Che cosa non si fa per scroccare un pranzo in cambio di una foto. La lettera di un ristoratore

Pubblicato in: Curiosità

Stamane ho ricevuto questo racconto che vi giro da un ristoratore con cui ci conosciamo da un quarto di secolo.
Caro Luciano spero che tu stia bene, e come vedo dai social e dal tuo sito, credo che tutto vada bene. Ti importuno per dirti una cosa stranissima ed imbarazzante che ci è accaduta al nuovo ristorante a XXXXXa, dove ci siamo trasferiti poiché mia figlia ha deciso di proseguire lei la nostra avventura ovviamente sempre con noi al suo fianco.
L’altra mattina ci chiama un tale a telefono presentandosi come collaboratore di top 50 ristoranti d’Italia, chiedendoci se potevano venire con la troupe per delle foto ed una intervista, io conoscendo questo mondo ho chiesto che queste cose vanno programmate, ma che essendo in zona gli faceva piacere passare anche verso le sette per fare qualche foto al locale, un paio di portate, ed una intervista.
Acconsento in buona fede, ma al loro arrivo ci rendiamo conto che sono due persone, una coppia, con pochi strumenti a disposizione ( due telefonini) ci chiedono di accomodarsi ad un tavolo e di poter degustare alcune portate e fare delle riprese e foto durante la preparazione.
Noi mia figlia in primis inizia fortemente a dubitare ed inizia ad incalzarli con varie domande, alle quali i due cercano di svincolarsi, ad un certo punto intervengo consigliando ai due di non presentarsi a nome di un importante format, fatto di professionisti del settore, perché si rischia una denuncia, i due continuano a svincolarsi anche perché nel frattempo arrivano a tavola giusto due assaggi, mi faccio anche intervistare, per avere una tracciabilità, ma con molta classe gli facciamo capire che è meglio andarsene, e che avremo chiesto miglior delucidazioni a 50 top ristoranti. Mi faceva piacere fartelo sapere, perché mia figlia “tosta” anche se con i suoi venti anni, voleva andare dall’avvocato.
Grazie a presto
Carissimo LP
Non è né il primo, nè l’ultimo caso e non riguarda solo noi. Una volta uno si presentò come mio fratello (il quale peraltro sta a riso integrale da quando è nato e poco altro) e il ristoratore ebbe la prontezza di mandarmi una foto. Per una volta per tutte lo ribadisco in questa sede ma adesso faremo una campagna social sull’argomento. Gli ispettori di 50 Top (Pizza e Italy) non si presentano, pagano il conto e vanno via. Se qualcuno dovesse agire diversamente vi preghiamo di segnalarcelo. Come segnalateci anche agenti locali di nostri sponsor che promettono impossibili ingressio previo acquisto degli stessi. E’ millantato credito nel modo più assoluto e non è una cosa desiderata neanche dai board dei partner di 50 Top.
Scriveteci, denunciate. E’ l’unico modo per porre argine a questo fenomeno
Per questi due morti di fame la mia commiserazione umana e la considerazione di come la dignità possa essere svenduta per due piatti a gratis.

Ps: la realtà descritta una decina di anni fa da Camilla Baresani è andata ben oltre ogni immaginazione.

 


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