di Roberta Raja
Durante la presentazione della verticale storica di Grecomusc’ di Contrade Taurasi da Rosiello a Posillipo delle annate 2004, 05, 06, 07, 08, 09 e 2010 (in anteprima) i partecipanti hanno potuto godere di un inaspettato e straordinario fuori programma: la degustazione in anteprima del Taurasi Coste 2007 e del Taurasi Vigne d’Alto 2007!
Taurasi le cui uve di Aglianico derivano da due piccoli cru aventi caratteristiche pedologiche differenti.
Ancora una volta Sandro Lonardo riesce a stupirci, mantenendo fede ai principi che dirigono la filosofia aziendale, creando dei prodotti che sono il risultato del connubio tra l’amore per la terra, l’attenzione al processo tecnologico e la sperimentazione, nel rispetto dei più antichi processi di vinificazione.
La voglia di comprendere le potenzialità enologiche del principe dei vitigni autoctoni, Aglianico, che dà origine al Taurasi è diventata sperimentazione per a classificare le zone più vocate in “cru”, cioè zone vitivinicole con spiccate vocazioni ed espressioni di “terroir”.
Avere l’opportunità di degustare due vini costituiti dalla medesima varietà di uva, impiantati nello stesso anno (1982), sullo stesso portainnesto e avente in comune sistema d’allevamento (cordone speronato) e processo di vinificazione ci induce, inevitabilmente, a fare una riflessione comune tesa ad avvalorare sempre più il concetto di “terroir” nell’accezione più alta del termine .
I due vini hanno rivelato istantaneamente una differenza sostanziale del pool aromatico; il primo (Taurasi “Coste”-2007) è parso più “leggibile”, con un tocco di frutto in più, con tannini più morbidi, mentre il secondo (Taurasi “Vigne d’Alto”-2007) ha subito ostentato un carattere più austero, “turbando” il naso con note fortemente minerali e sulfuree; al palato, tannini un po’ più invasivi, ma sempre eleganti e “sapienti”.
Le due diverse espressioni sono ovviamente da ricercare nelle differenti caratteristiche pedoclimatiche dei cru.
Coste Taurasi 2007 si trova a 340 metri ed è caratterizzato da un terreno calcareo-argilloso molto compatto, l’impianto (calcareo-argilloso) preesistente è “riaffiorato” in seguito al dilavamento delle ceneri laviche, dovuto allo scorrere del fiume Calore.
Case d’Alto Taurasi 2007, è a 400 metri sul livello del mare. Il terreno, originato da ceneri e pomici, presenta una piattaforma cineritica, è profondo, a tessitura moderatamente grossolana e ben drenato, caratteristiche che lo rendono “donatore” di una grande mineralità.
I due Taurasi in degustazione, sono stati un esempio di come il terroir assuma un significato piuttosto complesso, rappresentando un insieme di fattori diversi e assolutamente tipici di un territorio, tanto da riuscire ad impartire ai vini caratteristiche uniche .
Si auspica che, l’esempio di Sandro Lonardo faccia riflettere ed arrivare alla conclusione che il controllo sulla produzione di un vino è sicuramente scaturito da un amore carnale per la propria terra, ma è anche il frutto di sperimentazione e studio “matto e disperatissimo”.
Altra cosa importante: quanto più si lega il vino alle caratteristiche del terreno, tanto più il successo è assicurate e non si corre il rischio di essere imitati.
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