenso alle persone comuni, che bevono dallo stesso bicchiere, si scambiano la sigaretta o lo spinello, si aggregano a decine solo per il piacere di farlo, non usano precauzioni neanche minime come lavarsi le mani. Potrei citare numerosi esempi da me notati in questi giorni. Uno su tutti, fresco fresco di stamane. Il barista che tocca il bordo di un bicchiere da cui ha appena bevuto un cliente, e subito dopo tocca il cucchiaino con cui dovrei girare il mio caffè. Oppure lo stesso barista che si umetta le mani con la saliva per prendere dei tovaglioli di carta che si erano “azzeccati” tra loro, e li mette nel contenitore a disposizione dei clienti.
Soluzioni? Nessuna definitiva finchè non ci sarà il vaccino, ma con un pizzico di buonsenso da parte di tutti, si conterranno i danni, sia alla salute, sia all’economia.
Ma, a dirla con sincerità, poiché ritengo che di buonsenso ce n’è poco, le cose si complicheranno da qui a Natale.
Ed io?…….io speriamo che me la cavo.
Dai un'occhiata anche a:
- Ristorazione in crisi? No, non va tutto bene. Soprattutto nei piccoli centri
- Crisi del vino? La verità è che abbiamo smesso di voler essere adulti
- Andrej Godina: Report ha ragione, il caffè italiano è in ritardo su trasparenza e cultura della filiera
- L’alcol logora chi una bottiglia del barbaresco di Gaja non ce l’ha
- Roccaraso invasa? Lasciateci la frittata di maccheroni
- Il Fine Dining è morto, l’avanguardia pure e io non mi sento troppo bene
- Sonia Gioia: da giornalista gastronomica a “donna dei cani”
- Le sei tendenze nel mondo pizza che vivremo nel 2025