di Luciano Pignataro
Il cibo cambia, la ricerca continua ed è fondamentale la figura di specialisti in questo settore. Soprattutto quella del mediatore tecnologico in grado di tenere le aziende al passo con i tempi. Questo significa offrire sbocchi occupazionali concreti ai giovani laureati. Sono stati i temi al centro della manifestazione «Formazione e innovazione per l’occupazione nel settore Agroalimentare» dedicata alla diffusione dei risultati del progetto di formazione (PON03PE_00180_1/F3 «Corso Di Alta Formazione di Mediatori Tecnologici per la tutorship dell’innovazione nel Settore Agroalimentare”) che rientra nel programma di formazione nell’ambito del progetto di ricerca finanziato dal Miur e gestito dal Consorzio M2Q, laboratorio pubblico-privato di ricerca e sviluppo in campo agroindustriale.
La manifestazione tenuta nella Sala Cinese della Reggia di Portici al Dipartimento di Agraria della Federico II, ha previsto una seduta istituzionale di presentazione del progetto, durate la quale sono stati descritte tutte le fasi di svolgimento del percorso formativo sia negli aspetti organizzativi sia, soprattutto, in quelli didattici, con particolare riferimento al potenziale di innovazione della figura oggetto del corso.
Si è inoltre discusso delle competenze della figura professionale del Mediatore Tecnologico per la tutorship dell’innovazione nel settore agroalimentare, partendo dall’analisi dei fabbisogni delle imprese operanti nell’industria agroalimentare sulla base della quale è stato progettato il percorso formativo. Nella stessa sede si è infine dedicato un approfondimento alla tematica dell’industria 4.0, nell’ottica di favorire la più ampia occupabilità della figura.
La prima giornata di lavori ha visto la partecipazione di Matteo Lorito, Direttore del Dipartimento di Agraria, del professore Paolo Masi, presidente del consorzio M2Q e Direttore del CAISIAL, nonché resp. Scientifico del progetto, di Mauro Boati, responsabile area Politiche Attive Assolavoro, dell’assessore regionale alle risorse umane Sonia Palmeri, dell’amministratore unico generazione vincente S.p.A. e AgriStaffing Michele Amoroso e del Presidente Fondazione Simone Cesaretti, Gian Paolo Cesaretti.
Nella seconda giornata i players si sono riuniti presso la sede della manifestazione per il Job Meeting, incontrando i Mediatori Tecnologici uscenti dal percorso di formazione, oltre ai laureati della Facoltà di Agraria accorsi all’evento pubblicizzato tramite spot radio. Nel pomeriggio Paolo Masi, responsabile del progetto e titolare della cattedra di Ingegneria dei processi alimentari, ha diretto una sessione tecnico-scientifica sull’innovazione tecnologica nel settore agroalimentare, durante la quale ha trattato tutti gli aspetti relativi ai progressi tecnologici raggiunti fino ai giorni nostri e alle previsioni future, con particolare riferimento al potenziale di placement della figura del Mediatore in un settore agroalimentare in corso di innovazione. Il suddetto convegno ha inoltre visto la partecipazione di alcune aziende dell’agroalimentare che hanno presentato alcuni casi di successo connessi all’impiego di tecnologie innovative all’interno dei processi di produzione, trasformazione e confezionamento degli alimenti: “Pastificio Gentile” di Alberto Zampino, “Sapori Vesuviani” di Pasquale Imperato, “Sapori di Napoli” di Gennaro Galeotafiore; altri Players coinvolti nel Job Meeting: MANGIA INC. (dalla California); Confcooperative Molise; Gruppo Sapio (dalla Lombardia); DO.DA.CO. (Campania), PACGGEL (Campania), E.D.R.A. Fantasia Napoletana (Campania).
La figura professionale del progetto di formazione e illustrata da Paolo Masi è precisa: «Mediatore tecnologico della tutorship dell’innovazione nel settore agroalimentare»: un ruolo in grado di supportare i processi di innovazione all’interno delle imprese agroalimentari, mediante l’analisi dei fabbisogni tecnologici delle imprese e l’adozione di corrette metodologie di trasferimento tecnologico. Si pone perciò come figura di supporto sia nella gestione dell’innovazione tecnologica e scientifica, sia nella soluzione delle problematiche di tipo economico e gestionale, sia nel miglioramento dei processi produttivi. La sua attività di supporto inter-funzionale prevede una continua relazione con le aree aziendali chiamate a presidiare le diverse fasi della catena del valore, nonché con gli attori esterni in grado di contribuire al processo di innovazione tecnologica. Proprio in virtù di questo ruolo, la posizione prevede una connessione diretta con la direzione, chiamata a definire le linee guida della strategia aziendale.
Quali le competenze? Organizzazione del processo produttivo agro-alimentare, monitoraggio della produzione e dello sviluppo, mediazione e trasferimento tecnologico, definizione di strategie di sviluppo commerciale e del business, sviluppo risorse e patrimonio agro-alimentare in ottica di sostenibilità ambientale
Al termine dei lavori, il gruppo di docenti e ricercatori del CAISIAL si è riunito con gli operatori del settore per illustrare e discutere delle opportunità di cooperazione su progetti di Ricerca e Sviluppo nel settore.
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